Abituata ai cuscini italiani, non riesco a trovare la stessa comodità nel cuscino a salamino e nei cuscini giganti del letto matrimoniale. La stanchezza è comunque abbastanza per consentirmi di riposare saporitamente. Alle 7.30 scendo per la colazione e mangio un po’ di tutto: yogurt al cocco e alla fragola, due piccoli petit pain au chocolat, un croissant vuoto, un bicchiere e mezzo di succo d’arancia, due tazze di thè al limone. Mi avvio quindi con calma lungo l’itinerario della ventiquattresima tappa, da Lunas a Saint-Gervais-sur-Mare.
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▶️ Percorso 3D
Raggiungo la chiesa di Saint-Pancrace, purtroppo chiusa sia ieri che oggi, e inizio a camminare su asfalto accanto al fiume Le Gravezon. Saluto i cavalli nei loro recinti.
Un uomo col cane mi domanda quanto manca ma io sono appena all’inizio dei ventisei chilometri che dovrei percorrere oggi. Di lì a poco raggiungo il paesino di Le Bousquet-d’Orb e il sagrato della chiesa di Notre-Dame des Lumières diventa lo scenario in cui ripongo nello zaino gli indumenti di troppo.

Da Lunas a Saint-Gervais-sur-Mare tra i paesaggi occitani
Oltre a essere accolta dall’allegria dei murales all’inizio del paese, mi lascio avvolgere dalla poesia delle parole occitane scritte sul muro di un’abitazione ad accompagnare due pellegrini diretti verso Santiago di Compostela. È in questo momento che mi rendo conto che c’è un invisibile filo che unisce la valle Stura e le altre vallate limitrofe coi Pirenei.
Un uomo si affaccia alla finestra. Lo saluto. Gli racconto la mia storia. Riprendo quindi il mio cammino addentrandomi in un castagneto. Ma la natura è varia e mi trovo a incontrare anche dei corbezzoli. Poi la vegetazione si apre e percorro un tratto panoramico ma non riesco a individuare quali siano le pale eoliche sotto cui sono passata ieri.
Per un po’ sono baciata dal sole ma poi si rannuvola. Il vento mi schiaffeggia soprattutto nei colli e nelle zone più esposte. Al Col des Claires metto le maniche lunghe.

Da Lunas a Saint-Gervais-sur-Mare sulle strade forestali
Sulle strade forestali passano un po’ di macchine, tra cui gli operai forestali con le motoseghe. Percorro tutta la tappa senza mangiare per permettere al mio stomaco di riprendersi bene. Sono sorpresa di come il mio corpo si stia adattando a questa situazione per me nuova. Il buon Dio ci ha dotati di meccanismi di sopravvivenza davvero efficienti.
Nella prima fase del pellegrinaggio, da Sant’Anna di Vinadio ad Arles, il mio incedere sicuro aveva attivato il metabolismo. Ora mi trovo ad affrontare la situazione opposta ovvero un corpo che si difende e rallenta per consumare lo stretto indispensabile delle risorse a disposizione.
Arrivata a Saint-Gervais-sur-Mare timbro le credenziali all’ufficio del turismo e, mentre raggiungo il posto in cui trascorrerò la notte, mi guardo intorno in cerca del cibo per cena e colazione. Ancora una volta è la Madonna a indirizzarmi sulla giusta via. Dall’alto di una nicchia mi osserva rassicurante e, con grande gioia, mi rendo conto che la porta in cui devo entrare è proprio in questa strada.

Una dolce musica a Saint-Gervais-sur-Mare
Lo studio è essenziale, ottimo come base per una notte. Lascio qui le mie cose e torno giù per sbrigare le ultime incombenze della giornata.
L’unico esercizio alimentare aperto oggi è una boulangerie/patisserie in cui prendo un fagottino ai wurstel, due al formaggio di capra e spinaci, un éclair alla crema pasticcera per stasera, una fetta di millefoglie alle mandorle, quattro biscottoni secchi per colazione.
Prima di lasciare il negozio chiedo ancora un timbro per le mie credenziali per poter ripartire da qui domani mattina. Percorro quindi una manciata di metri e, passando sotto un arco, raggiungo in un attimo la chiesa parrocchiale di Saint-Gervais e Saint-Protais.
Una musica mi accoglie dolcemente. Al di sopra del portone d’ingresso l’organista si sta esercitando. Non si accorge della mia presenza e io esploro la navata senza disturbarlo. Di tanto in tanto sbuffa o si lamenta per una qualche sbavatura nella sua esecuzione. Sono quasi intimorita che possa accorgersi di me ma mi trattengo comunque per parecchi minuti all’interno dell’edificio. Trovo con piacere una statua di Sant’Anna a cui rivolgere la mia preghiera di ringraziamento.

📝 Consigli avventurosi
La tappa da Lunas a Saint-Gervais-sur-Mare ha uno sviluppo di 29,7 chilometri e un dislivello positivo di 1570 metri.
Ho pernottato presso lo Studio Chemin Compostelle.
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