da Montarnaud a Saint-Guilhem-le-Desert: chiesa di Saint-Sauveur ad Aniane
Francia

Pellegrina fiammiferaia

Oggi posso stare a letto un po’ di più. Mi alzo alle sette e risistemo tutto nello zaino in modo che sia funzionale. Alle 7.30 vado in cucina per la colazione. Sulla tavola c’è già tutto l’occorrente: quattro fette di pane, due bicchierini con confetture di albicocche e di frutti rossi, una banana, yogurt naturale, zucchero, succo d’arancia, vari tipi di bustine di thè. Grata per l’accoglienza ricevuta, m’incammino quindi lungo il tracciato della ventunesima tappa, che mi condurrà da Montarnaud a Saint-Guilhem-le-Desert.

▶️ Percorso 3D

Inizio la tappa davanti alla chiesa di Notre-Dame du Bon Accueil. Dopo essermi addentrata tra le case, scendo una scalinata e sono già nel bosco. Ne esco per trovarmi dietro la scuola elementare.

Un bell’arcobaleno mi sorride. I bambini giocano allegramente ma la campanella li richiama ai loro doveri. Salgo su per il sentiero guardando l’arcobaleno. Due ali di erica mi accompagnano. E poi ci sono i corbezzoli, il rosmarino e un labirinto di sentieri in cui le tacche biancorosse e le X non mi permettono di sbagliare.

da Montarnaud a Saint-Guilhem-le-Desert: chiesa di Saint-Sauveur ad Aniane
chiesa di Saint-Sauveur

Da Montarnaud a Saint-Guilhem-le-Desert: pausa ad Aniane

Quando giungo ad Aniane, benché abbia bisogni impellenti da risolvere, seguo la freccia che mi porta alla chiesa di Saint-Sauveur. Da fuori sento l’organo suonare ma non c’è la messa. L’organista sta esercitandosi e lo ascolto volentieri mentre guardo la chiesa.

Conosco quindi Saint-Benoit, ovvero San Benedetto d’Aniane, fondatore di ben ottanta monasteri. Prego anche sotto la statua di San Giovanni Maria Vianney, noto come curato d’Ars, per i miei amici preti e per gli altri che mi illuminano il cammino. E poi c’è la Beata Vergine Maria. Finisco per trascorrere un tempo indefinito in chiesa.

Accendo una candela a Saint-Benoit. È l’unica e devo usare un fiammifero. Si vede che non sono abituata a usarli perché al primo tentativo non si accende, poi si spezza ma riesco a completare la missione.

Per pranzo sembra che il piatto del giorno sia il coniglio ma non mi va. E poi non devo fermarmi nel primo locale che incontro. Più avanti trovo una panetteria e prendo una pizza rotonda e un éclair al cioccolato.

Ponte del Diavolo sull'Hérault
Ponte del Diavolo sull’Hérault

Da Montarnaud a Saint-Guilhem-le-Desert: deviazione al Ponte del Diavolo

Proseguo la marcia lasciandomi la città alle spalle e addentrandomi tra le vigne. Decido di cambiare scarpe e proseguire coi sandali per permettere ai piedi di respirare.

Il sentiero prosegue a lungo e sbuca su asfalto. Faccio una deviazione al Ponte del Diavolo sull’Hérault, un’opera storica realizzata dai monaci benedettini per collegare l’abbazia di Aniane e l’abbazia di Gellone di Saint-Guilhem-le-Desert.

Arrivata a Saint-Guilhem-le-Desert vado subito al rifugio e mi sistemo. Sono la prima e posso scegliere il letto che preferisco. Ovviamente prendo il più vicino alla porta.

Esco quindi a visitare uno dei paesi più belli di Francia.

reliquia della Vera Croce
reliquia della Vera Croce

Da Montarnaud a Saint-Guilhem-le-Desert: l’antica abbazia di Gellone

La mia parte preferita è indubbiamente l’antica abbazia di Gellone, tappa fondamentale per noi pellegrini diretti a Santiago di Compostela. Questo gioiello dell’arte romanica è uno dei centri culturali e spirituali più importanti della Linguadoca.

Qui scopro la storia dell’eroe locale, Saint-Guilhem, cugino di Carlo Magno. Dopo aver servito lungamente lo Stato si ritirò a vivere come monaco tra queste mura. L’imperatore, per ringraziarlo, gli donò un frammento della Vera Croce.

Un bassorilievo in legno policromo raffigurante i due Saint-Benoit, rappresentazione che viene proposta sia qui che ad Aniane, mi fa cogliere l’importanza dei due Santi nella storia dell’ordine benedettino. L’italiano San Benedetto da Norcia è infatti il fondatore e ideatore della regola monastica mentre San Benedetto d’Aniane ne è il riformatore in tutto l’impero carolingio.

Il museo dell’abbazia si trova all’interno del chiostro, nell’ex refettorio dei monaci. Qui sono esposte alcune sculture romaniche e gotiche. Un filmato di 17 minuti racconta l’affascinante storia di questo luogo.

Le preghiere all’interno dell’abbazia sono animate dalle suore del Carmelo di San Giuseppe. Alle 18.45 ho quindi il piacere di prendere parte a una messa comprensiva di vespro in cui mi trovo a vivere il momento eucaristico in un modo diverso da quello a cui sono abituata.

chiostro dell'abbazia di Gellone a Saint-Guilhem-le-Desert
chiostro dell’abbazia di Gellone a Saint-Guilhem-le-Desert

📝 Consigli avventurosi

La tappa da Montarnaud a Saint-Guilhem-le-Desert ha uno sviluppo di 23,6 chilometri e un dislivello positivo di 710 metri.

Ho pernottato presso il Gîte de la Tour.

Alla sera quasi tutte le attività sono chiuse. Tienine conto per organizzare i tuoi approvvigionamenti di cibo.

🧭 Itinerario

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