Dopo una meritata notte di sonno porto le mie cose nel soggiorno per non disturbare Sophie che sta ancora dormendo. Mi vesto e mi dedico alla colazione col cibo che ci ha lasciato Bruno: marmellata di fichi e frutti rossi, pane integrale, thè verde. Ci metto alcuni minuti a risistemare le cose nello zaino e ad appendere all’esterno gli indumenti ancora umidi. Ora sono pronta per riprendere il cammino con la ventitreesima tappa, da Lodève a Lunas.
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▶️ Percorso 3D
Considerata la lunghezza della tappa di ieri ritengo necessario reperire ancora un timbro per certificare che mi sono davvero fermata a Lodève.
Alle otto sono già presso la cattedrale di Saint-Fulcran. Ci entro passando dal chiostro e mi fermo davanti alla statua bianchissima della Madonna a cui recito la mia preghiera. È bellissima e, nel tentativo di scattarle una fotografia, mi rendo conto che è troppo luminosa e non riesco a riprenderla. Provo da angolature diverse e il risultato è lo stesso.
A un tratto riesco però a vederla nello schermo e a fotografarla ma non è altrettanto luminosa come la vedo coi miei occhi. Mi accingo quindi a entrare all’interno della cattedrale.

Ripartenza dalla cattedrale di Saint-Fulcran
Mi viene incontro un uomo in borghese con un sacchetto della spazzatura in mano. Gli domando se è il parroco e, alla risposta affermativa, gli spiego la mia situazione. L’anziano Padre Jean-Côme, molto gentilmente, prende le mie credenziali e si allontana per alcuni minuti per apporre i timbri.
Mi guardo intorno ma resto ferma, in paziente attesa. Padre Jean-Côme torna e, dopo avermi restituito i preziosi documenti, mi racconta qualche dettaglio della cattedrale.
Si sofferma sulle imponenti vetrate che ritraggono scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. Mi sforzo di comprendere il più possibile le sue parole ed esprimo la mia gratitudine per le informazioni che mi sta dando. I nomi di Giuditta e Oloferne risuonano nella navata mentre mi rendo conto di star vivendo un momento davvero speciale del mio cammino.
Padre Jean-Côme pone la mia attenzione sulle vetrate adiacenti che raffigurano Saint-Guilhem e Saint-Benoit d’Ananie. Nei giorni scorsi ho avuto modo di conoscere un po’ la loro storia e, da allora, ciascuno con il suo carisma, mi accompagnano nel cammino della vita.
Rimasta sola, resto in chiesa ancora alcuni minuti per pregare. Trovo con gioia la cappella di San Rocco, chiusa da un cancello poiché contiene reliquie, e lo ringrazio. Accendo una candela davanti a Saint-Fulcran e lo ringrazio per avermi portata sin qui.

Da Lodève a Lunas si vede anche il mare
Uscendo sulla piazza incontro ancora Padre Jean-Côme che mi mostra il palazzo del Vescovo. Lo ringrazio per tutte le informazioni e lo saluto con un “Que Dieu vous benedisse”.
Cammino tra le case, attraverso un ponte a schiena d’asino e sono su un sentiero nel bosco. Una donna che corre mi supera. Alcuni minuti dopo la incrocio mentre torna indietro e la saluto sorridendo.
Esco dal bosco e salgo di quota. Distinguo Sophie più indietro e cammino veloce. Due donne mi salutano dal prato, penso siano sue amiche ma, quando io sono già molto avanti, vedo che va oltre anche lei.
Cammino veloce e salgo di quota percorrendo un tratto molto panoramico da cui vedo lontana la collina dietro cui mi trovavo ieri mattina a Saint-Guilhem-le-Desert. Vedo il mare e, all’orizzonte, i profili di Minorca e Maiorca. Sono circondata da un paesaggio bellissimo e sono felice di questo dono.

Da Lodève a Lunas quasi ai margini del rave party
Anche oggi è giornata di caccia. Scendo velocemente di quota superando gli uomini appostati. Una coppia marcia in senso opposto al mio e il saluto “Bonne balade”, che in quel momento fraintendo, mi lascia leggermente perplessa.
Individuo alla base della collina una pila di bancali di legno perfetti per la mia pausa. In lontananza rimbomba la musica techno, la stessa di ieri mattina. Ma siamo in pieno giorno e se, all’alba di ieri, avevo solo un piccolo sospetto circa la provenienza di quel suono ora ho la certezza che, da qualche parte sulle colline di fronte a me, si sta svolgendo un rave party.
Un assolato tratto di asfalto sulla D142 mi porta al Col de La Baraque de Bral. Attraverso cautamente la strada per imboccare un’arteria laterale più stretta ma anche meno frequentata. Le campagne tutt’intorno contrastano con la porzione di parco eolico di fronte a me. Le pale si ripetono regolari sulle colline ventose che mi circondano formando una fitta rete di mulini a vento moderni.
Scendo ancora velocemente nel bosco. Poco più avanti mi fermo però per cambiare le scarpe e proseguire coi sandali.

Da Lodève a Lunas, un passo dopo l’altro
Le conseguenze della fatica di ieri e del pasto freddo consumato a fine tappa iniziano a farsi sentire. Nel bosco che dovrei attraversare risalendo la collina c’è la caccia. E anche il rave party che si sta svolgendo sul massiccio di Joncels è in quella direzione. Tutto questo mi porta a consultare la mappa per accorciare l’itinerario.
Affronto gli ultimi cinque chilometri della giornata con la forza della disperazione. Arrivata davanti all’hotel Manoir du Gravezon a Lunas, suono inutilmente il campanello. Telefono quindi al numero indicato sulla porta e il proprietario, a sua volta, telefona alla cameriera che viene ad aprirmi.
Il ristorante dell’albergo questa sera è chiuso ma la donna mi spiega come raggiungere Ô petit baigneur per cenare. Aggiungo al mio soggiorno la colazione per domani mattina. Racconto la storia dei timbri di ieri sera e stamattina e, timorosa di dimenticarmi quello per ripartire domani, torno alla reception per espletare immediatamente questa importante incombenza.

📝 Consigli avventurosi
La tappa da Lodève a Lunas ha uno sviluppo di 24,7 chilometri e un dislivello positivo di 1060 metri.
Ho pernottato presso Le Manoir de Gravezon.
Alla domenica, in Francia, i negozi sono generalmente chiusi. Tienine conto per organizzare i tuoi approvvigionamenti per il fine settimana.
🧭 Itinerario
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