Sul Garmin ho scaricato un nuovo itinerario da esplorare. In realtà la prima parte coincide esattamente con un percorso che ho già adocchiato da un po’ di tempo. Ancora titubante su quale dei due sentieri cimentarmi mi avvio in valle Maira. Di cielo azzurro manco a parlarne, una cappa di foschia incombe su di noi da diversi giorni. Per iniziare m’incammino quindi sul sentiero dei Ciclamini. Più avanti deciderò da che parte proseguire.
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▶️ Percorso 3D
Dicono che questa sia una valle incontaminata tutta da scoprire. Mi ci addentro quel tanto che basta per raggiungere il paese di Macra, in provincia di Cuneo. La strada scorre parallela al torrente Maira. Le rocce che la costeggiano mi ricordano un paesaggio che ben conosco. Oltrepasso appena l’abitato e svolto giù a sinistra. Proprio lungo il corso d’acqua si trova l’ampio parcheggio sterrato in cui lasciare l’automobile.
La camminata inizia esattamente da qui. Andiamo!
Sentiero dei Ciclamini da Bedale di Macra
Zaino in spalla attraverso il paesino per raggiungere l’inizio del sentiero vero e proprio. Noto con piacere la presenza di varie fontane con cui riempire le mie due borracce. Attraverso la provinciale e m’immetto sulla sterrata che costeggia la sinistra idrografica del rio Bedale di Langra.
Il canto melodioso dell’acqua che scorre al mio fianco mi rilassa. Numerosi pannelli esplicativi riguardanti la flora mi rendono ancora più partecipe. Se fosse primavera potrei assistere alla fioritura delle orchidee. Per i ciclamini delle Alpi che danno il nome al sentiero, invece, bisogna aspettare agosto e settembre. Sono più fortunata con le piante: frassino, salice, ciliegio selvatico, pino silvestre. Quest’ultimo purtroppo è spesso colpito dalla processionaria. Siccome questo parassita è piuttosto urticante per uomini e animali è meglio evitare di percorrere il sentiero nei mesi di marzo e aprile.
Lo sterrato lascia momentaneamente il posto all’asfalto. Sto camminando da una mezz’oretta quando raggiungo la disabitata borgata Langra (992 m). A questo punto devo decidere: proseguo sul sentiero dei ciclamini oppure m’inerpico su per quello dei camosci?
Mi affaccio timidamente tra le case abbandonate ma, per oggi, non mi va di approfondirne la conoscenza. La cappa di foschia che mi segue fedelmente è sicura garanzia di una giornata ben poco panoramica. Mi lascio quindi tentare definitivamente dai segnavia rosa del sentiero dei Ciclamini. In realtà questo non è l’unico colore ad accompagnarmi durante il trekking di oggi. Ci sono anche i classici segni bianco/rossi del CAI e quelli gialli dei Percorsi Occitani (P.O.). Mi trovo quindi su un breve tratto di un cammino di 177 km che, in quattordici tappe, porta da Villar San Costanzo a Dronero.
Sentiero dei Ciclamini: da Caricatori a Camoglieres
In una manciata di minuti raggiungo la ben ristrutturata borgata di Caricatori (998 m). Qui l’asfalto lascia nuovamente il posto allo sterrato. Oltre all’erba tagliata da poco che la rende molto accogliente, mi piace notare la presenza di una fontana. Sotto la parete di roccia di fronte ci sono alcune curiose colonne rotonde. Sono ciò che rimane dell’antica tettoia sotto la quale si batteva la segale. La copertura, che ormai non esiste più, era uno dei rari esempi di tetti in paglia presenti in valle Maira.
Seguo con sicurezza l’indicazione per Camoglieres e mi accorgo di non essere sola. Più avanti mi ritroverò a superare, in punti diversi, un paio di famiglie e una manciata di coppie. Non ho fretta, vedere dall’alto le borgate che ho già attraversato cattura tutta la mia attenzione.
A metà percorso faccio una breve deviazione per raggiungere un punto panoramico situato in prossimità di un pilone votivo. È il punto più elevato dell’intero itinerario. Purtroppo la foschia non mi permette di apprezzare le cime più alte. Mi accontento di scorgere l’abitato di Macra giù in basso e individuo la zona in cui ho parcheggiato la macchina.
Tornata sul sentiero intraprendo un lungo mezzacosta che, dapprima pianeggiante e poi in discesa, mi porta a costeggiare una palestra di roccia e, infine, a raggiungere Camoglieres. Qui è doverosa una sosta per cercare, tra le case ben ristrutturate, oltre all’immancabile fontana, angoli suggestivi e instagrammabili. In quest’oasi di pace e serenità puoi anche contare, durante la stagione estiva, sull’ospitalità dell’accogliente Locanda del Silenzio.
Su alcune abitazioni sono presenti affreschi di Jors Boneto, il pittore di Paesana nato nel 1746, che abbiamo già conosciuto nella borgata Rescasso a Robilante percorrendo il sentiero Valerio Tassone.
Sentiero dei Ciclamini: discesa a Macra
Dopo aver curiosato tra le case intercetto il sentiero in discesa per raggiungere la borgata Villar. Avvisto da lontano la bella cappella di San Pietro e attendo alcuni minuti prima di avvicinarmi. Una coppia sta a sua volta ammirando il suggestivo interno affrescato attraverso le grate delle finestre. Un intervento di restauro ha infatti permesso di recuperare due cicli pittorici quattrocenteschi. È presente anche un raro affresco della Danza macabra raffigurante un girotondo ove la morte rende tutti uguali.
Riprendo a camminare e il sentiero sbuca sulla strada asfaltata. I segni rosa e gialli m’indirizzano in salita e ben presto mi trovo nella borgata Villar. Passo accanto alla bella fontana e alla chiesa parrocchiale di San Marcellino. A destra dell’edificio ricomincia il sentiero che, in discesa, mi porta a chiudere l’anello e a rientrare a Macra.
Prima di lasciare il paese faccio un salto al Municipio e qui riempio le due borracce alla fontana. L’acqua è di ottima qualità, microbiologicamente pura, ha una buona dotazione di calcio e magnesio e pochissimi nitrati.
📝 Consigli avventurosi
L’escursione ad anello sul sentiero dei Ciclamini ha uno sviluppo di 8,5 chilometri e un dislivello positivo di 310 metri. Si completa in un paio d’ore. Sono presenti alcuni tratti esposti facilmente superabili.
Puoi anche eventualmente allungare il percorso prendendo la variante subito dopo la borgata Caricatori. Da lì raggiungerai quindi l’area picnic Franco Bessey (1091 m) per poi ricongiungerti col sentiero principale. Complessivamente si tratta di un chilometro in più da percorrere.
Lungo il sentiero dei Ciclamini è presente la processionaria del pino. Siccome questo parassita è piuttosto urticante per uomini e animali è meglio evitare di percorrere il sentiero nei mesi di marzo e aprile.
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!
Che sentiero suggestivo!:-)
Tra alcune settimane, con la fioritura dei ciclamini, dovrebbe esserlo ancora di più!