Il lungo periodo che va da settembre a maggio è perfetto per fare trekking nelle Langhe, in provincia di Cuneo. D’estate infatti fa troppo caldo e le strade assolate diventano infernali. I sentieri scorrono invisibili tra le vigne punteggiati qua e là dalle provvidenziali tacche bianco-rosse. Di tanto in tanto spunta un palina segnavia destinata ai ciclisti ma puoi ovviamente seguirla anche a piedi. Eccomi quindi alle prese col piacevole anello Barolo Novello.
Di fatto i percorsi che uniscono i due comuni langaroli sono infiniti e di varia lunghezza. Dipende da quanto allarghi il tragitto verso Monforte, La Morra e Vergne. Oggi ti propongo l’itinerario più breve ma, per vivacizzarlo, l’ho arricchito con qualche deviazione per scattare foto panoramiche e fare geocaching.
Allaccia gli scarponi, prendi lo zaino e iniziamo questo panoramico trekking nelle Langhe tra Barolo e Novello. Non vedi l’ora, vero?
In questo articolo
▶️ Percorso 3D
Anello Barolo Novello: da dove partire?
Per comodità lascio l’automobile a Barolo. I parcheggi sono sparsi un po’ ovunque, sia fuori che all’interno del borgo. Finita l’escursione, se non è troppo tardi e ti fa piacere, puoi addentrarti nel centro e, magari, visitare i musei che, a inizio marzo, riapriranno dopo la pausa stagionale.
Raggiungo via Roma e inizio la mia avventura langarola da qui. Mi dirigo quindi verso l’esterno del borgo e, raggiunta la strada provinciale, la attraverso e salgo su lungo via Vittorio Veneto. Guadagno ben presto altezza e, in prossimità delle ultime abitazioni, l’asfalto cede generosamente il posto allo sterrato.
Sono a due passi dalla civiltà ma sto entrando in un contesto unico al mondo. L’uomo ha addomesticato queste colline trasformandole in un’infinita successione di vigneti che danno la materia prima per la produzione dei pregiatissimi vini Barolo e Nebbiolo. Tra loro s’insinua la Nas-cëtta, vino bianco semi aromatico prodotto nel comune di Novello riscoperto negli anni Novanta del ventesimo secolo.
Vigne, sterrate e fango
Una sottile foschia in lontananza vela in parte il paesaggio. Tuttavia la sua bellezza non ha eguali. I contadini sono indaffarati tra i filari spogli. Un ciclista in mountain bike mi sorpassa e prosegue oltre. Un gruppetto di altri escursionisti più indietro sembra intenzionato a percorrere il mio stesso itinerario.
La sterrata sbuca su via Ravera. A questo punto, per accorciare ulteriormente il percorso, potrei seguire la stradina asfaltata alla mia destra fino a Novello. E invece no, seguo fiduciosa sbiadite tacche bianco-rosse che mi fanno scendere su capezzagna e poi giù fino in fondo al prato dove, con un saltello, intercetto una sterrata che sale su.
Attraverso un breve tratto fangoso a cui ne seguiranno una manciata di altri. È in momenti come questi che ti ricordi quanto è fondamentale avere in macchina un cambio di scarpe.
L’anfiteatro delle Langhe
Per ogni salita che concludo c’è una discesa che mi aspetta. Stavolta ho però il primo approccio visivo con Novello. Il borgo è appollaiato su una collina. Scendo sempre più giù alla ricerca dello scorcio panoramico a me più congeniale. Poi torno sui miei passi per riprendere il sentiero che sto seguendo.
Appena entrata nel borgo mi lascio però tentare dal sentiero dell’Europa recuperato in occasione del gemellaggio tra Novello e Kristinestad (Finlandia) avvenuto nel 2013. Il sentierino sembra però abbandonato a sé stesso. Lungo il muro una serie di pannelli informativi su cui sono evidenti i segni del tempo ripercorre la storia d’Europa in Italia e Finlandia.
Riesco comunque a raggiungere il belvedere che qui si chiama anfiteatro delle Langhe. Sarà per la presenza della cislonga, ovvero la classica chaise longue su cui rilassarsi al sole, ma a me viene da definire questo delizioso angolino cinema delle Langhe.
Geocaching sull’anello Barolo Novello
Sopraggiungono anche gli altri escursionisti. Scopro così che il loro programma odierno consiste in un anello più ampio rispetto al mio. Dopo alcuni minuti riprendono quindi il loro trekking.
Rimasta sola cerco velocemente il primo geocache della giornata. Ora posso dedicarmi all’immancabile pausa pranzo panoramica. Prima di riprendere il cammino mi avvicino però all’elegante castello di Novello, costruito intorno alla metà del XIX secolo sulle rovine di un antico maniero medievale.
Oggi l’edificio è di proprietà privata ed è una suggestiva location in cui organizzare matrimoni e altri eventi privati o aziendali. Un sogno a occhi aperti, vero?
Finalmente mi decido a ripartire e, seguendo la passeggiata panoramica, mi addentro nel centro del borgo. Sulla piazza principale si affacciano ben due chiese e un invitante bookcrossing. Più avanti, ignorando momentaneamente la tacca bianco-rossa, mi avvio decisa verso l’ennesima deviazione, la cappella di Santa Lucia. Il piccolo geocache è presto tra le mie mani. Anche qui il panorama è incantevole.
I panorami dell’anello Barolo Novello
Torno quindi sui miei passi e, in un angolo di piazza Monviso, noto qualcosa che attira immediatamente la mia attenzione. È una Big Chair arancione e azzurra realizzata per ricordare la scomparsa di un ragazzo locale. È un ottimo punto panoramico sulle Langhe in cui far volare via i pensieri. Mi avvicino timidamente e, anche se non lo conoscevo, penso per un momento al giovane Samuele.
Dirigendomi verso il borgo intercetto quindi la tacca bianco-rossa e riprendo l’itinerario ad anello in direzione Barolo. Superati il campo sportivo e le ultime abitazioni, mi trovo nuovamente tra le vigne. I panorami sono spettacolari e, nonostante la leggera foschia, decisamente generosi. Il Monviso svetta all’orizzonte. Sull’altro lato è invece La Morra a corteggiarmi.
Procedendo su capezzagna mi avvicino lentamente al diroccato castello della Volta. Me lo lascio alle spalle insieme ai suoi fantasmi e, dopo un breve tratto su asfalto, scendo nuovamente tra le vigne. Attraverso quindi la strada provinciale e, dopo aver apprezzato il borgo di Barolo dall’alto, lo raggiungo scendendo l’ultima sterrata della giornata.
Dopo aver costeggiato il ristorante Brezza non mi resta che addentrarmi nel centro e chiudere l’anello Barolo Novello nel punto in cui l’ho iniziato. Nell’attesa che i musei riaprano dopo la pausa stagionale mi dedico quindi alla ricerca del terzo geocache della giornata.
Conoscevi questo itinerario? Scrivimelo nei commenti.
📝 Consigli avventurosi
Il contesto in cui si svolge questo trekking è Patrimonio dell’Umanità UNESCO. I paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato hanno infatti ottenuto questo riconoscimento nel 2014.
La versione più breve dell’anello Barolo Novello ha uno sviluppo di circa 9 chilometri e un dislivello positivo di circa 250 metri. Si svolge perlopiù su sterrato.
È un itinerario perfetto da percorrere da settembre a maggio.
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!
Direi che è un vero e proprio percorso off road! Lo trovo davvero pazzesco, e per noi che amiamo viaggiare in macchina, perfetto. Mi segno subito tappe e consigli, sperando di poter intraprendere al più presto questo itinerario.
Le Langhe sono molto apprezzate da chi si sposta in macchina infatti nei fine settimana i parcheggi sono pienissimi di visitatori. Ci sono tanti sentieri da percorrere a piedi o in bicicletta e i panorami spettacolari rendono tutto più divertente.
Barolo e le Langhe sono luoghi che porto nel cuore. Adoro i trekking, soprattutto se si possono fare senza particolari sforzi e ammirando un paesaggio così suggestivo come quello dei vigneti.
Ps anche io uso Relieve!
Il paesaggio è suggestivo in ogni stagione. Rivedere i trekking su Relive rende l’idea di cosa ho fatto durante la giornata.
Difficile non innamorarsi della zone delle Langhe-Roero e del Monferrato: non per nulla sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Ottime e ricche le informazioni che hai fornito sull’itinerario ad anello ” Barolo – Novello”: non mi resta che andarci!
Grazie Mimì!
Se capitate nelle Langhe avvisami che magari c’incontriamo…
Questo percorso di trekking sembra davvero interessante. Tra l’altro quella zona la conosco poco e non sarebbe male approcciarla in questo modo, magari a inizio autunno.
L’autunno è sicuramente la stagione preferita da chi vuole esplorare le Langhe. Dopo il trekking, o anche nella pausa pranzo, puoi dedicarti alla conoscenza di cantine e ristoranti locali.
Le Langhe sono stupende tutto l’anno, però per un percorso di trekking meglio in effetti il periodo che indichi. Ho visto i vari paesini più volte ma muovendomi in auto ottimo questo percorso, buona idea per la primavera
Ottimo soprattutto nelle giornate più limpide per vedere le montagne laggiù all’orizzonte. Ma anche quella nebbiolina “vedo non vedo” è piuttosto suggestiva.
Ma che bel percorso da fare in un weekend, e che panorami pazzeschi, così rilassanti, non vedo l’ora di percorrere queste strade.
Ti auguro di avere presto il piacere di poter percorrere questi sentieri tra le vigne delle Langhe.
Si può fare anche al contrario immagino. Da dove partire a novello per raggiungere Barolo? Grazie
Ciao Luana,
da Novello potresti partire dal Belvedere per vedere subito il panorama spettacolare sulle Langhe.