Il monastero di Sabiona sorge su un’alta rupe che sorveglia il borgo di Chiusa, in provincia di Bolzano. Ovviamente il mio soggiorno ottobrino in Valle Isarco prevede di salire fin lassù. Si può fare solo a piedi: quaranta minuti lungo la tranquilla passeggiata di Sabiona oppure mezz’ora attraverso la ripida Via Crucis. Dato che entrambi gli itinerari conducono alla medesima destinazione puoi unirli in un unico percorso ad anello.
La collina che ospita il monastero di Sabiona è uno dei più antichi luoghi di pellegrinaggio del Tirolo. Fu sede vescovile per circa 400 anni cioè fino a quando, intorno all’anno 1000, questa fu trasferita a Bressanone.
Sin dal 1687 è monastero delle Benedettine che qui vivono in clausura secondo la Regola di San Benedetto da Norcia: Ora et labora et lege (Prega, lavora e leggi). Il monastero non è quindi aperto al pubblico. Puoi però visitare le quattro chiese: chiesa di Nostra Signora, chiesa del Convento, cappella delle Grazie e chiesa della Santa Croce. I relativi orari di apertura sono indicati sul sito dell’ufficio turistico di Chiusa.
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Monastero di Sabiona: la passeggiata da Chiusa
Sono appena rientrata dall’emozionante escursione al santuario Santa Croce di Lazfons. Parcheggiata l’automobile a due passi dal centro di Chiusa, mi avvio quindi alla ricerca dell’inizio del percorso. È segnalato, basta guardare bene intorno e seguire le frecce. La salita di Sabiona, all’inizio su asfalto, va su abbastanza dolcemente.
Una ripida scalinata in pietra conduce dapprima alla Torre del Capitano, rovina di Castel Branzoll, purtroppo non visitabile essendo proprietà privata.
Da qui in avanti la passeggiata di Sabiona si sviluppa lungo un istruttivo itinerario naturalistico con vegetazione submediterranea con cespugli inselvatichiti, fiori rari e tanti alberi. Le panchine in legno opportunamente posizionate lungo il sentiero invitano a una sosta per contemplare Chiusa e la Valle Isarco dall’alto.
In cima alla rupe c’è tanto vento. Cerco rifugio all’interno delle mura.
Monastero di Sabiona: clausura e devozione
Per ovvi motivi di clausura delle suore benedettine che lo abitano, il monastero non è aperto al pubblico. È inutile e indiscreto tentare di suonare al portone in cerca d’informazioni.
Esploro con curiosità ogni angolo raggiungibile. In particolare apprezzo i dipinti all’interno della chiesa della Santa Croce. Probabilmente sono opera dell’artista locale Johann Baptist Hueber.
M’incammino quindi in discesa lungo il sentiero del Pellegrino, a sua volta parte del sentiero del Castagno. Le imponenti mura che proteggono il monastero mi scorrono accanto così come le stazioni della Via Crucis al contrario. A un tratto appare sulla sinistra la graziosa chiesa barocca di Nostra Signora, a pianta ottagonale.
Circondata dai vigneti proseguo la discesa e raggiungo nuovamente il vivace centro storico di Chiusa.
📝 Consigli avventurosi
Il percorso ad anello da Chiusa al monastero di Sabiona ha uno sviluppo di circa 2,8 chilometri. Per percorrerlo tutto ci vogliono circa un’ora e mezza.
Il monastero, tuttora abitato dalle suore benedettine, non è visitabile. Sono invece aperte al pubblico le quattro chiese: chiesa di Nostra Signora, chiesa del Convento, cappella delle Grazie e chiesa della Santa Croce. Gli orari sono indicati sul sito dell’ufficio turistico di Chiusa.
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