Il Bisalta Trail è una corsa podistica organizzata dalla A.S.D. Boves Run ma anche i camminatori possono affrontare i sentieri su cui si svolge grazie alla segnaletica permanente posizionata. I due percorsi (da 15 e 29 chilometri) hanno infatti l’obiettivo di valorizzare un territorio ricco di natura, arte, storia e cultura.
Che ne dici di seguirmi alla scoperta delle meraviglie che si nascondono lungo il tracciato?
In questo articolo
Bisalta Trail: la partenza
Quando si svolge la gara, la partenza e l’arrivo sono collocati presso il santuario della Madonna dei Boschi. La mia camminata ideale, invece, si avvia all’inizio di via Cerati. Questo è possibile perché si tratta di un percorso ad anello. Regolo i bastoncini telescopici e, con la prima spettacolare immagine della Bisalta alle spalle della chiesa di San Carlo, mi avvio lungo la strada asfaltata.
Nel punto in cui via Cerati s’interseca con via Costalunga (da cui transiterò in discesa al ritorno) sono visibili, a terra, frecce sbiadite che aiutano i podisti a non sbagliare strada. Sono tracce dell’evento dell’anno scorso. Più avanti inizia invece la serie di bei cartelli in legno che, stabilmente, segnalano il percorso. Imbocco via Monviso e, poche centinaia di metri dopo, via dei Gigutin Soprani.
Verso i Gigutin Sottani
Finalmente l’asfalto lascia il posto allo sterrato. M’inoltro nel bosco di castagni che adoro per la pulizia del terreno effettuata dai proprietari. Qui ci sono diversi sentieri ma, nei punti in cui s’incrociano, sono presenti i cartelli in legno del Bisalta Trail che orientano nella giusta direzione.
Il bosco, in alcuni punti, è molto fitto e cupo. Quindi risulta particolarmente ombroso se attraversato di pomeriggio. A un tratto la vegetazione si apre e la Bisalta si fa vedere. Ma la strada da percorrere è ancora tanta e il bosco mi ha concesso solo una breve pausa prima di richiudersi protettivo intorno a me.
Rosbella
Raggiungo finalmente uno dei posti panoramici più suggestivi dell’intero percorso. Si tratta di uno dei punti di decollo del Para Delta Club Cuneo. Da qui, oltre all’onnipresente Bisalta, posso vedere la vallata. È anche presente un geocache che ho trovato molto tempo fa e che fa parte di una serie che, come me, ripercorre le orme del Bisalta Trail.
Di lì a poco lo sterrato lascia il posto all’asfalto. Incrocio un ragazzo con uno zaino enorme. Sarà uno di quelli che si lanciano col parapendio? Resto col dubbio e proseguo la camminata in discesa. Quindi, dopo alcune curve, raggiungo la graziosa frazione di Rosbella.
La chiesa di Santa Pazienza purtroppo è chiusa. Ma ci sono altri angoli suggestivi ristrutturati rispettando l’architettura originaria che, nell’insieme, danno l’impressione di una borgata viva e abitata. Ed proprio così visto che c’è chi ha scelto di stabilire qui la sede della propria attività lavorativa: il Rosbed & Breakfast e la ROSBettola.
A Rosbella sono presenti ben due fontane. Io riempio la borraccia in quella in fondo alla borgata, situata ad appena trenta metri dalla sorgente. Dopo aver bevuto un po’ di buonissima acqua fresca, riprendo la mia divertente camminata sulle orme del Bisalta Trail.
Bisalta Trail corto o lungo?
M’inoltro di nuovo nel bosco e mi rendo conto che Rosbella è un piccolo mondo in mezzo al verde. Il sentiero ora è in salita e, presto, oltrepasso Tetto Chel. I cartelli in legno del Bisalta Trail m’invitano a proseguire sempre più su.
Finalmente arriva il fatidico momento in cui prendere l’unica decisione della giornata: Bisalta Trail corto o lungo? Quindici o ventinove chilometri?
Svolto a destra e punto decisamente sul tracciato corto. Ma, più avanti, visto che è una splendida giornata di sole, per accontentare chi vuole scoprire le meraviglie che si trovano sul percorso lungo, farò una deviazione dall’altra parte.
Prato del Soglio
Raggiungo quindi il Prato del Soglio e scopro di non essere sola: un simpatico cane sta facendo la guardia a una mandria di vacche. Mi guardo intorno e ammiro il Monviso che oggi, insolitamente, non è nascosto dalle nubi. Ovviamente in zona è presente un geocache e, con l’aiuto del mio fedele Garmin, riesco a trovarlo.
Deviazione sul Bisalta Trail lungo
Mi siedo nel prato e divoro i miei due panini al salame e formaggio. La fresca acqua di Rosbella rende il pranzo davvero speciale. La strada sterrata in falsopiano è un chiaro invito a proseguire per un po’. M’incammino allegramente e incrocio un paio di escursionisti. A un bivio (che sarà poi la ripidissima strada da cui tornerò indietro), mi faccio da parte per lasciar passare un esperto ciclista in mountain bike.
Raggiungo quindi gli inquietanti tralicci dell’alta tensione. Li abbandono per inoltrarmi in un fitto bosco e raggiungere, nell’ordine, la Cima di Francia, la Roccarina e il Bec du Corn. Alcune nubi stanno offuscando il cielo e, per questa volta, tralascio i tre geocache posizionati lungo il percorso. Ottima scusa per ritornare su questi sentieri!
Di nuovo sul Bisalta Trail corto
Raggiungo nuovamente il Prato del Soglio. Questa volta è davvero il momento di riprendere il cammino in discesa e avvicinarmi gradualmente al punto di partenza. Ovviamente le sorprese non sono finite e, tra i ruderi di ciò che rimane di Tetto Belom, scorgo dei dipinti sui muri delle case.
Proseguo quindi in discesa e vengo superata da un ciclista in mountain bike. Raggiungo il Colletto del Moro col suo bianco pilone votivo. Il sole per adesso è sparito definitivamente ma non dovrebbe piovere. Qui s’incrociano ben tre strade e due sentieri. Ci sono un paio di automobili parcheggiate.
Quando raggiungo il successivo Pilone di San Grato incrocio una mamma coi suoi bambini che stanno rientrando dalla passeggiata nel bosco. Ecco di chi era una delle automobili che ho visto prima!
Cammiando sul sentiero tra i faggi raggiungo quindi il Pilone della Battaglia che ricorda il luogo in cui si svolse la battaglia di Roccavione il 10 novembre 1275 in cui gli Angioini di Francia vennero sconfitti dal Marchesato di Saluzzo.
Fontana del Bandito
Proseguo per alcune centinaia di metri sul crinale che fa da spartiacque tra la valle Colla e la Valle Vermenagna. Mi affaccio quindi su una ripida discesa e provo a immaginare come sarebbe farla di corsa durante il Bisalta Trail. Mi accontento di scendere camminando e, in pochi minuti, mi trovo nei pressi di una favolosa segheria.
Un artistico cartello ovviamente in legno segnala la presenza della Fontana del Bandito poco più in basso. La buonissima acqua di Rosbella è terminata e colgo l’occasione per riempire la borraccia con la freschissima e altrettanto deliziosa acqua che sgorga qui. Il bandito in questione è Ruisü che, nel 1840 circa, fu avvelenato e, rifugiatosi in questi boschi, si salvò bevendo solo acqua per qualche giorno.
Riprendo l’agevole discesa nel bosco che, a un tratto, si apre per mostrarmi la Bisalta parzialmente avvolta dalle nubi. Più avanti un casotto merita una breve sosta per osservare l’affresco della Madonna con Santi completato il 22 marzo 1861.
La conclusione dell’itinerario si avvicina ogni passo di più e, per giunta è pure in discesa. Il terreno scorre sotto i miei piedi e, nel momento in cui tocco nuovamente l’asfalto, sono pienamente soddisfatta per la bella camminata sulle orme del Bisalta Trail.
📝 Consigli avventurosi
Il Bisalta Trail, a un certo punto, impone di scegliere se percorrere 15 o 29 chilometri. In alternativa, come nel mio caso, puoi optare per il percorso corto facendo una deviazione sul lungo.
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!
Davvero un bellissimo percorso e in questa giornata così grigia e senza colore ho sognato di camminare con te tra i prati alla scoperta di fontanelle, case e affreschi che sembrano lì per caso
In giornate grigie come queste mi piace ripensare alle belle passeggiate e ai bei posti che ho visto in giornate soleggiate. E’ il momento giusto per scrivere la bozza del prossimo post!