Probabilmente, anzi quasi con certezza, conosci le Langhe. Quasi sicuramente però ti saranno sfuggite le Langhe Monregalesi che comprendono le zone di Clavesana, Dogliani, Farigliano e dintorni. In queste terre dal forte spirito rurale il turismo internazionale non ha ancora invaso i paesi. Eppure ci sono tanti spunti per scoprirle a passo lento. L’approccio più immediato con cui esplorarle è partire dal sentiero degli gnomi a Farigliano.
In questo articolo
▶️ Percorso 3D
Carta topografica alla mano vado quindi a unire i punti d’interesse che vorrei vedere. Segretamente conto di nascondere anche un paio di geocache con cui arricchire l’itinerario.
Ci riuscirò?
Sentiero degli gnomi a Farigliano: magia e natura
Parcheggiata l’automobile nella centralissima piazza San Giovanni, mi soffermo alcuni minuti a contemplare il ciuché, la torre campanaria simbolo del paese. I lavori di riqualificazione e messa in sicurezza l’hanno resa davvero elegante. Il culmine degli interventi prevede l’installazione di una nuova scala interna. Quando sarà tutto pronto il ciuché diventerà quindi accessibile al pubblico.
Scendo tra le case in via Ripe tenendo d’occhio il lato verso il bosco. A un tratto intercetto uno gnomo in legno che segnala l’inizio del sentiero vero e proprio. Salendo ripidamente mi addentro tra la vegetazione.
Più avanti il sentiero degli gnomi prosegue con dolci saliscendi e, soprattutto, sono in compagnia di gnomi, fate ed elfi che proteggono il bosco e tutti i suoi abitanti. C’è pure un drago addormentato, meglio non far rumore!
Il contesto magico mi offre lo spunto per un nuovo geocache. Era da parecchio che non nascondevo nuovi tesori.
Dal sentiero degli gnomi a Farigliano alle altre curiosità
Raggiunto un noccioleto le provvidenziali segnalazioni mi guidano a sinistra, nuovamente in salita. Scavalco un albero caduto e proseguo. Un simpatico gatto rosso, simbolo della giovialità dei fariglianesi, m’indica con lo sguardo il ponticello di legno da attraversare.
Qui i rampicanti sono particolarmente insidiosi ma, dopo alcuni minuti, esco finalmente dal bosco e mi rendo conto che le Langhe monregalesi hanno un fascino tutto loro. Le vigne di dolcetto si susseguono a vista d’occhio. Qua e là sono punteggiate da boschi ma, soprattutto, da campi e prati necessari per l’allevamento bovino e la coltivazione di grano e orzo.
Svolto a destra sulla sterrata e, raggiunto l’asfalto, procedo quindi a sinistra. Dopo alcune centinaia di metri vado a salutare un’enorme quercia secolare che mi accoglie con la sua ombra generosa. Poco dopo mi concedo una breve deviazione per visitare gli antichi lavatoi comunali.
Raggiunto un gruppo di case procedo quindi a destra su sterrata. Il crinale collinare mi regala ampie vedute panoramiche. Nuovamente su asfalto, con una breve deviazione, raggiungo la Panchina Gigante Viola di Farigliano, ovvero la numero 2 del progetto Big Bench Community Project.
Purtroppo la foschia mi preclude la visione della pianura cuneese e dell’arco alpino occidentale.
Dai calanchi al sentiero degli gnomi a Farigliano
Tornata indietro, nella borgata Corsaletto prendo un sentiero tra le vigne che mi porta alla curiosa frazione Genè, borgo d’origine della giovane artista Elisa Pressenda.
Anche questo è un posto magico. Gatti rossi e pietre del Tanaro colorate mi catturano e mi attirano tra le case. Incontro una persona, proprio il papà di Elisa. Non posso fare a meno di complimentarmi con lui per tutti questi lavoretti.
Riprendo quindi la lunga discesa per raggiungere la valle del Tanaro. Qui il fiume, scorrendo con ampie curve, ha creato i suggestivi calanchi di erosione. Una postazione panoramica permette di osservarli dall’alto.
Attraversata la frazione Naviante, seguendo le indicazioni mi trovo quindi a percorrere il sentiero che costeggia le rive del Tanaro. L’ennesima deviazione mi porta a un’altra quercia secolare. Ma è solo una scusa per rinviare un momento di forte emozione.
Una breve scalinata mi porta sulla spalla sinistra del vecchio ponte della ferrovia. Lo attraverso con tristezza e cammino sul tracciato dismesso della linea ferroviaria Bra-Ceva che fu gravemente danneggiata (e quindi chiusa) in seguito all’alluvione del 1994.
Raggiunta quindi la vecchia stazione mi sento in dovere di rendere omaggio con una cache alla linea ferroviaria su cui ho avuto il piacere di viaggiare da adolescente. Da qui a tornare all’automobile e al sentiero degli gnomi percorso a inizio camminata è questione di pochi minuti.
📝 Consigli avventurosi
L’itinerario alla scoperta del sentiero degli gnomi a Farigliano e delle altre curiosità sul territorio ha uno sviluppo di 11,7 chilometri e un dislivello positivo di 480 metri.
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!
Sono sempre stata affascinata da creature fantastiche e mitologiche come gnomi ed elfi; mi piacerebbe molto percorrere questo sentiero il cui nome è già tutto un programma!
La camminata del bosco è ancora più magica se siamo in compagnia di gnomi ed elfi. E su questo sentiero loro ci sono di sicuro!
Sicuramente è un percorso magico, credi sia adatto a tutti o magari è da evitare se non si è abbastanza allenati?
Il concetto di “non abbastanza allenati” è piuttosto relativo. L’anello nella sua versione breve di 9 chilometri è tutto sommato facile e con un dislivello positivo minimo. Direi che è ideale come prima camminata dell’anno.