Il comune di La Morra, in provincia di Cuneo, propone sette diversi itinerari con cui gustare il territorio. A piedi o in mountain bike puoi quindi avventurarti lungo sterrate e tortuose strade che collegano vigne e borgate. Carta topografica alla mano, verifico le posizioni dei geocache e dei punti d’interesse che vorrei trovare durante l’escursione. La traccia ideale che ne consegue ripercorre quindi a grandi linee il sentiero del Barolo di La Morra, ovvero il numero 7 contraddistinto dal colore rosso.
Tuttavia devo apportare due variazioni al tracciato originale per transitare presso la bella cappella della Madonna di Loreto e la locale Panchina Gigante della serenità. Questo significa allungare il percorso di due chilometri. La giornata, seppur non completamente serena, promette scorci panoramici imperdibili. È ottima per il mio primo trekking nelle Langhe del Barolo.
In questo articolo
- ▶️ Percorso 3D
- Variante sul sentiero della Madonna di Loreto
- Un tratto sul sentiero del Barolo di La Morra
- Variante sul sentiero delle grandi vigne
- Sentiero del Barolo di La Morra: un saluto al cedro del Libano
- Sentiero del Barolo di La Morra: la cappella delle Brunate
- Geocaching sul sentiero del Barolo
- 🧭 Itinerario
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▶️ Percorso 3D
Variante sul sentiero della Madonna di Loreto
Il mio itinerario inizia nel centro di La Morra e più precisamente da piazza Martiri. A due passi dall’ufficio turistico (chiuso il martedì e il mercoledì) e dal panificio delle Langhe. Da qui, se vuoi attenerti al sentiero del Barolo disegnato così com’è, devi semplicemente scendere in direzione di Alba. Un tratto pavimentato con assi di legno che costeggia la strada asfaltata ti condurrà dopo appena un centinaio di metri al primo segnavia che ti porterà, tramite sentiero, a tagliare il tornante.
Io, invece, percorrendo tutta via Vittorio Emanuele, mi dirigo verso il cimitero e poi, oltrepassata la rotonda, verso il campo sportivo. Poco dopo un cartello indica il sentiero numero 2 di colore arancione. È il sentiero della Madonna di Loreto che, inizialmente su asfalto e poi su sterrato, mi porta all’omonima cappella.
Il ritrovamento del geocache è praticamente immediato. Il paesaggio è incantevole, riesco pure a distinguere il cedro del Libano su una collina di fronte a me.
Un tratto sul sentiero del Barolo di La Morra
Seguendo le indicazioni del sentiero numero 2 scendo quindi a destra su ripida capezzagna fino a incrociare la strada comunale. Ora mi trovo ufficialmente sul sentiero del Barolo di La Morra.
Nelle giornate in cui la foschia è meno accentuata il panorama è davvero spettacolare. A sinistra puoi apprezzare le colline del Roero, al centro il paese di Roddi col suo castello, a destra gli ordinatissimi vigneti del Barolo punteggiati qua e là dai cascinali.
Continuo la discesa per un lungo tratto. Superate alcune case svolto quindi a destra su un’altra ripida capezzagna che sbuca nuovamente sull’asfalto. Raggiungo quindi la frazione di Santa Maria con la sua chiesa posizionata sul punto più alto della collina.
Variante sul sentiero delle grandi vigne
I sentieri di La Morra hanno la particolarità di avere ognuno il suo senso di percorrenza consigliato. Il sentiero del Barolo, oltre a essere il più impegnativo dei sette, è anche quello che compie l’anello più ampio attraverso i vigneti. Il sentiero delle grandi vigne (numero 2), con cui condivide un lungo tratto comune, segue invece un anello più stretto. E, soprattutto, senso di percorrenza opposto!
A questo punto mi trovo quindi a compiere la seconda variazione sull’itinerario originale. Seguendo il sentiero numero 2 di colore giallo raggiungo quindi la Panchina Gigante della serenità. Voluta dall’azienda agricola Crissante Alessandria, è comunque comodamente raggiungibile in automobile.
È periodo di vendemmia nelle Langhe del Barolo. I lavoranti salgono sul pulmino che li conduce nella vigna successiva. Seguendo le indicazioni dei cartelli scendo su sterrata, giro intorno ai Poderi e Cantine Oddero e mi addentro nella borgata Tetti.
Sentiero del Barolo di La Morra: un saluto al cedro del Libano
Il sentiero rosso e quello giallo seguono un lungo tratto comune. Tuttavia, avendo senso di percorrenza consigliato opposto, le frecce hanno direzioni differenti. Tienine conto nel caso in cui anche tu, come me, desideri mescolare tra loro i sentieri di La Morra per creare il tuo itinerario personale.
A un certo punto i due sentieri si dividono. Io continuo comunque sul numero 7 perché, come starai immaginando, ho una missione da compiere!
Il cedro del Libano sulla collina Monfalletto fu piantato nel 1856 da due giovani sposi per suggellare il loro amore reciproco e quello delle loro famiglie per queste terre. La famiglia Falletti, la più nobile e influente del territorio, tenne questa proprietà dal 1340 al 1941, anno in cui la contessa Luigia, senza eredi, lasciò l’eredità al nipote Paolo Cordero di Montezemolo.
Da un po’ di tempo la strada sterrata che conduce alla sommità della collina è stata sbarrata e il cedro protetto da una bassa rete che ne impedisce l’accesso diretto. La visuale dal basso ne esalta comunque l’imponenza.
Trovato velocemente il geocache, riprendo il cammino su strada asfaltata fino alla frazione Annunziata in cui mi fermo per una pausa rigenerante.
Sentiero del Barolo di La Morra: la cappella delle Brunate
Ripreso il cammino e aiutati due escursionisti, che percorrono il sentiero giallo in senso contrario, a trovare il punto in cui questo si divide dal rosso, ho un approccio visivo sempre più vicino con La Morra.
Scendo e salgo tra le vigne. Questo è uno di quei tratti che, a seguito di una giornata piovosa, diventano particolarmente fangosi. Tienine conto nel momento in cui programmerai il tuo trekking nelle Langhe del Barolo.
Dopo aver attraversato una passerella in legno inizio a risalire la borgata Fontanazza. Nuovamente su asfalto raggiungo quindi la famosa e coloratissima cappella del Barolo, precedentemente nota come cappella delle Brunate o cappella della Santissima Madonna delle Grazie.
Costruita nel 1914 e mai consacrata, serviva da riparo per i contadini al lavoro nelle vigne in caso di temporali o grandinate. L’edificio si salvò dall’inevitabile rovina grazie al provvidenziale incontro nel 1999 tra la famiglia Ceretto, nuova proprietaria dei vigneti tutt’intorno, e l’artista inglese David Tremlett. Coinvolgendo anche l’amico americano Sol LeWitt iniziò quindi il recupero della chiesetta.
I due reinterpretarono la cappella in chiave contemporanea dividendosi i compiti: a Tremlett l’interno con tinte ispirate alla terra e e a LeWitt l’esterno con i colori sgargianti che hanno reso la cappella un vero e proprio simbolo artistico delle Langhe.
Geocaching sul sentiero del Barolo
Due ciclisti svizzeri in e-mtb stanno scattando le foto di rito presso la cappella del Barolo. Si spostano per permettermi d’immortalare a mia volta l’edificio.
Improvvisamente l’uomo mi chiede, in inglese, se pratico il geocaching. È l’inizio di un incontro inaspettato e unico al mondo. Per la prima volta nella mia vita vedo un CM-TB, un trackable mobile che viaggia sulla loro bicicletta. Con piacere condivido con loro il mio inseparabile Little Eagle che, per la prima volta, viene loggato nelle mie mani da altri geocacher.
A qualche metro da noi è nascosta una cache. Loro l’hanno già trovata e, con piacere, mi mostrano il sicuro nascondiglio in cui si trova. È un momento bellissimo, sono felice di condividerlo con altri compagni di gioco.
Ci salutiamo e riprendiamo il percorso in direzioni opposte. Io tra le vigne ma, se senti la stanchezza prendere il sopravvento, puoi anche accorciare prendendo la strada asfaltata.
Procedendo in leggera discesa raggiungo quindi la borgata Cerequio, sede del Palás Cerequio, il primo relais di charme dedicato ai crus del Barolo.
La mia salita prosegue su asfalto dove trovo l’ultimo geocache presente sull’itinerario prima di entrare nel paese di La Morra e concludere la camminata dove l’ho iniziata.
Nel comune di La Morra sono presenti sette itinerari escursionistici di diversa difficoltà con cui esplorare il territorio. Il sentiero del Barolo, su cui si svolge gran parte della mia odierna avventura, è il numero 7 ed è contraddistinto dal colore rosso.
Le mie variazioni transitano lungo una parte del sentiero numero 2 per raggiungere la cappella della Madonna di Loreto e lungo un tratto del sentiero numero 6 per passare accanto alla Panchina Gigante della serenità.
Il sentiero del Barolo di La Morra classico ha uno sviluppo di 11,5 chilometri. Il mio itinerario comprensivo di varianti è invece lungo 13,5 chilometri e ha un dislivello positivo di 540 metri.
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!
Una zona bellissima, ma del resto io sono di parte 😉 Questa in particolare è la stagione che preferisco per queste passeggiate tra le vigne di Barolo e La Morra – anzi mi sa che mi hai dato degli spunti ottimi per la prossima domenica.
Sicuramente in questa stagione le Langhe sono perfette per passeggiare. Non fa troppo caldo e se il cielo è limpido che spettacolo!
Questo bellissimo sentiero di cui parli (a mio avviso reso ancora più interessante dalle tue due integrazioni) rientrava tra le attività da fare durante la mia visita nelle Langhe dello scorso anno. Purtroppo però il meteo non ci ha assistito e abbiamo avuto 3 giorni di pioggia! Dal tuo racconto però ho avuto la conferma che si tratta di un percorso interessante e quindi devo proprio tornare nelle Langhe per saldare questo conto in sospeso.
C’è chi disegna i percorsi consigliati e chi se li adatta a propria immagine. Il sentiero del Barolo era un’ottima base da cui partire. Ti auguro di trovare un meteo più compiacente per la tua prossima visita nelle Langhe.