Abbazia di Sainte-Scholastique a Dourgne
Francia

Una notte nell’abbazia benedettina

Sette mesi fa ho lasciato il cammino, con la promessa di tornare. Ora è arrivato il momento di mantenere quell’impegno, con nuovi passi, nuove prospettive e lo stesso sogno: Santiago di Compostela. Eccomi quindi pronta per affrontare con gioia la ventinovesima tappa, da Castres a Dourgne.

▶️ Percorso 3D

La tappa è breve, ideale per ripartire dopo una lunga pausa. Attraversa campi e piccoli centri abitati, consentendoti di ammirare la campagna francese e lasciarti avvolgere dalla sua tranquillità.

La parte più impegnativa è semmai raggiungere Castres dall’Italia sperando d’incastrare tra loro le coincidenze di ben sei treni. Basta infatti un imprevisto per far saltare tutto e dover riorganizzare la trasferta su due piedi. Nel mio caso è provvidenziale il taxi da Ventimiglia a Mentone che mi consente di utilizzare comunque i miei biglietti ferroviari fino a Marsiglia.

Da Marsiglia a Tolosa faccio invece la mia prima esperienza col servizio di autobus Flixbus che, consentendomi anche di dormire un po’, mi conduce a destinazione di buon mattino. A questo punto mi resta ancora da coprire un’ultima tratta ferroviaria e, alle 9.03, sono finalmente a Castres.

giardino del Vescovado a Castres
giardino del Vescovado a Castres

Da Castres a Dourgne: nel giardino del Vescovado

L’ufficio del turismo, in cui desidero timbrare la credenziale per certificare la ripartenza del mio pellegrinaggio da Sant’Anna di Vinadio a Santiago, apre alle 9.30. Nell’attesa, siccome la cattedrale di Saint-Benoît è chiusa per il restauro in corso, vado ad accendere due candele nella vicina chiesa di Notre-Dame de la Platé, di stile gesuita, ispirata a quella del Gesù a Roma.

La tappa inizia proprio di fronte all’ufficio del turismo. Già solo il fatto di addentrarmi nello splendido giardino del Vescovado mi mette di buon umore. Prenditi alcuni minuti per contemplare il gioco di prospettive, il laghetto e le sculture di bosso progettati da André Le Nôtre, giardiniere di Luigi XIV.

Le indicazioni del GR653, noto anche come Via Tolosana o Via di Arles, m’incoraggiano a seguire le orme dei pellegrini che mi hanno preceduta nei secoli passati.

tra le campagne francesi
tra le campagne francesi

Da Castre a Dourgne: pausa all’ombra a Barginac

Nel cuore del piccolo centro di Barginac gli abitanti hanno allestito un’area di sosta per i pellegrini munita di tavolo, panche e una fontana a cui approvvigionarsi d’acqua. Considerato che il tracciato odierno comprende molto asfalto, dopo appena sei chilometri dalla partenza metto i sandali.

Dopo poco più di cinque chilometri attraverso il piccolo villaggio rurale di Viviers-lès-Montagnes che conserva tuttora le vestigia di un ricco passato: la chiesa di Saint-Martin del XII secolo e il castello. Purtroppo l’una è chiusa e l’altro è di proprietà privata e, quindi, non visitabile.

C’è anche un piccolo negozio di alimentari ma, ahimé, sono arrivata proprio durante la pausa pranzo. Risolvo comunque il problema della fame mangiando una delle barrette proteiche che mi sono portata dall’Italia.

chiesa di Saint-Martin a Viviers-lès-Montagnes
chiesa di Saint-Martin a Viviers-lès-Montagnes

Da Castres a Dourgne: la mia piccola variante

Circondata dalle campagne francesi attraverso quindi i borghi di La Coutarié e Lugarié.

Attirata dalla bella chiesa al suo interno mi addentro con rispetto e curiosità all’interno del cimitero di Saint-Jean. Per la precisione mi trovo nella parte più antica. Le lapidi sbiadite e deteriorate dal tempo mi svelano sepolture di persone nate nel XIX secolo.

La chiesa purtroppo è chiusa. Alla sera un altro pellegrino mi racconterà però di essere stato accompagnato da un abitante a una porticina aperta che consente di ammirare il curioso campanile dall’interno. Terrò bene a mente questo dettaglio in futuro per non perdere altre simili opportunità!

Approssimandosi la conclusione della tappa decido quindi di rimandare la visita di Dourgne a domattina per dedicarmi completamente alle due abbazie benedettine situate appena fuori dal borgo.

Abbazia di Saint-Benoît d'En Calcat a Dourgne
Abbazia di Saint-Benoît d’En Calcat a Dourgne

Da Castres a Dourgne: le abbazie benedettine

Eccomi, quindi, al cospetto dell’Abbazia di Saint-Benoît d’En Calcat in cui vivono i monaci. Per prima cosa mi reco all’accoglienza per certificare sulla credenziale il mio passaggio. Il timbro che viene apposto è stato disegnato da un pellegrino italiano!

Entro quindi nella bellissima chiesa in cui si vivono quotidianamente sei momenti di preghiera spalmati nell’arco della giornata. Immediatamente vengo avvolta dal profumo di legno trattato con cura. Percorro le navate laterali silenziosamente, aiutata dall’infinita moquette che ricopre il pavimento.

Proseguo quindi brevemente lungo la D85 fino all’Abbazia di Sainte-Scholastique, in cui trascorrerò la notte. Ovviamente noto subito il grazioso carillon che suona ogni quarto d’ora e, alcune ore dopo, mi faccio trovare in giardino per gustare lo scampanio che annuncia l’imminente recita dei Vespri.

La comunità delle monache benedettine è il luogo ideale per ricaricare le batterie. Vivo con loro i tre momenti di preghiera che si susseguono nell’arco della mia permanenza: Vespri, Veglie e Lodi. A cena ho invece l’opportunità di confrontarmi con gli altri tre pellegrini arrivati quest’oggi.

Abbazia di Sainte-Scholastique a Dourgne
Abbazia di Sainte-Scholastique a Dourgne

Trascorrere una notte in un’abbazia benedettina è un’esperienza autentica e rigenerante. Tu l’hai già fatto?

📝 Consigli avventurosi

La tappa da Castres a Dourgne ha uno sviluppo di 21,1 chilometri e un dislivello positivo di 620 metri.

Ho pernottato con trattamento di mezza pensione presso l’Abbazia di Sainte-Scholastique condividendo con le monache benedettine, che qui vivono in clausura, i momenti di preghiera comune.

🧭 Itinerario

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La tappa da Castres a Dourgne, in direzione Santiago, ha uno sviluppo di 21,1 chilometri e un dislivello positivo di 620 metri.
La tappa da Castres a Dourgne, in direzione Santiago, ha uno sviluppo di 21,1 chilometri e un dislivello positivo di 620 metri.
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