La Fiera di Sant’Orso è una millenaria esposizione di artigianato ed enogastronomia che si svolge il 30 e 31 gennaio di ogni anno ad Aosta. Puntualmente, anche quando cade in giorno feriale, attira circa 150.000 visitatori da tutta la Valle d’Aosta e regioni vicine.
Purtroppo nel 2021, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, l’evento non ha potuto svolgersi fisicamente. Nel 2022, invece è stata rinviata alla primavera. Nel 2023 si svolgerà nelle date consuete.
Io ci sono stata nel 2016 e oggi ti racconto la mia avventura!
In questo articolo
Fiera di Sant’Orso: come arrivare
Qualunque sia il mezzo di trasporto scelto, sarà una giornata impegnativa. In auto puoi contare sui parcheggi gratuiti assistiti alla periferia della città segnalati lungo le vie d’accesso. Da qui il servizio navetta gratuito effettua corse continue verso la fiera.
La stazione ferroviaria e l’autostazione dei pullman sono molto vicine alla fiera. Entrambi i mezzi offrono la comodità di non doverti concentrare sulla guida. Tuttavia la mia esperienza in treno non è positiva. Nel 2016, a Ivrea, bisogna essere molto veloci nel scendere dal treno proveniente da Torino per intercettare la pienissima coincidenza e raggiungere, ovviamente in piedi, Aosta.
Fiera di Sant’Orso: tra artigianato ed enogastronomia
L’opzione migliore per vivere al meglio la fiera e visitare bene la città e i dintorni sarebbe avere qualche giorno a disposizione in modo da poter arrivare in anticipo e ripartire a evento concluso. Sebbene sia la regione più piccola d’Italia, la Valle d’Aosta offre un patrimonio turistico molto ricco sia per gli amanti della natura che per gli appassionati di arte, storia e cultura.
Scendo dal treno, esco dalla stazione e, con sicurezza, procedo dritto. Tutte le persone vanno in questa direzione. Respiro a pieni polmoni la fresca aria valdostana di una serena giornata di festa.
In pochi minuti raggiungo Porta Pretoria e scopro che in questa zona il percorso da seguire ha un senso di marcia predefinito. Avvisto il banchetto informativo e, quindi, acquisto subito il ciondolo distintivo dell’edizione 2016. Si tratta di un coppapan, attrezzo utilizzato per tagliare forme intere di pane duro. È costituito da una base di essenza di noce sagomata in un pezzo unico con ancorata una lama mobile in ferro battuto e con manico di legno.
Opere d’arte valdostane
La passeggiata tra le bancarelle è una piacevole scoperta dei frutti del lavoro artigianale valdostano. Che siano create per hobby o per professione, si tratta di vere opere d’arte. Il protagonista è soprattutto il legno ma non mancano altri materiali come pietra ollare, ferro, rame, ceramica, vetro, tessuti e pizzi.
In punti strategici della Fiera di Sant’Orso sono collocati i punti rossoneri a cura delle Pro loco valdostane in cui puoi degustare vari piatti.
L’ingresso al padiglione enogastronomico è contingentato ma i minuti di attesa vengono ampiamente ripagati dalla possibilità di poter portare a casa qualche prodotto tipico che faccia ricordare la bella giornata trascorsa ad Aosta. È qui che scopro le tegole, deliziosi biscotti così chiamati per via della loro forma.
Le bancarelle sono tantissime ma riesco a dare un’occhiata a tutte. Raggiungo quindi la stazione ferroviaria con largo anticipo rispetto all’orario di partenza e questo mi permette di effettuare il viaggio di ritorno comodamente in poltrona.
📝 Consigli avventurosi
Sono presenti parcheggi gratuiti collegati all’area fiera con navette gratuite che effettuano corse da e verso la fiera.
Alla scoperta di altre avventure in Valle d’Aosta!
L’ho trovata sempre entusiasmante. Prodotti d’artigianato di eccellente fattura e prodotti straordinari alimentari. Non ci crederai, ma propio oggi ho aperto un barattolo di miele acquistato in fiera qualche anno fa
Hai fatto benissimo! Mi piacerebbe tornarci. Magari organizzando qualche giorno di ferie così da poter esplorare anche i dintorni e, soprattutto, tuffarmi nella cucina locale 😉
Aosta mi ha conquistata per la sua bellezza e questa fiera deve essere davvero incredibile: adoro le bancarelle di artigianato locale e di sicuro farei numerosi acquisti. Peccato che sia stata rimandata.
In realtà quest’anno si svolge virtualmente: sul sito ufficiale è presente una vetrina degli artigiani. Certo che vedere le opere dal vero fa tutto un altro effetto.
Sono stata spesso in Val d’Aosta e ad Aosta ma con l’unico intento di infilare un paio di sci e trascorrere giornate sulla neve. Aosta è una bella città, di grande importanza storica e non ho mai né immaginato né saputo della presenza di questa Fiera. La cosa strana è che non ci sono mai capitata neppure per caso! Molto interessante e caratteristica: ci farò caso la prossima volta!
Essendo a fine gennaio è un buon momento per andare a sciare. Basta organizzarsi e fare in modo di essere ad Aosta in occasione della fiera.