Castres
Francia

Ma allora esisti!

Alle 7 l’orologio m’invita ad alzarmi e lo faccio con gioia. Metto via ciò che non serve e, alle 7.30, scendo per la colazione. Trovo in fretta gli interruttori per accendere e spegnere la luce del tratto di casa che sto attraversando. Stamattina la tavola è tutta per me. Claudie me ne spiega il contenuto: dallo zuccherato di plumcake e pancake al salato dei formaggi di ieri sera. E poi un succo all’albicocca, due mandarini, le confetture e le bustine di thè tra cui scegliere. Mi carico di energia per affrontare la ventottesima tappa, da Le Rialet a Castres.

▶️ Percorso 3D

Chiedo a Claudie di riempirmi la borraccia con acqua del rubinetto. Mentre inizio la mia colazione sistema alcune cose in cucina e poi mi raggiunge per bere il thè insieme a me. I bambini stanno guardando la televisione nell’altra stanza ma, di tanto in tanto, fanno capolino. Mangio lentamente e assaporo la chiacchierata con Claudie che mi ha accolta con genuinità e coinvolgimento.

Lasciata la stanza raggiungo scalza l’ingresso. Claudie m’invita a sedermi sulla poltrona per mettere le scarpe. Mi saluta con un abbraccio che contiene l’affetto di una nonna abituata ad accogliere pellegrini e ascoltare le loro storie.

da Le Rialet a Castres: Boissezon
Boissezon

Da Le Rialet a Castres: le due Madonne di Boissezon

La chiesa ovviamente è chiusa e inizio la tappa davanti al municipio. Mi rendo conto che, anziché passare dalla pista usata dai boscaioli, avrei potuto scendere anche qua trovandomi vicinissima al Relais du Linas. Ma va bene così. È il mio cammino e, in questa fase, ho imparato un sacco di cose che hanno completato la mia formazione per sapermi arrangiare e, da adesso in poi, poter anche essere d’aiuto per gli altri pellegrini meno esperti che incontrerò strada facendo.

Arrivata a Boissezon entro in Comune per timbrare la credenziale. Poi mi dirigo verso la chiesa. Strada facendo mi fermo a contemplare una bella Madonna di Lourdes che guarda amorevolmente il paese.

Una donna in auto mi chiede se sono una pellegrina. Mi spiega quindi come raggiungere la statua di Notre-Dame de la Salette proprio di fronte. Quando ci arrivo mi rendo conto che le due Madonne si guardano da una parte all’altra del paese.

Il cammino è anche questo: un aiutino a trovare uno scorcio inaspettato che, da sola, mai avrei cercato. Non ci sono negozi aperti in cui acquistare del cibo. Proseguendo lungo la deviazione incontro un anziano che parla volentieri con me. Mi racconta di essere salito sulla cupola del Brunelleschi a Firenze.

direzioni e distanze
direzioni e distanze

Da Le Rialet a Castres: pausa pranzo a Noailhac

Il paese successivo è Noailhac ma, anche qui, non trovo negozi aperti. C’è un ristorante ma, entrandoci così come sono adesso, sarei decisamente fuori contesto.

Mangio la mia busta di frutta secca e disidratata su una panca, rifornisco la borraccia d’acqua e riparto. Le caratteristiche dell’itinerario non mi consentono di cambiare le scarpe perché, nonostante l’abbondante asfalto della seconda parte di tappa, mi attende ancora un po’ di sterrato.

Raggiunte le prime abitazioni di Saint-Hyppolite mi sorprendo nel trovare una chiesa aperta. Resisto alla tentazione di suonare le campane e, una volta fuori, vado alla bella grotta di Lourdes e qui prego con le mie parole.

Raggiungo quindi la periferia di Castres cercando d’immaginare a quale città che conosco potrei paragonarla. Inizialmente non mi entusiasma ma non puoi capire il cuore di un paese limitandoti a esaminarne il guscio.

Grotta di Lourdes a Saint-Hyppolite
Grotta di Lourdes a Saint-Hyppolite

Da Le Rialet a Castres, città affascinante da cui ripartire

Seguo fedelmente l’itinerario del cammino e, all’improvviso, mi trovo davanti alla chiesa di Saint-Jacques de Villegoudou in cui finalmente trovo anche una bella statua di Saint-Jacques.

“Ma allora esisti!” gli dico felice per l’incontro e rassicurata dalla sua presenza silenziosa e protettiva.

Ma è nel momento in cui attraverso il ponte sull’Agout che mi rendo conto di aver scelto un posto speciale da cui ripartire per il mio cammino. Un muro di case colorate affianca il corso d’acqua con eleganza. Attraversato il ponte si snoda il centro storico coi suoi monumenti e i suoi negozi. In men che non si dica raggiungo l’ufficio del turismo per concludere questa fase del pellegrinaggio.

La cattedrale è chiusa ma posso un po’ più avanti, svoltando alla quarta traversa a sinistra. Prima però raggiungo l’albergo in cui trascorrerò la notte. È un anonimo palazzone a cui accedo digitando il numero della mia prenotazione su un terminale situato all’ingresso. Tra mezz’ora aprirà la reception ma sperimentare questa modalità per me nuova potrebbe tornarmi utile in futuro.

E poi esco a festeggiare. Prima però faccio un salto all’Eglise de la Platé, di stile gesuita e ispirata alla chiesa di Gesù a Roma.

Castres
Castres

📝 Consigli avventurosi

La tappa da Le Rialet a Castres ha uno sviluppo di 29,4 chilometri e un dislivello positivo di 1310 metri.

Ho pernottato presso il B&B Castres Hotel Centre Gambetta concludendo qui la seconda fase del mio pellegrinaggio da Sant’Anna di Vinadio a Santiago.

Ho cenato presso la Brasserie de l’Europe.

🧭 Itinerario

📽️ Vlog

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La tappa da Le Rialet a Castres ha uno sviluppo di 29,4 chilometri e un dislivello positivo di 1310 metri.
La tappa da Le Rialet a Castres ha uno sviluppo di 29,4 chilometri e un dislivello positivo di 1310 metri.
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