Nova Ponente: il Latemar fa capolino dietro le nuvole
Trentino-Alto Adige

Nova Ponente e le sue meraviglie

Corre l’anno 2013 e, ispirata da un’invitante offerta per un breve soggiorno a pensione tre quarti, prenoto con largo anticipo la mia stanza a Nova Ponente. La scelta è strategica per vari motivi: la pensione tre quarti mi evita di dover pensare ai pasti, l’ampia zona benessere è perfetta per rilassarmi al pomeriggio, è possibile effettuare gite in mountain bike di gruppo con guida.

Pare che Nova Ponente sia la località più assolata dell’Alto Adige ma durante il mio soggiorno il meteo fa un po’ il birichino e mi nasconde le splendide montagne che sono destinate a farmi innamorare. Avrò modo di apprezzarle col sole in un successivo soggiorno a Nova Levante.

Raggiungo la mia meta in macchina con tanto di mountain bike al seguito. Il paese può essere raggiunto da due diverse direzioni e, causa cantiere in corso sulla strada che dovrei prendere io, a Egna, riprendo l’autostrada da cui ero appena uscita e proseguo fino a Bolzano. Da lì seguo le indicazioni per la Val d’Ega ascoltando musica locale.

Nova Ponente: il Latemar fa capolino dietro le nuvole
il Latemar fa capolino dietro le nuvole

Panorami da Nova Ponente

Arrivata al Wellness & Vitalhotel Erica vengo accolta con un bicchiere di prosecco di benvenuto. Sistemati i bagagli nella stanza, esco a fare un giro. Nova Ponente è un comune di poco più di 3.900 abitanti circondando da immense distese di prati e fitte foreste di abeti. Quando le nuvole si dissolvono riesco a vedere il Latemar di fronte a me. Ma fa il timido, sa già che quando si farà vedere in tutto il suo splendore, un pezzo del mio cuore resterà per sempre incatenato tra le sue rocce. Le nuvole limitano la mia visuale ma, oltre di esse, sono nascosti anche lo Sciliar e il Catinaccio che, coi loro profili irregolari, disegnano i paesaggi che vediamo in cartolina.

GIORNO 1

Siccome il tempo è instabile, l’uscita guidata in mountain bike non si fa. Zaino in spalla esco a fare una passeggiata. Subito fuori dal paese, in un prato, noto una graziosa chiesetta.

Dopo una piacevole camminata di circa mezz’ora raggiungo la chiesa di Sant’Elena, che possiede la più antica campana della regione. Si trova in cima a una collina da cui puoi avere una bella vista panoramica su Latemar, Catinaccio e Sciliar. Al suo interno puoi inoltre ammirare uno dei capolavori della scuola pittorica di Bolzano.

Rientro in hotel per mangiare un piatto di pasta. Dopo pranzo sembra che il sole voglia regalarmi mezza giornata di bel tempo. Il signor Brunner, il proprietario dell’albergo, mi suggerisce di andare a cambiarmi e, quando torno giù, mi spiega un itinerario che posso percorrere da sola e che conduce al maso Wolf.

chiesa di Sant'Elena a Nova Ponente
chiesa di Sant’Elena

In mountain bike

Inforco la mia mountain bike, che è parcheggiata nel deposito dedicato, e m’inoltro con sicurezza sulla strada. A distanza di sette anni ricordo perfettamente che bisogna svoltare a sinistra. Però sbaglio via. Me ne rendo conto quando arrivo in fondo a un bosco in cui c’è solo una casa e poi nulla. Torno indietro, inizia a piovere, mi riparo sotto una tettoia messa lì per accatastare la legna tagliata. Smette di piovere, rientro in paese, inizia a grandinare. Rientro in albergo e la ragazza della reception mi chiede se sono quella che si è persa al Wölflhof o qualcosa del genere. Dico di no e proseguo il pomeriggio nella zona benessere.

Ma il maso Wolf dov’è?

A cena, nella prima mezz’ora, anche il signor Brunner aiuta i camerieri a servire i tavoli. Nel portarmi la minestra mi spiega che, quando il tempo è peggiorato, è venuto a cercarmi e, nel frattempo, l’hanno avvisato che ero rientrata. L’avventura in bicicletta si è conclusa positivamente ma tuttora mi tormenta il dubbio di dove sia il maso Wolf…

al riparo dalla pioggia
al riparo dalla pioggia

GIORNO 2

Il Santuario della Madonna di Pietralba è una delle principali mete di pellegrinaggio dell’Alto Adige. Per arrivarci a piedi (o in mountain bike) si attraversano prati e boschi silenziosi. Zaino in spalla m’incammino verso il bar Luise, all’entrata di Nova Ponente, il punto che m’introduce al Sentiero Europeo E5. Ovviamente il Santuario è raggiungibile anche in autobus.

Il percorso è molto ben segnalato e, per un tratto, è denominato Via Crucis di Ladins per la presenza di edicole votive che rappresentano le stazioni della Via Crucis. Ognuna è stata costruita col contributo di privati o di associazioni.

Da Nova Ponente a Pietralba

Il Santuario è situato a 1520 m di altitudine sull’altopiano del Monte Regolo (Reggelberg), ai piedi del Corno Bianco. Fu fondano nel 1553 da Leonhard Weissensteiner dopo il ritrovamento di una statuetta di alabastro raffigurante la Pietà. La chiesetta originaria, nel tempo, è stata ampliata fino ad assumere l’attuale dimensione. Nel 1988, in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II, è stata elevata alla dignità di Basilica Minore.

Sta per piovere e ho due alternative: tornare da dove sono arrivata oppure aspettare l’autobus che arriverà tra un po’. Penso di poter arrivare in albergo in un’ora e m’incammino allegramente giù per il sentiero. Mentre sto per raggiungere la reception scorgo l’autobus (che avrei dovuto aspettare per un’ora), passarmi accanto. Entrando in hotel, vengo intercettata dal signor Brunner che mi chiede come mai non mi sono aggregata all’uscita guidata in mountain bike. Si trattava di downhill e, secondo me, era troppo tecnica per la mia preparazione. Lui mi guarda e dice che posso fare tutto.

Santuario della Madonna di Pietralba
Santuario della Madonna di Pietralba

GIORNO 3

È l’ultima occasione per fare l’uscita guidata in mountain bike. Il tempo, seppur nuvoloso, ci permette di partire per un’emozionante giro attorno al Latemar. Di quest’avventura parlo nel post In bici con Gertrud.

Partenza da Nova Ponente

Il giorno della partenza vengo accolta da una splendida giornata di sole. Nonostante il meteo birichino mi sono divertita molto. Ringrazio il signor Brunner e sua sorella Gertrud per l’accoglienza e i consigli ricevuti.

Subito fuori dal paese mi concedo una sosta fotografica per ammirare ciò che, durante il mio soggiorno a Nova Ponente, è stato nascosto dalle nuvole.

Catinaccio (Rosengarten) visto da Nova Ponente
Catinaccio (Rosengarten)
Latemar visto da Nova Ponente
Latemar visto da Nova Ponente

📝 Consigli avventurosi

La Val d’Ega è ideale per vacanze attive sui sentieri o in mountain bike. Ci sono itinerari adatti a tutti.

Ti consiglio di scoprire anche Nova Levante (Il posto più magico del mondo) e Obereggen (Una favolosa giornata al Latemarium).

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Alla scoperta di altre avventure in Trentino-Alto Adige!

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14 thoughts on “Nova Ponente e le sue meraviglie”

  1. Io non sono sportiva né coraggiosa come te e il tour in Val d’Ega l’ho fatto in moto in una settimana di passi dolomitici che chiariscono definitivamente il fatto che siano le montagne più belle del mondo! Il gruppo del Catinaccio è di una bellezza violenta, ti rimane lì nel cuore per sempre

  2. Questi luoghi sono delle vere e proprie cartoline. Luoghi di pace assoluto, ammirare le montagne è davvero fantastico. Hai fatto veramente un piacevole giretto.

  3. Pur non essendo una amante della montagna, penso che una vacanza così debba essere stimolante e rilassante allo stesso tempo. Magari un giorno anche io vorrò visitare questo posto così affascinante!

  4. Davvero un bell’itinerario, di solito frequento più la montagna in inverno. Mi sembra molto squesto discorso della pensione a tre quarti che potrebbe far comodo anche in inverno a chi scia

  5. Non sono sportiva come te, anzi ammetto che sono piuttosto pigra. Tuttavia adoro le Dolomiti e trovo che la montagna sia bellissima in tutte quattro le stagioni!

  6. Questo sarebbe il posto ideale per il mio compagno perché sogna da tempo di fare una vacanza e di caricare la bici in macchina. Per me un po’ meno perché sulle due ruote non mi sento tanto sicura 😉 Comunque potrei fare lunghissime camminate, mangiare e riposarmi tra piscina e SPA – ho visto il loro sito e mi sembra davvero bello l’albergo!

    1. Sì l’albergo è fantastico, decisamente il migliore in cui sono stata. Fanno un sacco di attività e, mentre lui va in bici, puoi dedicarti ad altro.

  7. Adoro! Sono nata e cresciuta in Val di Fiemme e amo tantissimo il Lago di Carezza. A Pietralba è bello arrivarci anche a piedi da Passo Oclini, io l’ho fatta con la neve, che avventura!

    1. Con la neve non mi è ancora capitato ma, da quest’anno, ho iniziato a organizzare qualche giorno via tra gennaio e febbraio per stare nella neve. Il lago di Carezza è uno dei posti che amo di più!

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