Alle sette l’orologio, con la consueta vibrazione, m’invita ad alzarmi. Resto ancora alcuni minuti nel letto e poi scendo. Apro quindi la tapparella per pregare da qui la Madonnina all’inizio della strada. Mi dedico quindi a una nutriente colazione per poter affrontare la venticinquesima tappa, da Saint-Gervais-sur-Mare a Murat-sur-Vèbre.
In questo articolo
- ▶️ Percorso 3D
- Da Saint-Gervais-sur-Mare a Murat-sur-Vèbre tra i muretti a secco
- Da Saint-Gervais-sur-Mare a Murat-sur-Vèbre nel bosco magico
- Basta poco per sentirsi a casa
- Da Saint-Gervais-sur-Mare a Murat-sur-Vèbre: nell’antico convento ristrutturato
- 📝 Consigli avventurosi
- 🧭 Itinerario
- 📽️ Vlog
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▶️ Percorso 3D
Scaldo l’acqua nel bollitore e preparo il thè nero. Spezzo a metà uno dei biscottoni. E poi un secondo. Gli altri due non me la sento, li metto nello zaino per dopo. Metto ancora un po’ d’acqua nella tazza e il filtro me la colora. Non è il caso di usarne un altro.
Spengo il riscaldamento, prendo la spazzatura ed esco. Butto il sacchetto nel primo cestino che trovo. Raggiungo la chiesa parrocchiale di Saint-Gervais e Saint-Protais da cui inizio la tappa.
Attraverso il ponte, colgo scorci che non avevo visto ieri. Proseguo.

Da Saint-Gervais-sur-Mare a Murat-sur-Vèbre tra i muretti a secco
All’improvviso mi trovo tra i muretti a secco. Sono già nel bosco e, lentamente, salgo sempre più su. Foglie e castagne sono particolarmente insidiose ma procedo con cautela. Sono anche molto concentrata nell’intercettare le tacche biancorosse e le X che punteggiano l’intero itinerario. Per sicurezza, di tanto in tanto, controllo comunque sul Garmin per essere certa di non essermi persa un bivio invisibile.
Sfioro appena Andabre ma non lo attraverso.
Per tutta la prima parte della giornata non guardo il tempo trascorso perché il mio stomaco si rifiuta di ricevere cibo. In questi giorni ho capito quanto sia importante prendermene cura. La gastroenterite non mi preclude l’esperienza viva e coinvolgente del cammino che sto vivendo.
Passo accanto all’antico mulino di Nougeyrol. Poco oltre alcune persone si stanno organizzando per un picnic all’umido. Riusciranno ad accendere il barbecue?

Da Saint-Gervais-sur-Mare a Murat-sur-Vèbre nel bosco magico
A Castanet-le-Haut, dopo aver contemplato un bel lavatoio, faccio tappa nel municipio aperto per timbrare le credenziali. Mentre sono lì l’impiegata riceve ben due telefonate e, quindi, non mi fermo a raccontarle tutta la mia storia.
Cammino attraverso boschi pieni di muschio e tronchi vuoti che mi riportano all’infanzia. È un bosco magico e mi sto divertendo tantissimo nell’attraversarlo. Spari in lontananza mi ricordano che anche oggi è giorno di caccia ma non incontro i cacciatori.
Il cielo è nuvoloso e, nel pomeriggio, una nebbia spessa e fredda avvolge il paesaggio. Evito quindi una deviazione panoramica.

Basta poco per sentirsi a casa
Di tanto in tanto goccioline d’acqua mi accarezzano il viso. Indosso quindi il guscio e metto anche la cover allo zaino. Il corso d’acqua La Mare, di portata esigua, mi scorre accanto facendomi sentire a casa. Anche il cartello bilingue francese/occitano visto a Castanet-le-Haut mi riporta alla vallata da cui sono partita dall’Italia.
Attraverso Les Senausses e mi trovo tra verdi prati. Percorro un tratto sulla D622 fino a concludere la tappa. Mi addentro quindi nel paese e, con gioia, vedo una di fronte all’altro, la farmacia e il piccolo supermercato.
Mi avvio quindi verso la chiesa di Saint-Etienne e la trovo chiusa a causa dei furti e danneggiamenti subiti un giorno di quest’estate.
Torno indietro di qualche centinaio di metri e un uomo mi osserva. Che sia il titolare del posto tappa?

Da Saint-Gervais-sur-Mare a Murat-sur-Vèbre: nell’antico convento ristrutturato
Gli dico che sto cercando L’Etape des Menhir e mi chiede se sono Nadia. Lui è Gabriel e mi accompagna all’interno della struttura, un ex convento del XVIII secolo, e mi mostra l’appartamento Saint Jacques tutto per me: il letto preparato nella stanza da tre, la stanza da bagno, il wc e la cucina. Vedo appena di sfuggita sua moglie Sandy. Gabriel m’invita a posare lo zaino e i bastoncini, a sistemarmi, a riposarmi un po’.
Oggi ho camminato con calma prendendomi tutto il tempo per gustare ogni istante, per far sì che ogni passo, come dice un amico, sia una pennellata di colore sulla tela del mio animo.
Mi preparo un buon thè caldo e faccio merenda coi due biscottoni rimasti. Stasera posso cucinare io e desidero davvero prendermi cura di me con del riso.
Poco dopo le 18.30 sento bussare alla porta dell’appartamento. È Gabriel con due crêpes fatte in casa e le confetture per la mia colazione di domani. Ha anche il timbro per le mie credenziali. Parliamo a lungo del pellegrinaggio partito da Sant’Anna di Vinadio e scopro che, in Spagna, molti giovani lo fanno per inserirlo nel curriculum vitae. Così come in Francia partecipano ai concorsi nelle Poste o nella Società Elettrica per essere agevolati nell’entrare all’università.

📝 Consigli avventurosi
La tappa da Saint-Gervais-sur-Mare a Murat-sur-Vèbre ha uno sviluppo di 22,9 chilometri e un dislivello positivo di 1630 metri.
Ho pernottato presso L’Etape des Menhirs, un antico convento del XVIII secolo ristrutturato per accogliere i pellegrini lungo il Cammino di Santiago.
🧭 Itinerario
📽️ Vlog
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