Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, ha la peculiarità di trovarsi all’incrocio di tre vallate fondamentali per collegare la Pianura Padana con la Francia. Si sviluppa infatti all’imbocco delle valli dei torrenti Gesso e Vermenagna e del fiume Stura. Sin dall’epoca romana è stata quindi terra di confine, zona di passaggio obbligato per pellegrini e mercanti. Ma anche per gli eserciti che si apprestavano ad attaccare il Piemonte. E lo è oggi per me che esploro il territorio attraverso i suoi sentieri. È così che varco per la prima volta il cancello del Parco Grandis.
In realtà transito di qua ogni volta che mi diletto col sentiero delle meridiane (che racconto nel post Alla ricerca della meridiana perduta). Solitamente proseguo oltre. Stavolta, invece, c’è un geocache da cercare. Ma le coordinate sono evidentemente sbagliate e posso basarmi solo su un indizio altrettanto poco chiaro. L’impresa si presenta ardua ma la prospettiva di una merenda avventurosa nel polmone verde della città è piuttosto allettante.
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Parco Grandis: attività per bambini
Arrivo a piedi direttamente dal centro storico. In zona ci sono comunque alcuni parcheggi. Per ragioni di sicurezza il Parco Grandis apre solo da maggio a ottobre, dalle 10 alle 18. L’ingresso è gratuito. Al suo interno è presente un percorso avventura destinato ai bambini dagli 8 ai 12 anni sorvegliati dagli accompagnatori adulti.
Gli alberi del bosco degli gnomi sono collegati tra loro con piattaforme sospese, corde, scale fisse e sospese, tirolesi. È il luogo ideale in cui stimolare e rafforzare abilità quali concentrazione, equilibrio ed esercizio fisico.
La prima parte del parco è altresì arricchita dalla presenza di quattro belle sculture in legno. Sono realizzate con la motosega da Barba Brisiu, artista di queste vallate. M’introducono nel magico mondo de Le storie di Selot, saga fantasy di Perla Giannotti sullo scenario delle Alpi del Monviso.
I ruderi del castello
Il castello che si trovava sulla collina di Monserrato era una vera e propria fortezza per difendere il borgo. Fu ricostruito più volte ma oggi restano solo pochi ruderi: i resti di una torre di vedetta, mura e basamenti di altri edifici. La vegetazione li sta lentamente inghiottendo.
A questo punto potrei proseguire lungo il sentiero e arrivare fino al santuario di Monserrato. Oppure tornare indietro e scegliere una panchina di mio gradimento. In entrambi i casi mi attende una merenda avventurosa.
Indubbiamente la collina di Monserrato è uno dei punti panoramici più rinomati della provincia.
📝 Consigli avventurosi
Il Parco Grandis è aperto da maggio a ottobre dalle 10 alle 18.
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!
Ma è bellissimo questo posto! Anche se non ho bambini e ormai la mia infanzia è solo un lontano ricordo J, credo che mi piacerebbe un sacco farci un giro. Mi incuriosiscono anche i ruderi del castello, sperando che si riesca ancora a vedere qualcosa.
Purtroppo dei ruderi del castello è rimasto ben poco. Tuttavia il posto è molto panoramico e offre l’opportunità di apprezzare la città dall’alto.