chiesa di Saint-Pierre-ès-Liens a Barcelonnette (giugno 2024)
Francia

Una mattina nella colorata Barcelonnette

Uscire dai confini delle gite che faccio solitamente non è poi così difficile. Basta prendere la macchina e, con tanta pazienza perché ci sono un po’ di tornanti, affrontare il Colle della Maddalena. Lo faccio per la prima volta, in buona e divertente compagnia, nel settembre 2019. In poco più di un paio d’ore mi trovo quindi a Barcelonnette, la città principale della Valle dell’Ubaye nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

La città è letteralmente invasa dai motociclisti arrivati per l’annuale edizione dell’Alpes Aventure Motofestival. Tuttavia riusciamo a trovare un posto in cui parcheggiare l’automobile.

Nel 2024, in occasione della prima fase del mio pellegrinaggio da Sant’Anna di Vinadio a Santiago, faccio tappa a Barcelonnette e passeggio con piacere nelle sue vie colorate.

piazza Manuel a Barcelonnette (settembre 2019)
piazza Manuel (settembre 2019)

Cosa vedere?

Barcelonnette si trova a 1135 metri sul livello del mare. Il suo aspetto è particolare poiché riesce a essere, contemporaneamente, città del sud e città di montagna.

Il cuore del centro storico è indubbiamente in piazza Manuel, circondata da edifici con graziose facciate colorate. Qui si trovano primariamente caffè e ristoranti con i tavolini all’aperto. Su un angolo svetta, coi suoi 40 metri di altezza, la torre Cardinalis del XV secolo.

Per la pausa pranzo consiglio ovviamente un locale tipico, Chez Lizon, che propone in linea di massima vari tipi di crepes (dolci) e galettes (salate).

Se, invece, hai bisogno di rifornirti di provviste per il tuo viaggio on the road o per il tuo trekking alla scoperta dei meravigliosi paesaggi dell’Alta Provenza puoi contare sulla presenza di vari supermercati. Io mi sono servita di un comodissimo Carrefour a due passi dal centro.

Municipio
Municipio di Barcelonnette (giugno 2024)

Barcelonnette e il suo legame col Messico

Su Avenue de la Libération si trovano lussuose ville messicane costruite tra il 1880 e il 1930 dagli abitanti di Barcelonnette che avevano fatto fortuna in Messico. Le ville sono di ispirazione italiana, tirolese e barocca. Soltanto una è aperta al pubblico: si tratta della Villa La Sapinière, che ospita il museo della valle dedicato alla storia e alle tradizioni della valle dell’Ubaye e il centro informazioni del Parco Nazionale del Mercantour.

Il Municipio è stato ricostruito nel 1934 demolendo, oltre al vecchio edificio, l’ex cappella di Saint-Maurice e il collegio. Gli architetti hanno progettato un palazzo con un aspetto esteriore in armonia col paesaggio circostante.

La chiesa di Saint-Pierre-ès-Liens è stata interamente ricostruita a partire dal 1923 e consacrata nel 1928. Del vecchio edificio del XVII secolo resta solo il campanile. L’interno è davvero grazioso e, accompagnata dal sottofondo musicale, mi diverto a osservare i dettagli: il grande mosaico in stile bizantino nell’abside, l’altare di Nostra Signora del Rosario, la bella statua di Sainte Anne.

chiesa di Saint-Pierre-ès-Liens a Barcelonnette (giugno 2024)
chiesa di Saint-Pierre-ès-Liens a Barcelonnette (giugno 2024)

La mia avventura in Francia prosegue nei prossimi post con la ridente Gap, l’elegante Grenoble, la meravigliosa Annecy e la dolce Chambéry.

📝 Consigli avventurosi

Barcelonnette riesce a essere contemporaneamente città del sud e città di montagna. Offre quindi parecchi spunti architettonici davvero carini da vedere (e fotografare!). Avendo tutta la giornata a disposizione puoi anche fare una facile escursione attorno alla città.

Ogni anno, ad agosto, in città si tiene un festival latino-americano della durata di dieci giorni con concerti, parate e gruppi mariachi.

A settembre invece Barcelonnette accoglie per tre giorni gli appassionati di moto che arrivano per l’Alpes Aventure Motofestival. Nel 2024 l’evento si svolgerà dal 6 al 8 settembre. Visita il sito ufficiale dell’evento per ulteriori informazioni.

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4 thoughts on “Una mattina nella colorata Barcelonnette”

  1. Conosco Barcellonette (e la zona in generale) perché da bambina ci andavo spesso con i miei genitori. Ora mi viene in mente che non ci torno da tantissimo tempo, ma magari la prossima primavera potrei organizzare un weekend da quelle parti.

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