tramonto a Portovenere
Liguria

La mia prima volta a Portovenere

Sono in giro da quasi sette ore ma non ho ancora finito di camminare. Anzi, ho appena raggiunto una tappa che desidero visitare approfonditamente. È il momento di scoprire da vicino Portovenere. Situata sul lembo occidentale del Golfo dei Poeti, in provincia di La Spezia, è uno di quei posti in cui mi sento a casa sin dal primo istante.

Portovenere: come arrivare

Come ti ho raccontato nel post Infiniti scalini… e altrettante meraviglie!, sono giunta qui con una spettacolare camminata da Riomaggiore. Ovviamente non è l’unico modo in cui arrivare al borgo ma sicuramente uno dei più suggestivi.

Un’alternativa che ti farà apprezzare con un solo colpo d’occhio il borgo è raggiungerlo in traghetto dalle Cinque Terre o da La Spezia. Il servizio, salvo maltempo, è generalmente attivo dal 1 aprile al 1 novembre. Sul sito del Consorzio Marittimo Turistico Cinque Terre Golfo dei Poeti trovi gli orari e le tariffe aggiornate delle varie tratte. Io ho scelto questo mezzo di trasporto per rientrare a Monterosso al Mare.

A Portovenere non c’è la stazione ferroviaria ma puoi scendere a quella di La Spezia, camminare circa otto minuti per raggiungere via Garibaldi e da qui proseguire con l’autobus della linea 11/P.

Ti sconsiglio di andare a Portovenere in auto perché, soprattutto in alta stagione, è piuttosto difficile trovare parcheggio.

Mater Naturae, omaggio a Portovenere dello scultore Lello Scorzelli
Mater Naturae, omaggio a Portovenere dello scultore Lello Scorzelli

Portovenere: tra mare, cielo e montagna

L’ultima scalinata in discesa del trekking da Riomaggiore mi ha dunque portata in piazza Bastreri. Mi sento a casa. La fontana e la gelateria sono solo i primi scorci di un borgo che mi sta accogliendo a braccia aperte. La voglia di approfondirne immediatamente la conoscenza è tanta. Metto via i bastoncini da trekking e, zaino in spalla, mi guardo intorno con curiosità.

Un nuovo sentiero, un percorso ad anello di tre chilometri realizzato dal CAI di La Spezia, inizia e finisce proprio qui. È dedicato all’alpinista ed esploratore Walter Bonatti. A dirla tutta un tratto dell’itinerario l’ho appena percorso, un altro l’ho adocchiato nei pressi della cava di marmo Portoro e il restante… forse lo scoprirò quando tornerò a Portovenere.

Di fronte al borgo anche la vicina isola di Palmaria si presta a essere visitata a piedi percorrendo il suggestivo sentiero che le gira tutt’intorno. Può essere raggiunta solo col battello. Per avere una panoramica dell’arcipelago formato dalle isole Palmaria, Tino e Tinetto puoi anche prendere in considerazione il tour panoramico in battello di 45 minuti.

cinta muraria di Portovenere
cinta muraria di Portovenere

Portovenere: tra storia e leggenda

Portovenere (o Porto Venere) nacque come borgo di pescatori in tempi molto antichi. Sin dal I secolo, a causa della posizione piuttosto esposta, subì invasioni da parte di Longobardi, Normanni e Saraceni.

La leggenda narra che, dove ora sorge la chiesa di San Pietro, ci fosse un tempio dedicato alla bellissima dea Venere Ericina che nacque proprio dalla spuma delle onde del mar Ligure che si scontrava sugli scogli qui presenti.

Dal 1997 Portovenere e le isole di Palmaria, Tino e Tinetto, insieme alle Cinque Terre, sono Patrimonio dell’umanità UNESCO.

Su piazza Bastreri si affaccia la Porta del Borgo, l’ingresso al centro storico medievale. Sulla via principale si affacciano botteghe che vendono oggetti e cibo tra cui gli immancabili coni di fritti, la focaccia e il pesto. Ripide scalinate da un lato conducono nella parte più alta del borgo e dall’altro su calata Doria.

chiesa di San Pietro a Portovenere
chiesa di San Pietro a Portovenere

Portovenere: angoli iconici e di meditazione

Sembra un’enorme fortezza in cima a una scogliera. In realtà si tratta della chiesa di San Pietro. Per metà in stile siriaco e per metà gotico genovese regala scorci unici da qualsiasi angolazione. La loggia romanica, con le sue quattro aperture colonnate, si affaccia sul mare e sulle Cinque Terre. Una scalinata ti conduce invece sul tetto e, anche lì, i panorami strepitosi si distendono generosamente davanti ai tuoi occhi.

Poco distante una scalinata ti conduce invece alla grotta di Byron, l’angolo di meditazione preferito dall’omonimo artista inglese che qui s’ispirava per le sue opere letterarie. Detta anche grotta Arpaia, prende il nome dall’omonimo promontorio che la sovrasta sormontato a sua volta dal castello Doria. Ti consiglio di raggiungere questo posto al tramonto.

Proseguendo la mia salita verso il castello trovo una prosperosa Mater Naturae, omaggio a Portovenere dello scultore Lello Scorzelli. Il suo sguardo assorto verso l’orizzonte infinito è commovente.

Arriva quindi il mio momento di meditazione. Il cuore batte forte. Mi avvicino con profondo rispetto. È la prima volta che mi trovo in questo posto. Cerco una croce tra le tante. A un tratto tutte le mie certezze si rimescolano come un puzzle da milioni pezzi. Per tornare poi a essere le mie certezze.

tramonto a Portovenere
tramonto a Portovenere

La chiesa di San Lorenzo o santuario della Madonna Bianca

Le fronde degli alberi nascondono in parte la facciata della chiesa di San Lorenzo, nota anche come santuario della Madonna Bianca. L’edificio è in stile romanico con elementi gotici inseriti durante un successivo restauro.

Al suo interno è esposta una trave in legno di cedro del Libano anticamente utilizzata per il trasporto di reliquie dalla Palestina o da Costantinopoli.

chiesa di San Lorenzo o santuario della Madonna Bianca
chiesa di San Lorenzo o santuario della Madonna Bianca

La Palazzata a Mare

Per proteggere Portovenere dalle invasioni, la Repubblica di Genova fece costruire la Palazzata a Mare. Unitamente alla torre del XII secolo e alla Porta del Borgo completa la cinta muraria che circonda il centro storico.

Di fatto si tratta di case-torri di differenti larghezze e altezze diverse le cui fondamenta sono saldamente ancorate nelle rocce. L’alternanza di colori pastello crea un insieme molto bello da vedere. Per apprezzarle al meglio da terra ti consiglio ti guardarle dal terminal dei traghetti di Portovenere. Ovviamente anche viste dal mare sono spettacolari.

Le numerose piccole finestre impedivano un accesso massiccio di persone da queste aperture. La mancanza di orpelli sulle facciate rendeva impossibile arrampicarsi sui muri esterni.

Palazzata a Mare
Palazzata a Mare

Portovenere: dove mangiare e dormire

La passeggiata che costeggia il porticciolo di Portovenere è interamente pedonale e, soprattutto, è piena di locali e ristoranti in cui rifocillarmi dopo l’intensa camminata di oggi. Mi concedo dapprima un aperitivo alla caffetteria Moon.

Poi, visto che l’albergo Belvedere non è distante, mi reco a fare check-in e, soprattutto, mi alleggerisco dello zaino per dedicarmi a un’esplorazione serale del borgo.

Con uno sguardo rivolto verso il mare, percorro lentamente calata Doria. L’istinto mi suggerisce di fermarmi alla pizzeria Al Gabbiano. Dall’invitante menu seleziono una promettente pizza ligure con mozzarella fiordilatte, gamberetti, pomodorini confit e pesto che soddisfa pienamente le mie aspettative.

colazione panoramica a Portovenere
colazione panoramica a Portovenere

Hai già visitato Portovenere? Raccontami nei commenti la tua esperienza!

📝 Consigli avventurosi

I mezzi più comodi per raggiungere Portovenere sono il traghetto dalle Cinque Terre o da La Spezia oppure l’autobus da La Spezia.

Se ami camminare puoi cimentarti col suggestivo sentiero dell’infinito da Riomaggiore a Portovenere.

Alla scoperta di altre avventure in Liguria!

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2 thoughts on “La mia prima volta a Portovenere”

  1. Mio padre è stato a Porto Venere tanti anni fa e mi ha detto che è un luogo davvero stupendo. Un giorno spero anche io di poterlo visitare❤️

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