Gli itinerari ad anello, per la loro peculiarità di riportarti comunque al punto di partenza, si prestano a essere interpretati a doppio senso. Tuttavia ci sono percorsi che è preferibile effettuare in un solo modo. Uno di questi è l’anello delle quattro chiesette di Venasca, in provincia di Cuneo.
La bassa val Varaita, come tutte le basse valli, ha un sacco di tesori nascosti da offrire ai curiosi occhi degli escursionisti che non disdegnano camminare a quote meno alte. In primavera o in autunno i boschi di Venasca offrono il terreno ideale su cui trascorrere una divertente giornata nella natura.
L’anello delle quattro chiesette di Venasca, curato dai volontari della locale Pro Loco, è ben segnalato. Ti consiglio di seguire il senso di percorrenza proposto dalla segnaletica e affrontarlo quindi in senso orario. Partiamo?
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▶️ Percorso 3D
Le mie variazioni sull’itinerario originale consistono nel senso di percorrenza inverso rispetto a quello suggerito e nell’esplorazione di alcuni angoli curiosi trovati sul percorso.
Anello delle quattro chiesette di Venasca: partenza
Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio di piazza Martiri della Libertà mi dirigo verso il centro di Venasca. Raggiunta la piccola piazza Caduti imbocco via Dante e svolto poco dopo sulla sterrata che si stacca sulla sinistra. L’inizio è comune col sentiero del filo e con l’anello delle sette chiesette di Venasca.
Da qui in avanti basterà seguire i segnali gialli per 10,3 chilometri per tornare in paese.
La prima chiesetta che incontro è quindi la cappella di San Firmino, originaria del Settecento e in stile barocco. Alle spalle dell’edificio una ripida scalinata fatta di tronchi di legno mi conduce nel bosco.
Purtroppo il sentiero del filo, per cause di forza maggiore, è stato accantonato. Oggi restano solo alcune delle vecchie installazioni a testimonianza di quanto fosse interattivo l’itinerario. Di fatto è un tratto comune con l’anello delle quattro chiesette di Venasca.
Anello delle quattro chiesette di Venasca: le borgate
Seguendo le frecce gialle oltrepasso ciò che resta della borgata Parola. Da qui mi dirigo quindi verso la radura meira Bigat (bachi da seta in piemontese). Sembra che qui stiano costruendo alcune
Proseguendo in leggera discesa su sentiero e poi su sterrata incrocio quindi la strada asfaltata che sale da Venasca. Poco più in basso vedo la cappella del Vernet del XII secolo. Mi avvicino per osservarla meglio.
Riprendo quindi la salita su asfalto fino a intercettare una scorciatoia ben segnalata sulla sinistra. Di nuovo su asfalto intercetto una scorciatoia presso una presa dell’acqua che mi porta alla borgata Quaglia in cui è presente una fontana.
Proseguo quindi fino alla borgata Lussia.
Anello delle quattro chiesette di Venasca: nel bosco
All’ombra del bosco di castagni raggiungo la terza chiesetta dell’itinerario, la cappella di Sant’Antonio. Situata in posizione isolata, è a base rettangolare con un portico antistante. Sulla vicina collinetta, in pieno sole, sono presenti alcuni tavoli da picnic.
Li oltrepasso e imbocco un sentierino in leggera discesa che s’inoltra nel fitto bosco. Una ripida e suggestiva scalinata in discesa mi porta quindi ad attraversare un rio su una solida passerella in legno. Il successivo tratto in salita mi porta quindi alla borgata Bonelli.
Proseguo oltre e raggiungo una radura che attraverso agilmente. Giungo quindi al punto più alto dell’itinerario: la seicentesca cappella di Sant’Anna. Il bel prato verde, la fontana e il tavolo da picnic m’invitano a una pausa rilassante. Un tempo sul retro della chiesetta c’era la scuola elementare nella quale confluivano i bambini delle borgate circostanti.
Scendendo tra i castagni raggiungo la borgata Ponza e qui svolto a destra imboccando una ripida discesa che mi riporta nel centro di Venasca.
📝 Consigli avventurosi
L’anello delle quattro chiesette di Venasca ha uno sviluppo di 10,3 chilometri e un dislivello positivo di 360 metri. Ti consiglio di effettuarlo nel senso di percorrenza suggerito dai cartelli.
Se lo affronti nel senso inverso aumenta il livello di difficoltà e, necessariamente, devi interpretare in modo differente la segnaletica visto che è posta in modo da essere ben visibile dalla direzione dalla quale dovresti arrivare procedendo in senso orario.
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!