Ogni anno, più o meno puntualmente durante il periodo di fioritura della lavanda, cerco di raggiungere il Ciabot du Gi a Sale San Giovanni, in Alta Langa. Ogni volta con un itinerario diverso. Nel 2023 ho voluto quindi cimentarmi con un percorso inaugurato da pochi mesi: il sentiero dai Cavallini al Gi.
Ho quindi cercato di srotolare quell’invisibile filo bianco che, da quest’anno, unisce i comuni di Paroldo e Sale San Giovanni. Orientandomi con le provvidenziali frecce bianche opportunamente dislocate sono riuscita a interpretare quasi tutto il tracciato correttamente.
Ora te lo racconto nella sua interezza!
In questo articolo
▶️ Percorso 3D
Dai Cavallini al Gi: la lunga discesa
Lasciata l’automobile poco distante mi addentro nella suggestiva borgata Cavallini a Paroldo. Oltrepasso l’Ecomuseo della Pecora delle Langhe e identifico l’inizio dell’itinerario. Seguo fiduciosa le prime tre frecce bianche che indicano la direzione per andare al Ciabot du Gi a Sale San Giovanni, sulla collina opposta. Ho sin da subito il primo approccio visivo col posto che devo raggiungere.
A un tratto il sentiero cede il posto a un’ampia corsia con l’erba tagliata. La seguo fino in fondo scendendo agilmente la lunga discesa che mi porta presso Casa Prà Sottano e la sua invitante piscina.
Sbuco quindi su una stradina sterrata. In questo punto, al momento del mio passaggio, non ci sono indicazioni. Mi dedico quindi a un’avventurosa esplorazione nella direzione sbagliata per poi tornare sui miei passi.
Il sentiero dai Cavallini al Gi prosegue verso destra con un lungo rettilineo fino ad arrivare al successivo trivio in cui trovo nuovamente le frecce bianche.
Il filo bianco dai Cavallini al Gi
Un sottile filo bianco come la lana delle Pecore delle Langhe unisce virtualmente i Cavallini al Gi. Con una decisa svolta a sinistra passo tra gli edifici, oltrepasso il ponte e inizio la lunga salita. Frecce e cerchi bianchi mi rassicurano e mi orientano con precisione.
All’improvviso sbuco in un punto che ben conosco, il tratto in comune col sentiero azzurro e quello arancione provenienti da Sale San Giovanni. Da qui in poi so perfettamente dove andare. Sotto il sole cocente di giugno raggiungo il piccolo prefabbricato con i servizi igienici e il lavandino.
Appena oltre c’è una piccola bancarella con sacchettini di lavanda e altri manufatti artigianali in vendita. Ci farò un salto sulla via del ritorno!
Con uno sguardo dai Cavallini al Gi
Sulla collina di fronte a me vedo distintamente il borgo di Paroldo. Me lo lascio alle spalle per tuffarmi con lo sguardo nelle meraviglie che impreziosiscono la collina: il grande campo di elicriso col suo inconfondibile profumo di liquirizia, il campo di lavanda e quello di salvia con lo sfondo delle montagne.
A mio parere il Ciabot du Gi offre il punto panoramico più bello in cui scattare foto da conservare per sempre. Quest’anno c’è anche la Poltrona Viola per rendere le foto nella lavanda davvero uniche.
Inoltre, durante il weekend, trovi la bancarella dell’azienda agricola biologica di Cerrone Vittoria. Durante la settimana puoi invece acquistare i suoi prodotti al negozietto presso la cascina in località Frati.
M’intrattengo nella lavanda per un tempo indefinito in cui scatto foto e faccio filmati. Mentre sono alle prese con un paio di selfie una gentile signora si offre di aiutarmi.
Sulla via del ritorno
Giunge il momento di tornare a Paroldo. Procedo speditamente in discesa fino al trivio di via Prà Sottano. Qui potrei semplicemente imboccare il rettilineo sterrato fino alla casa con la piscina, svoltare a sinistra e salire su lungo la corsia con l’erba tagliata. È fatta apposta!
Invece mi dedico a un’ulteriore esplorazione. Salgo su da qui e poco dopo svolto a destra. L’erba è tagliata solo fino a un certo punto. Mi trovo quindi a passare accanto a un campo di lavanda e, dopo un breve tratto nell’erba alta, mi ricongiungo con l’itinerario fatto all’andata.
Nel giro di pochi minuti mi trovo nuovamente alla borgata Cavallini nel punto da cui tutto è iniziato.
📝 Consigli avventurosi
Il sentiero dai Cavallini al Gi ha uno sviluppo di 3,48 chilometri e un dislivello positivo di 200 metri. È percorribile in un’ora.
Nella borgata Cavallini trovi anche l’Ecomuseo della Pecora delle Langhe, aperto ogni prima domenica del mese dalle 14.30 alle 18.30. Il biglietto d’ingresso intero costa tre euro.
Al Ciabot du Gi confluiscono ben quattro sentieri escursionistici contraddistinti da colori diversi: