È una splendida giornata. Il cielo azzurro sopra di me è completamente sgombro da nubi. Il mare turchese lambisce dolcemente la costa. Le condizioni sono perfette per trascorrere un’indimenticabile giornata lungo il sentiero del pellegrino tra Varigotti e Noli, in provincia di Savona.
In questo articolo
▶️ Percorso 3D
È uno di quegli itinerari che tengo nella lista dei desideri da parecchio tempo. Finalmente è giunto il momento di sgranocchiarlo a passo lento. Di assaporare quella sensazione unica di un contesto naturale un po’ selvaggio che si affaccia sul mare.
Il sentiero del pellegrino ha uno sviluppo di circa 6,3 chilometri e un dislivello positivo di circa 350 metri. Per evitare la calura estiva è meglio affrontarlo tra ottobre e maggio.
Sentiero del pellegrino: segui la X rossa
Lasciata l’auto in via degli Ulivi, mi avvio verso via Strada Vecchia. Ignoro l’inizio del sentiero Balcone sul mare, panoramico anello sopra Varigotti, e svolto a sinistra. Poco prima delle ultime case di via Strada Vecchia, una scalinata sulla sinistra e il cartello d’inizio percorso m’invitano a salire. Da qui in avanti il segnavia da tenere d’occhio è una X rossa.
La prima parte dell’itinerario, partendo da Varigotti, è la più impegnativa. La fatica è però ampiamente ripagata dagli spettacolari panorami che si aprono sul mar Ligure. Mi accompagnano gli ulivi che, dopo un po’, cedono il posto alla macchia mediterranea.
Dopo appena un quarto d’ora incontro il primo bivio della giornata. La breve deviazione verso la chiesa di San Lorenzo non è obbligatoria ma te la consiglio vivamente. Il punto in cui si trova offre una prima visuale su Punta Crena e la Baia dei Saraceni.
Tornata quindi sul sentiero principale, procedo in salita. Al bivio successivo basta prestare attenzione ai segni dipinti. Sulla sinistra si stacca infatti l’invitante sentiero Balcone sul mare. Mi ci affaccio brevemente ma ne rimando la conoscenza a una prossima gita in Liguria.
Sentiero del pellegrino: storie di mare
La salita mi porta quindi a un coloratissimo muretto decorato da salvagenti e altri simboli marinari. È il mausoleo Cerisola. Delimita il terreno di Giuseppe Cerisola, nativo di Varigotti che trascorse gran parte della sua vita in Australia. Tornato nel paese d’origine realizzò questo monumento per ricordare le numerose persone che aveva salvato in mare durante le burrasche.
Proseguo quindi ripidamente tagliando le pendici rocciose. La traccia pietrosa in alcuni punti è rovinata dall’erosione dell’acqua. Tra la vegetazione scorgo numerose piante di rosmarino. Dopo aver attraversato una pineta trovo l’ennesimo spettacolare punto panoramico che mi offre la scusa per una sosta.
Mi guardo quindi intorno alla ricerca del sentiero. È solamente nascosto da un cespuglio. La fedele X rossa m’indica ancora una volta la direzione da seguire. Procedendo a mezzacosta mi fermo per osservare incantata Punta Crena e la Baia dei Saraceni.
Sentiero del pellegrino: punti panoramici imperdibili
Il sentiero si fa più largo e meno ripido. Ignoro due deviazioni verso l’altopiano delle Manie ma ne compio una, brevissima, verso il punto più panoramico della Riviera di Ponente. Abbraccio con un unico sguardo Punta Crena, le colline e il mare. La giornata è talmente sgombra da nubi da permettermi di vedere addirittura la Corsica!
Tornata sul sentiero principale proseguo speditamente verso Noli. Tuttavia mi concedo l’ennesima deviazione per raggiungere la suggestiva torre delle Streghe, eretta nel 1582 sull’esatto confine tra Noli e Varigotti. Anche da qui il panorama è spettacolare.
Dopo aver attraversato un fitto bosco, il sentiero sbocca nell’ampia carrabile che unisce Località Semaforo con l’altopiano delle Manie. Qui, oltre al paesaggio, cambia anche il segnavia. Ora il simbolo da cercare è il pallino rosso. Questa zona, oltre che dagli escursionisti, è molto amata anche dai mountain biker.
L’antro dei Falsari
Procedendo in discesa ho il primo approccio visivo con Noli. La giornata limpida mi permette di vedere ben più lontano, fino al golfo di Genova e alla Toscana. Tuttavia l’ennesima deviazione mi porta nel punto più suggestivo di tutta l’escursione: l’antro dei Falsari conosciuto anche come grotta dei Briganti. Qui pare infatti che i contrabbandieri nascondessero le loro merci.
Il tratto finale per arrivarci è piuttosto ripido e scivoloso. Sono però presenti alcune funi che rendono la discesa più sicura.
All’improvviso una luce attraversa la vegetazione. Si tratta di una vera e propria finestra sul mare. Mi guardo intorno e il pallino rosso m’invita a calarmi in un’apertura nella roccia. Mi ritrovo quindi in un’ampia e fresca cavità naturale che si affaccia sul mare turchese.
Il dirupo sulla sinistra è protetto da un corrimano ma è comunque bene non fidarsi troppo. L’origine dell’antro dei Falsari è preistorica. Milioni di anni fa, quando le terre emerse erano ancora sotto il livello del mare, l’acqua con la sua lenta ma costante erosione modellò la roccia.
Il panorama è semplicemente meraviglioso. La giornata feriale fuori stagione mi offre l’opportunità di stare all’interno della grotta tutto il tempo che desidero. Ne approfitto per pranzare all’ombra.
Sentiero del pellegrino: discesa verso Noli
Uscita dall’antro dei Falsari, la ripida salita attrezzata mi conduce a un punto panoramico rivolto sulla via Aurelia. Anche questo è perfetto per la pausa pranzo durante le giornate in cui la grotta è maggiormente affollata.
Il bosco nasconde parzialmente l’ormai pericolante eremo del capitano De Albertis, ricco intellettuale e viaggiatore vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento. Si tratta di una costruzione in legno in stile coloniale simile alla cabina di una nave.
Poco distante altri ruderi attirano la mia attenzione di geocacher. La chiesa di Santa Margherita è infatti il luogo in cui è nascosto uno dei contenitori che tanto mi piace cercare. Un punto panoramico degno di nota permette a Little Eagle d’incrementare la distanza percorsa. Un babbano di passaggio m’istruisce sul fatto che anticamente la chiesa fosse intitolata a Santa Giulia.
Aggirato il promontorio, ignoro un sentiero che scende direttamente sull’Aurelia. Più avanti l’antico lazzaretto, oggi purtroppo abbandonato, nasconde un geocache che trovo velocemente.
La discesa verso Noli si conclude in piazza don Vivaldo. Il mare è poco distante. Lo raggiungo, tolgo le scarpe e, come una viandante qualunque, mi ci bagno i piedi. Sono felice per questa giornata perfetta e il sentiero del pellegrino mi è piaciuto così tanto che lo percorro a ritroso per tornare a Varigotti.
📝 Consigli avventurosi
Il sentiero del pellegrino da Varigotti a Noli ha uno sviluppo di circa 6,3 chilometri e un dislivello positivo di circa 350 metri. È percorribile in circa due ore e mezza.
Per il ritorno sconsiglio di percorrere la via Aurelia a piedi perché è molto trafficata e priva di marciapiede. Puoi lasciare una seconda auto a Noli oppure prendere il bus numero 40 per Varigotti che passa circa ogni mezz’ora. Puoi verificarne gli orari sull’app Moovit.
I parcheggi più vicini al punto di partenza dell’itinerario sono: accanto alla strada statale Via Aurelia, in via degli Orti e in via degli Ulivi. Dal 1 aprile al 31 ottobre sono a pagamento. La tariffa varia in base alla stagione e se il giorno è festivo, prefestivo o infrasettimanale. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale del comune di Finale Ligure.
Alla scoperta di altre avventure in Liguria!
🧭 Itinerario
All’interno della grotta non c’è segnale GPS. Per questo motivo il dislivello registrato dall’orologio Garmin è sbagliato. In realtà l’ascesa totale è di 700 metri.
Sono stata quasi tre mesi a Genova e avendo solo il weekend libero, oltretutto in pieno inverno, non sono riuscita a scoprire molto della Liguria. Savona purtroppo l’ho vista solo mordi e fuggi dalla stazione! Spero di ritornare e riuscire a percorrere questo sentiero del savonese…mi sembra molto bello e anche per lunghezza, fattibilissimo!
È fattibilissimo! Ti auguro di riuscire a percorrerlo.