Vipiteno, nel cuore della Valle Isarco, è uno dei borghi più belli d’Italia ed è comodamente raggiungibile in treno. Inoltre vanta la pista di slittino più lunga d’Italia, ben 10 chilometri in mezzo ai boschi. Tutto questo mi basta per organizzare una gita di qualche giorno.
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GIORNO 1
Arrivo nel primo pomeriggio. Un quarto d’ora a piedi e sono nella mia stanza presso l’hotel Lamm nel centro storico. A seconda della stanza scelta, la finestra si affaccia sul centro o sul cortile interno.
Vipiteno: Città Nuova
Per visitare la città bastano poche ore. Visto che l’albergo si trova nella Città Nuova, inizio da qui. Le case colorate hanno facciate caratteristiche con merlature sulla sommità. Non sono visibili i tetti dalla strada e questa soluzione architettonica è stata adottata per impedire il propagarsi degli incendi da un lato all’altro. Sono presenti numerosi “Erker” (bovindi) che hanno la duplice funzione di aumentare la luminosità all’interno dell’edificio e permettere di osservare la strada. Le splendide insegne in ferro battuto hanno tuttora gli antichi colori che, un tempo, permettevano ai viandanti di capire se si trattava di una taverna o un albergo.
Raggiungo il Municipio in stile tardogotico con davanti la statua di San Giovanni Nepomuceno eretta nel 1739 affinché proteggesse la città dalle inondazioni. Nel cortile interno è presente una copia della stele di Mitra che testimonia la presenza di legioni militari romane sul territorio. All’interno del Municipio è possibile visitare la sala consigliare in legno.
Dal Municipio partono i portici che servivano a proteggere le merci esposte dalle intemperie. Arrivo fino all’hotel Lilie, il più antico della città, in cui è ancora riconoscibile l’antica struttura medievale della casa col magazzino al pianoterra, gli uffici al primo piano, il lucernaio interno con le scalinate verso la parte abitativa.
Tornando indietro lungo la via raggiungo la Torre delle Dodici, alta 46 metri e simbolo della città. È chiamata così perché ogni giorno, puntualmente alle ore dodici, suona le campane. Divide la città vecchia da quella nuova.
Vipiteno: Città Vecchia
Entro in piazza Città e scopro che, durante l’inverno, viene allestita una pista di pattinaggio. La piccola chiesa di Santo Spirito ospita un bellissimo ciclo di affreschi realizzato nel 1402.
GIORNO 2
La spettacolare giornata che mi si presenta all’uscita dell’albergo mi spinge a fare ciò per cui sono venuta a Vipiteno: la gita al Monte Cavallo. Mi dirigo con sicurezza oltre la Torre delle Dodici e la Città Vecchia. Proseguo ancora qualche minuto ed eccomi alla stazione di partenza della cabinovia.
Spendo quattordici euro per una corsa singola visto che so già che tornerò giù con un altro mezzo. Presso il noleggio faccio l’iscrizione e conservo il tagliando che mi servirà al negozio a monte. In albergo mi hanno consegnato un voucher per lo slittino gratuito e, quindi, pagherò solo un euro di assicurazione al momento del ritiro del mezzo (che restituirò poi a valle).
Il Monte Cavallo, d’inverno, è il posto ideale per gli amanti della neve. Gli sciatori possono contare su venti chilometri di piste in condizioni perfette. Per tutti gli altri c’è la possibilità di fare una lunga camminata o un paio di sentieri con le ciaspole.
Da Vipiteno al sentiero Flaner Jöchl
Attraverso le piste da sci con attenzione e mi ritrovo sul sentiero circolare Flaner Jöchl. Si tratta di un’escursione di sei chilometri adatta a tutta la famiglia e che impegna per un paio d’ore.
Trattandosi di un percorso ad anello puoi scegliere in che senso affrontarlo. Opto per l’antiorario così, dopo la breve discesa iniziale, sono quasi sempre in lieve salita. Altresì puoi decidere di fare un anello meno ampio ma, avendo la bella mattinata a disposizione, faccio il percorso completo.
Il sentiero è ben battuto e, dopo pochi minuti, entro nel bosco e un’atmosfera magica mi circonda. Cammino praticamente in piano sotto lo sguardo attento di pini, abeti e larici, gli unici compagni che incontro per il momento.
Esco dal bosco e oltrepasso un laghetto utilizzato come bacino di stoccaggio per l’acqua destinata alla produzione di neve artificiale.
Dopo una decina di minuti arrivo al bivio decisivo, quello in cui decidere se fare il percorso ad anello corto o lungo. Proseguo risoluta sulla salita più impegnativa dell’intero tracciato. Dal punto panoramico in cui sono presenti i ripetirori il panorama va dalle Alpi Sarentine alla Val di Vizze in primo piano, alle cime delle Dolomiti all’orizzonte fino a uno scorcio della Val di Fleres.
In discesa supero vari escursionisti che hanno fatto il percorso corto.
Raggiungo la croce al laghetto Kastellache interamente coperto di neve.
Sterzinger Haus
Il percorso finisce ma è ancora presto per pranzare. Mi rilasso al sole e, quando è l’ora giusta, riattraverso la pista da sci e salgo a Sterzinger Haus (1930 m), ristorante panoramico grande e accogliente, per mangiare i canederli.
Nessuno mi mette fretta e, al caldo del ristorante, osservo l’orizzonte davanti a me. Un gruppo di montagne attira la mia attenzione, sono sicura di conoscerle. Mi viene in mente un nome ma mi sembra geograficamente impossibile e difatti lo è. Dopo mangiato, sul terrazzo panoramico, scorgo la fondamentale foto panoramica coi nomi delle vette e svelo il mistero. Quelle montagne le conosco davvero bene avendoci dedicato parecchie serate a ricomporle in un puzzle da 1500 pezzi raffigurante la Val di Funes. Si tratta delle Odle che, per ironia della sorte, il giorno in cui andai davvero nel posto raffigurato dal mio puzzle, erano coperte dalla nebbia!
Ritirato il mio slittino al noleggio, mi godo la bella discesa di dieci chilometri nel bosco. Verso il finale sorrido davanti alla postazione fotografica che immortala la mia discesa.
GIORNO 3
Nella notte ha nevicato e dedico la mattina a una passeggiata attorno a Vipiteno. Fino a quel momento l’unica neve che avevo pestato era quella sul Monte Cavallo visto che più in basso erano coperte solo la pista di rientro con gli e la pista di slittino.
Vipiteno: attorno alla città
Lo Sterzinger Rundweg è un giro ad anello nei dintorni della città della durata di circa due ore e che tocca da vicino Castel Tasso e Castel Pietra visitabili però solo in estate. Partendo da Porta Bressanone in centro paese, seguo per un tratto la pista ciclabile verso Bressanone, poi le indicazioni per i castelli e poi nuovamente per Vipiteno.
Punto con decisione verso Castel Pietra. Nel dirigermi verso questa meta noto a terra due serie di orme, una del mio stesso numero e una di un cane di piccola taglia. Qualcuno sta andando lassù. A un tratto le orme dell’andata s’incrociano con quelle del ritorno ma io non ho incrociato nessuno! Qualche decina di metri dopo scopro che la persona che mi precede ha sbagliato strada. Torno sui miei passi e, osservando meglio, trovo la giusta traccia per salire.
Arriverò al castello?
Proseguo nel bosco e, quando sbuco all’aperto, devo affrontare il tratto più ripido ed esposto dell’intero tracciato. In quel momento soffia anche un forte vento. Procedo di qualche passo sulla neve gelata e torno indietro perché ridiscendere da lì risulterebbe azzardato. Sicuramente la persona che mi precede scenderà dal lato opposto ma, per il mio itinerario, il percorso sarebbe troppo lungo. Tento una via alternativa ma, per via delle foglie secche e del fondo viscido, non va bene. Torno indietro e raggiungo nuovamente Vipiteno. Visito la chiesa Madonna della Palude, risalente al XV secolo e riccamente decorata di affreschi dai colori vividi.
A pranzo trovo un tavolo nel Gasthof Traube dove prendo una pizza e un ottimo tortino caldo al cioccolato.
Nel pomeriggio faccio tappa da Mair Mair per acquistare una bottiglia di bombardino originale dell’Alto Adige da portare a casa come souvenir della vacanza.
Hai già visitato Vipiteno? Raccontami nei commenti la tua esperienza.
📝 Consigli avventurosi
Vipiteno è comodamente raggiungibile in treno.
D’inverno è adatta per gli amanti della neve, anche per quelli che non sciano. Nel periodo natalizio, si svolge uno dei tradizionali mercatini di Natale.
D’estate gli stessi itinerari percorsi con le ciaspole si vestono di nuovi colori per essere scoperti a piedi.
Alla scoperta di altre avventure in Trentino-Alto Adige!