Adagiato sulle dolci colline marchigiane, il borgo di Gradara, in provincia di Pesaro e Urbino, è un gioiello medievale perfettamente conservato, dove ogni pietra racconta un passato ricco di fascino e mistero.
Le sue stradine acciottolate, le mura imponenti e l’atmosfera incantata conducono i visitatori in un viaggio nella storia, culminando nell’imponente Rocca, simbolo di potere e leggende. Qui molto probabilmente sbocciò il celebre amore tragico di Paolo e Francesca. Purtroppo esistono pochissime informazioni biografiche sui due protagonisti.
Gradara è uno dei borghi più belli d’Italia grazie alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale. Per visitarla interamente ci vorrebbe un giorno intero ma, se ti concentri su un’attrazione soltanto, puoi accontentarti anche di un paio d’ore.
Ho visitato Gradara a febbraio 2025 in occasione del pellegrinaggio del Giubileo organizzato dalla Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri di Mondovì. Questa tappa, oltre a consentire al gruppo di conoscersi meglio, è stata l’occasione per scoprire alcune curiosità sul borgo e sui suoi antichi abitanti.

In questo articolo
Il borgo di Gradara, uno dei più belli d’Italia
Gradara è una meta molto apprezzata dagli innamorati nonostante la storia d’amore per cui è celebre abbia avuto un epilogo tragico. Tra qualche giorno si festeggerà San Valentino e il borgo si sta preparando per accogliere le numerose coppie che lo prenderanno d’assalto.
È lunedì e, nonostante sia il giorno di chiusura della Rocca, una guida ci attende all’ingresso per consentirci di visitarla. Siamo in anticipo rispetto all’appuntamento e, quindi, abbiamo il tempo per salire lentamente la strada principale ed esplorare un paio di luoghi sacri in autonomia.
Il primo che incontriamo, sulla sinistra, è la chiesa del Santissimo Sacramento, interamente ricostruita nel 1750 dalle maestranze marchigiane. Al suo interno, un’urna in vetro e legno custodisce le spoglie di San Clemente, martire romano del II secolo.
Proseguendo oltre, subito prima della Rocca, sulla destra ecco invece la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. Al suo interno si trova un crocifisso ligneo del 1500 davvero speciale. Osservandolo da tre punti precisi ben segnalati potrai distinguere nitidamente le tre differenti espressioni del suo viso: sofferente, agonizzante e morto.

Breve storia della Rocca di Gradara
Il borgo fortificato e la Rocca di Gradara, nel loro complesso, costituiscono una delle strutture medievali meglio conservate in Italia. Il castello domina la vallata dall’alto di una collina a 142 metri sul livello del mare.
Superato il ponte levatoio entriamo nel cortile e guardiamo dal basso il mastio, il torrione principale alto 30 metri. Una inaccessibile porticina indica chiaramente che qui potevano essere ammessi solo ospiti altamente graditi per mezzo di una scala che veniva calata giù all’occorrenza.
Il castello fu costruito intorno al 1150 e, nel corso dei secoli, è stato residenza di alcune importanti dinastie italiane: i Malatesti, gli Sforza, i Della Rovere, i Borgia e i Medici.
Il porticato che circonda il cortile su tre lati rispecchia lo stile e il passaggio di proprietà dalla famiglia Malatesti agli Sforza. La parte est, con le sue arcate a volta gotica, risale infatti al periodo dei Malatesti. Gli altri lati sono invece contraddistinti da snelle colonne in travertino che sorreggono gli archi a tutto sesto del periodo degli Sforza.
Tra il 1921 e il 1923, a seguito dell’acquisto da parte dell’ingegnere Umberto Zanvettori, appassionato collezionista e amante di arte e storia, furono realizzati imponenti lavori di restauro del castello che lo riportarono all’antico splendore ricreando lo stile tipico delle residenze tra il Medioevo e il Rinascimento. Gli arredi furono accuratamente scelti e acquistati sul mercato antiquario dallo stesso Zanvettori.

All’interno del castello di Gradara
Accediamo alla base del torrione del mastio entrando nella Sala di Tortura. Nell’angolo è presente la cisterna per l’approvvigionamento idrico che assicurava ai soldati il sostentamento necessario nei periodi di lungo assedio.
Salendo la scala entriamo nella Sala del Mastio da cui possiamo vedere dall’interno la porticina dedicata agli ospiti altamente graditi da cui anticamente si accedeva per mezzo di una scala rimovibile.
Attraversiamo con curiosità gli ambienti che compongono il castello. Apprezziamo gli arredi scelti con gusto e gli aneddoti riguardanti Alberta Porta, la moglie di Umberto Zanvettori, che visse negli appartamenti a lei riservati per molti anni.

Nelle sale del castello di Gradara
I bellissimi arredamenti d’epoca e le decorazioni delle sale invitano a far galoppare la fantasia per immaginare i vari ambienti abitati in un’epoca lontana.
La grande Sala di Sigismondo e Isotta originariamente era più piccola ed è stata creata unendo più stanze. Fermati un momento e ammira il bellissimo soffitto a cassettoni elegantemente dipinto in rosso, azzurro e oro.
La Sala della Passione è chiamata così per via del fregio che si sviluppa lungo il suo perimetro in cui sono state affrescate le Storie della Passione di Cristo dall’artista bolognese Amico Aspertini.
Nella Sala malatestiana, oltre ai motivi araldici della famiglia Malatesti, è riportato il celebre motto Tempus loquendi tempus tacendi (tempo per parlare, tempo per tacere).

Personaggi illustri a Gradara
Il castello di Gradara ospita una pala di Giovanni Santi del 1484 raffigurante la Madonna col Bambino insieme ai Santi Stefano, Sofia, Michele Arcangelo e Giovanni Battista. L’autore è il padre del celebre Raffaello Sanzio che era bambino proprio nel periodo in cui fu dipinta. Il papà, nel realizzare il piccolo Gesù, si sarà ispirato al figlioletto?
La Sala del cardinale era pensata per ospitare personalità di rango ecclesiastico.
La Camera di Francesca è uno degli ambienti più suggestivi del castello. Sono presenti tutti gli elementi della drammatica storia d’amore tramandata da Dante e Boccaccio: il leggio su cui era appoggiato il libro e la botola attraverso cui Paolo tentò di fuggire.

📝 Consigli avventurosi
Per organizzare al meglio il tuo soggiorno nel borgo ti consiglio di dare un’occhiata al Sito ufficiale turismo, eventi e visite guidate a Gradara che contiene informazioni sia per i gruppi che per i viaggiatori singoli e le famiglie.
Abbiamo pranzato al Ristorante La Casaccia, munito di ampio parcheggio e area verde attrezzata con giochi per i bambini.
📌 Salva questo articolo su Pinterest

