Alle cinque sono già sveglia. Scendo silenziosamente di sotto per fare colazione. Prendo confidenza con una cucina non mia. Véronique ci ha lasciato a disposizione molte cose. Mi servo liberamente: quattro biscotti su cui spalmo confetture di albicocche e ai frutti rossi, mousse di frutta, yogurt e tisana al tiglio. Prendo quindi le mie cose e mi appresto ad affrontare la ventesima tappa che mi condurrà da Vendargues a Montarnaud.
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▶️ Percorso 3D
Per precauzione indosso l’intero kit antipioggia ma non sarebbe necessario. Mi avvio al buio verso la chiesa di Saint-Théodorit per iniziare da qui la tappa. Un rumore di zoccoli attira la mia attenzione e mi sorprendo nel vedere gli spazzini in carrozza fare il giro del centro.
Ci metto parecchio ad allontanarmi dalla città che, in realtà, non finisce mai. Inizio a recitare i primi due misteri luminosi del rosario ma non riesco proprio a contestualizzarli. Che luce posso trovare tra queste strade così grigie?

Da Vendargues a Montarnaud: pausa a Montpellier
A Montpellier raggiungo, non senza fatica, l’ufficio del turismo per timbrare la credenziale. Trovo anche una toilette stile astronave e, poco distante, acqua potabile con cui riempire la borraccia. Il mio umore migliora e mi avventuro nel centro.
La città è graziosa e abbellita da ombrelli rosa appesi che mi ricordano che, in tutto il mondo, ottobre è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno. È proprio in questo contesto che prendo piena consapevolezza di aver percorso in senso inverso, da Arles sino a qui, più o meno gli stessi passi che, a suo tempo, fece San Rocco durante il suo pellegrinaggio da Montpellier a Roma.
Visto che è metà mattinata faccio una seconda colazione con un’ottima brioche con pezzetti di castagne e un caffè.
Nel riprendere il cammino scopro che il santuario di San Rocco è vicino e devo proprio raggiungerlo vista la mia particolare devozione nei suoi confronti. Il mio senso dell’orientamento in città viene messo a dura prova ma lo trovo poco prima delle undici. Visitarlo e pregare in questo spazio privilegiato mi mette di buon umore. Nell’angolo dell’accoglienza c’è una suora a cui racconto brevemente del mio pellegrinaggio da Sant’Anna di Vinadio a Santiago.

Da Vendargues a Montarnaud: una decisione fondamentale
Non so dove si trovi la chiesa di Sainte-Anne. È lei a trovare me. Affacciandomi su una traversa della strada che sto percorrendo vedo una guglia e faccio una breve deviazione in quella direzione. La chiesa è bellissima, purtroppo sconsacrata ma in ristrutturazione. All’interno ospita mostre temporanee.
Prima di lasciarmi la città alle spalle faccio ancora una dolce pausa al cioccolato con un cookie e un éclair. Bevo una Coca Cola. Circumnavigo parchi chiusi. Finalmente mi addentro tra le aree verdi. Un uomo della sicurezza, senza che glielo chieda, mi spiega come uscire dal parco poiché ci sono dei cantieri che ostruiscono la solita via. Ora ho anche il giusto brio per terminare la recita dei misteri luminosi del rosario.
A sei chilometri da Montarnaud, visto il pesante fango sotto le mie scarpe, prendo una decisione fondamentale: concludere la tappa su asfalto. Ho male all’anca sinistra e al piede destro. A causa della pioggia non posso mettere i sandali e un principio di vescica si sta facendo strada sul tallone. Faccio fatica ma non mollo.

Da Vendargues a Montarnaud: la mia prima conchiglia
Raggiunte le prime case di Montarnaud vado sempre dritto e, alla fontana, svolto a sinistra. Vedo una chiesa ed è letteralmente Notre-Dame du Bon Accueil a mostrarmi dove trovare Le Bois des Frenes in cui trascorrerò la notte.
Come entro in casa Patricia prende subito i miei bastoncini. Identifico a fianco della porta lo spazio in cui mettere le scarpe e le tolgo.
Insieme a Jean-Pierre scendiamo quindi le scale per raggiungere la mia stanza. Patricia me ne illustra i dettagli. È davvero graziosa e c’è pure il phon, davvero fondamentale per noi donne. È con emozione che ricevo in dono la mia prima conchiglia sotto forma di ciondolo in legno.
Ogni giorno il cammino ricomincia regalandomi esperienze uniche.

📝 Consigli avventurosi
La tappa da Vendargues a Montarnaud ha uno sviluppo di 38,2 chilometri e un dislivello positivo di 1430 metri.
Ho pernottato presso Le Bois des Frênes.