Alle cinque sono già sveglia. Rifaccio lo zaino per rimettere le cose in modo funzionale. Siccome il meteo prevede temporali per tutta la giornata parto sin da subito col kit antipioggia completo. Metto anche la maglia termica. Faccio colazione con dieci biscotti al cioccolato e una banana. Sono pronta per affrontare la diciannovesima tappa che mi condurrà da Gallargues-le-Montueux a Vendargues.
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▶️ Percorso 3D
Mentre mi avvio verso il Comune non piove ancora ma le prime gocce non tardano ad arrivare. Poco dopo aver iniziato ufficialmente la tappa passo accanto allo stadio della petanque illuminato dai lampi in lontananza. Io, per adesso, sto andando nella loro direzione.
Come la strada si fa più buia anche la pioggia aumenta d’intensità e procedo cautamente per non perdere le svolte dell’itinerario che sto seguendo. Le tacche biancorosse, qui in Francia, sono ridotte all’essenziale ma, guardandomi bene intorno, mi sono abituata a individuarle. In queste condizioni il compito è però più arduo.

Da Gallargues-le-Montueux a Vendargues: nella pianura
A un tratto svolto a destra nel nulla, al buio, allontanandomi da tuoni e lampi ma non dalla pioggia. Inavvertitamente metto entrambi i piedi in una pozza d’acqua. Ecco così che, dopo appena due chilometri, ho già i piedi bagnati.
La sterrata è un susseguirsi di pozze d’acqua enormi e decido di arrampicarmi su una porzione asciutta. È una sorta di collina lastricata in pietre che divide in due il territorio che sto attraversando. Ma non è tutta lineare bensì, a tratti, si abbassa creando un passaggio di qualche metro per poi rialzarsi nuovamente per un pezzo ben più lungo.
Raggiunta l’autostrada scendo dalla mia speciale sopraelevata e passo sotto il ponte. Da qui in poi procedo su sentiero e devo essere creativa nel superare le pozze d’acqua. Ne trovo una particolarmente insidiosa che, passo dopo passo rasente la vegetazione, affronto nel tempo di un’Ave Maria. Sorrido per il momento incredibile che sto vivendo.

Da Gallargues-le-Montueux a Vendargues: pausa caffè a Villetelle
Alla periferia di Villetelle trovo una casetta con una tettoia sotto cui ripararmi per mangiare altri dieci biscotti al cioccolato.
Raggiunto il centro dell’abitato entro in Comune per timbrare la credenziale. Qui succede una cosa incredibile, uno di quei momenti che solo il Cammino può offrirti.
Il Sindaco mi domanda se ho due minuti di tempo per un caffè. Accetto volentieri l’invito. Saliamo le scale e mi mostra la sala del consiglio. Entriamo quindi nel suo ufficio in cui ci sono già l’operaio e un’altra impiegata. Mentre beviamo il caffè racconto del mio pellegrinaggio partito da Sant’Anna di Vinadio. Conosce il posto, c’è stato tempo fa con amici.
Poi, siccome è anche il sacrestano, fa aprire la chiesa appositamente per me per permettermi di visitarla. È piccola, graziosa, con i Santi raffigurati nelle vetrate colorate.

Da Gallargues-le-Montueux a Vendargues: pic-nic nel bosco
Quando riparto ha smesso di piovere. Sono felice e cammino serena sulle strade e poi sui sentieri. I paesi successivi non mi offrono invece occasioni per socializzare.
Cammino allegramente lungo la pista forestale. A un tratto trovo una coppia di anziani, munita di sedie e tavolini, che sta facendo un pic-nic nel bosco con affettati e torta salata. Racconto anche a loro del mio cammino e mi ascoltano con curiosità. Riparto con cuor leggero.
Arrivata a Vendargues una donna in auto si ferma per chiedermi dove sto andando. Ma non sa dove si trovi il posto che sto cercando e, comunque, sono praticamente arrivata.
Stasera sarò ospite di Véronique insieme ad altre tre persone: Jacques, Camille e un uomo inglese che ha percorso le impegnative Cevennes, catena montuosa di media altitudine facente parte del Massiccio Centrale. Io sono la prima ad essere arrivata.

Alla scoperta di Vendargues
Dopo essermi alleggerita del peso dello zaino e lavata esco dalla casa per sbrigare le ultime incombenze della giornata. Entro con gioia nella chiesa di Saint-Théodorit.
Qui trovo alcuni oggetti di culto provenienti dai campi di battaglia della Grande Guerra, il prezioso corpo di Santa Restituta estratto dalle catacombe di Roma e, affrescate in una nicchia sul fondo della chiesa, Sant’Anna e la sua Santissima Figlia a cui rivolgo con emozione l’antica preghiera.
Benché ci sia una piccola gastronomia vicino al Comune preferisco acquistare un panino e una fetta di torta nell’invitante boulangerie che ho adocchiato poco lontano da casa.
Alle 18.30 Véronique ci offre un aperitivo e raccontiamo un po’ di noi. È una tradizione molto bella che spero di poter praticare anche nelle prossime tappe. Jacques, che ha già percorso il Cammino di Santiago per intero, condivide con noi le birre artigianali che ha acquistato appositamente. Tra un salatino, una manciata di anacardi e un po’ d’acqua e granatina il tempo scorre veloce.
Il mio cammino oggi ha fatto un bel po’ di passai in avanti. E io con lui.

📝 Consigli avventurosi
La tappa da Gallargues-le-Montueux a Vendargues ha uno sviluppo di 31,5 chilometri e un dislivello positivo di 810 metri.
Ho pernottato insieme ad altri tre pellegrini presso il grazioso Gîte la Domitienne.