Invitanti foto di cieli azzurri mi attirano come una calamita in valle Maira, in provincia di Cuneo. La promessa di un’avventurosa giornata alla scoperta dell’animo più selvaggio di questo territorio basta per convincermi a raggiungere il comune di Macra. Lo sterrato parcheggio in riva al torrente è deserto. Il sentiero dei camosci è pronto ad accogliermi.
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▶️ Percorso 3D
Prima di tutto devo scaldare l’atmosfera per creare le giuste premesse per una giornata memorabile. La prima mezz’ora di sentiero si svolge sulle orme del famoso sentiero dei ciclamini. Interamente all’ombra, pregusto il momento in cui i primi raggi del sole mi accarezzeranno. A sorpresa scorgo le prime primule della stagione.
Sentiero dei camosci: nella comba selvaggia
La disabitata borgata Langra è il crocevia in cui devo prendere la mia decisione definitiva. Ho ben tre possibilità tra cui scegliere ma, visto che una l’ho già percorsa, ne restano soltanto due. È il cuore a prendere la parola e a farmi svoltare a sinistra.
M’inerpico tra le case. Oltre alla chiesetta di San Giuseppe e Sant’Antonio da Padova restaurata nel 2003, un’altra abitazione reca segni di recente civiltà.
Seguendo le tacche gialle dei Percorsi Occitani m’inoltro quindi tra i pini silvestri della comba Font Buient. Svolto bruscamente a sinistra e salgo ripidamente. Avvisto uno dei camosci a cui è dedicato il sentiero ma, purtroppo, non è propenso a essere fotografato. La balconata panoramica a 1261 metri di altitudine ripaga la fatica e, soprattutto, le mie aspettative. Resto alcuni minuti a contemplare il paesaggio che mi circonda.
Proseguo a mezzacosta praticamente pianeggiante nella comba di Valcada. Un ripido tratto a zig-zag mi conduce al secondo punto panoramico. L’ora è quella giusta e il posto è perfetto per dedicarmi a una lunga pausa ristoratrice contemplando il paesaggio che mi circonda.
Sentiero dei camosci: su e poi giù
Il punto più alto dell’itinerario è poco più avanti. Inizia quindi la discesa accompagnata da splendidi scorci panoramici e l’immancabile cielo azzurro sopra di me.
Oltrepassate due croci di legno, entro ufficialmente nel confinante comune di Stroppo. Scendo quindi verso la borgata Centenero, finemente ristrutturata. Mentre cammino tra gli edifici compare un gentile signore del posto. Pur essendo munita di traccia GPS per rientrare a Macra, scambio volentieri due parole con lui.
Proseguendo per la borgata Caudano potrei vedere l’antico lazzaretto ma solo da fuori. Da lì potrei proseguire la discesa tenendo però in conto di dover anche affrontare un lungo tratto su asfalto. In questo caso l’intero anello avrebbe uno sviluppo di circa 14 chilometri.
Preferisco quindi affidarmi all’opzione più diretta. So bene che passa in un terreno privato ma, essendo fuori dalla stagione del fieno, sono certa di non recare disturbo al proprietario. Molti sbagliano e seguono per intero la stradina che costeggia il campo. Arrivati presso il recinto bisogna invece passarci accanto. Da lì in poi il sentiero scorre veloce in discesa. Unico intoppo è una piccola frana che aggiro passandoci a monte.
Scendo quindi sulla provinciale tra le case di Chiampo e, dopo circa un chilometro, raggiungo Macra.
📝 Consigli avventurosi
Il sentiero dei camosci si sviluppa tra i comuni di Macra e Stroppo in valle Maira, in provincia di Cuneo. Risale una comba selvaggia e poco frequentata.
L’anello breve, che si conclude scendendo su Chiampo, ha uno sviluppo di 9,48 km e un dislivello positivo di 730 metri percorribili in circa quattro ore.
Il parcheggio davanti al municipio di Macra è soggetto a disco orario di tre ore. È quindi opportuno lasciare la macchina nell’ampio parcheggio sterrato in riva al torrente Maira.
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!