Capire la valle Maira richiede tempo. Per riuscirci devi sintonizzarti sulla sua stessa frequenza. A passo lento, cadenzato dal suono delle foglie che danzano al vento. Qui la fretta non esiste. Hai tutto il tempo per respirare, fare un altro passo e fermarti a ragionare, se ne senti il bisogno. Talvolta pensi di essere già sulla sua stessa lunghezza d’onda ma, all’improvviso, qualcosa s’inceppa. Per aggiustare quel meccanismo esiste un solo modo: addentrarti nella profondità della sua anima. E il cammino della montagna è proprio ciò che intendo.
Uno splendido cielo azzurro asseconda la mia sete di avventura. La mia innata curiosità mi spinge a cimentarmi su un percorso ad anello piuttosto impegnativo. Sulla carta mi aspettano un’ardita mulattiera scavata nella roccia, grange abbandonate a sé stesse e un sentiero che non si srotola magicamente sotto ai piedi. Devi cercarlo e interpretarlo in base alla tua esperienza.
Tornare eventualmente indietro sui miei passi è un’opzione. Essere preparata a tutte le eventuali criticità che possono presentarsi lungo l’itinerario è un dovere.
In questo articolo
▶️ Percorso 3D
Cammino della montagna: la mia maturità escursionistica
Raggiunto il comune di Macra, in provincia di Cuneo, lascio l’auto nello sterrato parcheggio deserto in riva al torrente Maira. Mi appresto quindi ad affrontare una gelida mezz’ora sul primo tratto del famoso sentiero dei ciclamini (di cui parlo nel post I ciclamini della Valle Maira).
Le prime primule della stagione mi mettono subito di buon umore. Raggiunta la borgata Langra, vado oltre e supero anche la borgata Caricatori. A questo punto svolto a sinistra e proseguo dritto nella valle fino a raggiungere l’area pic-nic Franco Bressy.
Ignoro l’ammiccante indicazione per il sentiero dei ciclamini sulla destra e proseguo ancora dritto. Voci sguaiate si propagano dal bosco. Me ne allontano a passo lento e corto. Mi addentro all’interno di una conca rocciosa, antica sede di una fornace di calce.
Costeggio lateralmente la comba della Montagna. Salgo ripidamente nel bosco e, come esco allo scoperto, mi trovo davanti a un profondo canyon. L’ardita mulattiera scavata nella roccia è suggestiva e mi apre nuovi orizzonti. Che cambiano volto non appena faccio capolino nel ripido bosco di conifere e faggi.
Cammino della montagna: grange e pascoli
Un abbondante mucchio di foglie secche ricopre tutta la superficie eventualmente calpestabile. Bolli rossi sugli alberi direzionano il mio incedere. E quando questi si assentano per qualche centinaio di metri cerco la pista ideale e seguo quella. Il GPS mi assicura che sto procedendo nel verso giusto.
Le Grangette praticamente diroccate mi rattristano. È come se la montagna fosse stata abbandonata a sé stessa. In questo preciso momento la mia connessione con la valle Maira si perde nello spazio infinito.
Mi lascio alle spalle anche la grangia Cugnet. Finalmente esco dal bosco, prendo quota e mi affaccio su pascoli panoramici cullati dal vento. Oltrepasso una colonna in pietre a secco. Raggiungo l’ennesima grangia diroccata. La confortante tacca bianco-rossa mi avvisa che questo è il punto di svolta della mia escursione. Mi fermo nelle vicinanze per la pausa pranzo.
Le grange dal tetto in lose al centro della prateria mi suggeriscono una montagna viva. Con questa consapevolezza mi trovo di nuovo sulla stessa frequenza della valle Maira. E sono quindi pronta per affrontare la seconda e impegnativa parte dell’itinerario.
Cammino della montagna: come arrivo da qui a là?
Le tacche e le rare paline mi accompagnano lungo un traverso in leggera salita fino a un rio che scende dal Cugulet. Lo oltrepasso agevolmente. Ora mi dirigo verso lo sperone roccioso della Roccia Castello.
Prima di arrivarci incontro ben due tratti innevati. Calzati i ramponcini che sonnecchiavano in fondo allo zaino, li affronto con maturità.
A questo punto inizio la cauta discesa verso valle. Rare tacche rosse sulle rocce tracciano una diagonale verso alcuni pini. Successive tacche rosse mi dirottano su una traiettoria differente rispetto a quanto indicato dal GPS. Tuttavia, osservando l’andamento della pista, mi rendo conto di star procedendo comunque in direzione della punta Gardiola. Pur essendo pianeggiante è dotata di croce e libro di vetta che firmo felice per questa avventurosa giornata in valle Maira.
Deliziandomi col panorama che mi circonda noto pure un curioso buco tondo a sinistra della cima Pertus.
Verso la comba Font Buient
Le tacche rosse accompagnano la mia discesa lungo la costa. Incontro altre grange semidistrutte invase dalla vegetazione. La natura si sta semplicemente riappropriando dei propri spazi.
Il sentiero, anche se poco frequentato, scorre veloce sotto i miei piedi. Tuttavia mi fermo a contemplare alcuni scorci che ben conosco visti da un’altra prospettiva. In lontananza noto con emozione le cime di casa: la Bisalta, il Mondolé e il Mindino. Di fronte a me distinguo nitidamente il tracciato del sentiero dei ciclamini. Sul lato opposto sale ripidamente per sbucare in un bel punto panoramico il sentiero dei camosci su cui ho camminato proprio ieri. Ne parlo nel post Ma come fanno i camosci?
Giungo finalmente nella comba Font Buient. Proprio qui l’itinerario odierno incrocia appunto il sentiero dei camosci. La bella mulattiera dei Percorsi Occitani mi riporta velocemente a Langra e poi a Macra.
📝 Consigli avventurosi
Il cammino della montagna parte da Macra, in provincia di Cuneo. È un impegnativo percorso ad anello di 11,7 chilometri con un dislivello positivo di 1230 metri percorribili in circa sei ore.
Carta topografica, traccia GPS, equipaggiamento adeguato e, soprattutto, una buona conoscenza dell’ambiente montano sono fondamentali per intraprendere questa escursione.
Presso il torrente Maira a Macra è disponibile un ampio parcheggio gratuito in cui lasciare la macchina o il camper.
🧭 Itinerario
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!
Mi complimento con te per questo bellissimo resoconto della tua passeggiata di alta quota, è veramente ben scritto! Una delizia per gli occhi! La Val Maira è un luogo che mi affascina da quando ho visto il film Il Vento fa il suo Giro, immagino che ne avrai sentito parlare!
Sì, ho sentito parlare del film “Il vento fa il suo giro” ed è nella mia lista di film da vedere. La Val Maira, per gli appassionati di montagna, offre tantissimi sentieri di varia difficoltà. Mi fa piacere che il mio resoconto ti sia piaciuto, ci tenevo a trasmettere tutto ciò che s’incontra lungo questo impegnativo itinerario.
Ne ho sentito parlare proprio di recente della Val Maira per la sua tutela del territorio, per un turismo sostenibile e il tuo itinerario sembra davvero interessante.
Mi fa piacere che la Val Maira si faccia conoscere per valori così importanti come la salvaguardia di ciò che ci circonda. L’itinerario è molto appagante e, soprattutto, non è l’unico presente in zona. Ci sono sentieri per tutti gli escursionisti.