È una calda giornata estiva. Nelle gambe ho ancora la forza e la fatica delle camminate dei giorni precedenti. Tuttavia mi sento in forma e lo zaino già pronto è un chiaro invito a uscire. Ho in mente di raggiungere la valle Gesso. Più precisamente Sant’Anna di Valdieri, in provincia di Cuneo. Da lì imboccherò quindi il sentiero che mi porterà al rifugio Livio Bianco.
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▶️ Percorso 3D
In altri tempi, oltre a portare qualche provvista per l’escursione, avrei chiesto direttamente sul posto se era possibile avere qualcosa per pranzo. Sorridendo avrei domandato se c’era ancora della polenta. Livio, il gestore, la prepara buonissima. È difficile fare una scelta definitiva tra l’abbinamento con salsiccia, spezzatino o formaggi.
Oggi, invece, è obbligatorio prenotare. Puoi scrivere su Whatsapp a Livio (335 5461677) oppure telefonare al rifugio (0171 97328). Anche per il pernottamento vale la stessa regola.
Rifugio Livio Bianco: nel vallone della Meris
Per sicurezza, prima di partire, verifico le condizioni meteo effettive consultando le due webcam installate sul posto.
Arrivata a Sant’Anna di Valdieri noto la presenza di molte macchine nonostante sia un giorno feriale. Mi trovo quindi a parcheggiare all’ingresso del paese. Attraversandolo a piedi passo accanto ad alcune fresche fontane, le uniche che incontrerò lungo l’intero percorso.
A fianco dell’ufficio informazioni imbocco il viottolo asfaltato che, ripidamente, sale tra le abitazioni. Supero la Locanda Alpina Balma Meris e mi addentro tra le case. Sbuco all’ingresso di un bosco misto di latifoglie. Mi trovo nel vallone della Meris e il suono dell’omonimo rio mi accompagnerà per gran parte dell’escursione.
Dopo alcuni tornanti la mulattiera attraversa un bosco di faggi. La salita procede regolare e, a un tratto, gli alberi finiscono. Da questo momento in poi sarò costantemente al sole.
Gias lungo il percorso
Raggiungo l’ampio pianoro pascolivo che ospita i ruderi del Gias del Prato. Poco oltre noto la presenta di due escursioniste che supero nei minuti successivi. Faccio brevi pause per contemplare la bellezza dei paesaggi che mi circondano. Spesso qui capita di avvistare marmotte e camosci. Ma oggi non sembra la giornata giusta per fare questo tipo d’incontri.
Entro nel pianoro pascolivo del Gias del Chiot della Sella. Qui c’è anche un casotto di sorveglianza del Parco Naturale delle Alpi Marittime.
La mulattiera ora sale più decisa e, da lontano, avvisto la bella cascata originata dall’emissario del lago sottano della Sella. La meta è sempre più vicina. Incrocio una manciata di escursionisti che stanno tornando a valle.
Attraverso quindi il rio Meris su un solido ponte di legno. Il sole risplende sulle acque del lago Sottano della Sella. Questi luoghi, in passato, erano anche meta di svago dei Reali di Casa Savoia.
Pranzo vista lago al rifugio Livio Bianco
Costeggio brevemente il lago e raggiungo infine il rifugio Livio Bianco. All’esterno sono presenti numerosi escursionisti. Alcuni stanno mangiando ai tavoli, altri si sono accomodati nel prato. C’è posto per tutti e, identificata, una roccia di mio gradimento, mi sistemo lì per consumare il meritato pranzo al sacco con vista lago.
Tutta questa gente, me compresa, prima o poi tornerà a valle ma ora c’è tutto il tempo per rifarci gli occhi con lo spettacolo che la natura sta mettendo in scena anche per noi. Guardo alle spalle del rifugio, su in alto, e lo vedo. Fiero e immobile, un camoscio mi sta osservando con curiosità.
Geocaching al rifugio Livio Bianco
Riempio la borraccia alla fontana presso il rifugio. Lentamente mi allontano costeggiando il lago. Ma ho ancora una missione da svolgere o, almeno, ci provo. Purtroppo qui il cellulare non prende e non posso consultare le foto spoiler che mi permetterebbero d’individuare un geocache nascosto in zona.
Le coordinate purtroppo non mi aiutano molto e, a malincuore, devo rinviare la ricerca a una prossima occasione. Tuttavia la passeggiata mi ha permesso di apprezzare il rifugio e il lago da una prospettiva differente e altamente appagante.
Verso Sant’Anna di Valdieri
La discesa avviene lungo lo stesso percorso fatto all’andata. Sono sempre 7,68 chilometri ma, almeno nel mio caso, al ritorno sono meno faticosi. Incrocio una manciata di escursionisti che stanno salendo. Alcuni si fermeranno qui per la notte. Lascio passare, a distanza di alcuni minuti l’una dall’altra, due donne che erano già al rifugio al momento del mio arrivo.
Siamo tre puntini sul sentiero distanziati reciprocamente da alcune centinaia di metri. Procediamo con lo stesso passo ma separatamente. Siamo un bel terzetto, ognuna col proprio incedere solitario e l’intimo desiderio di trascorrere una bella giornata all’aperto.
📝 Consigli avventurosi
Il percorso, tra andata e ritorno, ha uno sviluppo di 15,2 chilometri (7,68 chilometri a tratta). Il dislivello positivo è di 910 metri. Per raggiungere il rifugio ho impiegato circa due ore e mezza, per tornare giù poco meno di due ore. Il rifugio apre continuativamente da metà giugno a metà settembre. Nel periodo di chiusura, sul retro, puoi usufruire del locale invernale con quattordici posti letto dotato di coperte e materassi. Durante il periodo d’apertura è obbligatoria la prenotazione per pranzi e pernottamenti ai seguenti numeri: 335 5461677 (Livio), 0171 97328 (rifugio).
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!
Con il caldo di questi giorni, vedere queste foto è davvero rinfrescante!
Eh sì, sono foto rinfrescanti quando fa caldo… e rilassanti quando fa freddo!