Situati alla periferia della città, gli Alyscamps (o Campi Elisi) di Arles, sono una delle necropoli romane più conosciute e affascinanti della Provenza. Non sono solo un sito archeologico, ma anche un luogo di riflessione sulla cultura e sulla storia romana.
Le tombe e i monumenti funerari raccontano storie di vita e di morte, di fede e di memoria, offrendo uno sguardo prezioso sulla società dell’epoca. Furono infatti utilizzati come luogo di sepoltura in epoca romana e medievale.
Il solo pensiero di avventurarsi tra le tombe potrebbe sconcertare ma è solo addentrandoci tra le tracce del nostro passato che possiamo veramente comprenderlo e, se ne abbiamo il coraggio, diventare parte attiva di quel cambiamento che desideriamo per lasciare a chi verrà dopo un mondo migliore di quello che abbiamo trovato.
In questo articolo
Gli Alyscamps di Arles: camminare nella storia
Oltrepassato il cancello d’ingresso mi trovo all’inizio di un lungo viale alberato. Un pannello informativo spiega brevemente il ruolo del luogo in cui mi trovo. Oltre a me ci sono una manciata di altri visitatori ma altri ne arriveranno in seguito.
Eccomi quindi a camminare tra due fila di antichi sarcofagi in pietra all’ombra di alberi secolari. Procedo lentamente soffermandomi a cogliere dettagli e addentrandomi, per quanto possibile, all’interno delle cappelle funebri familiari o contemplando le tombe monumentali.
Nel V secolo gli Alyscamps di Arles assunsero grande importanza perché vi fu sepolto il martire San Genesio. Nel XII secolo questo luogo divenne il punto di partenza del pellegrinaggio per Santiago di Compostela.
Gli Alycamps di Arles: la chiesa incompiuta di Saint-Honorat
Ad Arles inizia la seconda fase del mio pellegrinaggio da Sant’Anna di Vinadio a Santiago. La visita degli Alycamps, oltre a essere una tappa doverosa, mi offre molti spunti di riflessione su cui impostare il mio cammino spirituale.
Il viale alberato finisce a ridosso della chiesa incompiuta in stile romanico-provenzale di Saint-Honorat. Armata di una generosa dose di fantasia mi avventuro al suo interno immaginando la difficile vita dei credenti in epoca paleocristiana.
Traggo molta energia positiva da questo luogo intriso di storia e di fede. Passeggio a lungo, sotto lo sguardo attento dei piccioni annidati nelle nicchie, tra le cappelle che si sviluppano attorno alla navata centrale. Scendo nella cripta e, benché ci sia ben poco da vedere, respiro a pieni polmoni la sua aria carica di storia.
La prima chiesa fu infatti costruita nell’XI secolo dai monaci di Saint-Viktor di Marsiglia.
Gli Alyscamps di Arles ispirarono artisti famosi
Camminare silenziosamente tra le tombe antiche e i sarcofagi in autunno consente di meditare profondamente grazie alla natura che, in questa stagione, esprime il suo massimo raccoglimento. Lo sapeva bene Vincent Van Gogh che apprezzò molto questo luogo immortalandolo, nel 1888, nel quadro Les Alycamps.
Anche Paul Gauguin, su invito dell’amico, si trasferì ad Arles per lavorare insieme a lui. Anche lui fu indubbiamente affascinato dagli Alycamps e ne dipinse il suggestivo viale alberato.
La ghiaia scricchiola sotto le mie scarpe mentre torno verso il cancello d’ingresso. Mi lascio alle spalle una pagina di storia scritta da altri per ricominciare a scriverne una tutta mia.
E tu, che storia stai scrivendo?
📝 Consigli avventurosi
Il biglietto intero per visitare gli Alyscamps di Arles costa cinque euro. L’ingresso è gratuito per i pellegrini muniti di credenziale.
Se ti stai apprestando a compiere il Cammino verso Santiago di Compostela lungo la Via d’Arles o Via Tolosana ti consiglio inoltre di visitare anche il chiostro della cattedrale di Saint-Trophime. Anche qui la credenziale ti offre il privilegio dell’ingresso gratuito.
Se, invece, sei un visitatore qualunque e desideri avventurarti alla scoperta delle meraviglie di Arles puoi scegliere tra il Pass Liberté da € 15 che ti consente di visitare quattro monumenti e due musei oppure il Pass Avantage da € 19 che ti apre le porte di quattro monumenti e due musei.