Due tappe in un giorno

Al mio risveglio solo un altro letto è occupato. Prendo le mie cose e le porto in cucina. Affetto la baguette e ci spalmo la confettura. Ma è troppa e ne avanzo di entrambe. Le lascio al rifugio. Esco dal Gîte de la Tour e mi avvio verso l’abbazia. C’è pure la luna. E anche Orione. Sono pronta per affrontare la ventiduesima tappa, l’impegnativa due in una da Saint-Guilhem-le-Desert a Lodève.

▶️ Percorso 3D

Parto alle 6.47. Supero una donna a cui auguro il buongiorno. Mi lascio il paese alle spalle e mi trovo al buio. Accendo la torcia frontale.

La salita è regolare e ho un buon ritmo. Dalla collina di fronte sento dalla musica da discoteca ma non riesco a identificarne la provenienza. Arrivo in cima all’altura in tempo per gustarmi la mia prima alba in cammino, senza nuvole a nascondere il sole.

Subito dopo mi supera un uomo che corre. Ora sono in piano e procedo più veloce.

Da Saint-Guilhem-le-Desert a Lodève: salita e discesa per tre volte

Il profilo altimetrico della tappa odierna, su cui ho ampiamente riflettuto in fase di preparazione, è caratterizzato da tre lunghe salite seguite da altrettante discese. Una roba che ti spezza le gambe se ti gestisci male. Un azzardo che ti regala emozioni incredibili se lo fai con calma.

Spari in lontananza mi ricordano che è giorno di caccia. All’improvviso, bellissimo e colorato, ecco un fagiano dal collare.

Raggiungo i cacciatori appostati dietro le siepi, li saluto, li supero e prendo un’altra strada. A Le Barry vado in cerca di una panchina per spogliarmi e accorciare i pantaloni. La trovo in Placette du Barry. La chiesa purtroppo è chiusa. Proseguo oltre.

Ad Arbores, anziché visitare il paese, taglio su asfalto.

A Saint-Jean-de-la-Blaquière, in cui si conclude la tappa ufficiale, mangio una barretta, riempio la borraccia e cambio le scarpe.

Da Saint-Guilhem-le-Desert a Lodève: il mio percorso alternativo

Per accorciare il percorso mi avventuro su una variante che ho individuato sulla mappa. Procedo su asfalto fino a raggiungere il punto in cui dovrei trovare un sentierino tramite cui ricongiungermi al sentiero ufficiale. Costeggio quindi una vigna, vado a destra ma purtroppo non trovo un punto in cui attraversare il torrente.

Amareggiata torno indietro e noto un sentierino a sinistra. E poi la tacca biancorossa. Nell’attraversare il torrente ringrazio chi mi protegge dal Cielo.

A Uscles-du-Bosc proseguo su asfalto anziché sul sentiero per evitare i cacciatori e anche perché sono in sandali. Mi ricongiungo al sentiero per Soumont. Dal punto panoramico mi rendo conto di quanta strada ho fatto e ne sono sorpresa. Faccio una pausa prima di affrontare l’ultimo tratto.

Da Saint-Guilhem-le-Desert a Lodève: chi ha un timbro?

Arrivata a Lodève vado subito in cerca di Chez Bruno et Lili. Una coppia a passeggio mi aiuta a trovare il portone giusto. Ma al citofono non risponde alcuno. Telefono al numero che ho come riferimento. Bruno mi spiega che stanotte dormiremo in cinque da lui e sta arrivando. Intanto sopraggiungono Sophie e Dimitri e, dopo esserci presentati, riferisco le informazioni appena ricevute.

La casa è piuttosto vecchia ma è carina. Io e Sophie siamo insieme nella camera doppia. Quella matrimoniale sarà assegnata a Laly, quando arriverà. I due uomini hanno invece un altro alloggio, sempre al medesimo piano.

Bruno non ha il timbro e mi consiglia di cercarlo in cattedrale. Corro ma è già chiusa. Ci giro intorno e finisco al centro culturale. Spiego la mia situazione a una donna che non comprende l’importanza della mia richiesta. Ringraziandola comunque, continuo la mia ricerca.

Provo a citofonare in canonica ma non c’è nessuno. Torno quindi in centro cercando un qualsiasi negozio aperto. È sabato sera e le serrande sono quasi tutte giù. Trovo uno di quei bazar che vendono un po’ di tutto e mi avvicino all’ingresso dubbiosa. Due bambini sulla porta mi salutano.

Entro e spiego la situazione alla mamma. Proviamo il timbro sul mio foglio con le preghiere in francese. Va bene e glielo faccio apporre sulle mie credenziali.

Il pasto di fine tappa è molto importante

Ora devo però risolvere il problema della cena. Entro in un locale egiziano vicino a casa ma in realtà è chiuso, i proprietari sono all’interno per fare le pulizie. L’uomo ammette che però potrebbe darmi dei piatti freddi.

Dopo aver percorso due tappe in un giorno mi va bene anche mangiare cose che non conosco purché commestibili. Prendo dell’hummus, un’insalata e anche del pane. L’uomo mi offre pure un dolce. È fatto in casa. Apprezzo la gentilezza e accoglienza da parte di chi, come me, arriva da fuori Francia.

Mangio con gusto il mio cibo straniero ma l’hummus mi lascia qualche perplessità. Forse ho esagerato nel lanciarmi su questa fredda salsa di ceci. Sophie, che è uscita dopo di me, è riuscita a procurarsi delle verdure da far bollire e degli spaghetti che ha preparato col pesto. Mi ha offerto degli anacardi come aperitivo ma non li ho accettati.

Appena tre giorni fa, a Vendargues, Jacques mi aveva spiegato l’importanza di concludere la tappa con cibo buono e caldo. Tra qualche ora capirò quanto importante fosse questa raccomandazione…

📝 Consigli avventurosi

La doppia tappa da Saint-Guilhem-le-Desert a Lodève ha uno sviluppo di 37,5 chilometri e un dislivello positivo di 1610 metri.

Ho pernottato presso Chez Bruno et Lili (non ha il timbro per la credenziale, tienine conto per collezionarlo altrove in città).

🧭 Itinerario

📽️ Vlog

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