rifugio Roda di Vael
Trentino-Alto Adige

Fuga al Roda di Vael

Dopo aver esplorato per quattro giorni la meravigliosa val d’Ega, decido di dedicare una giornata alla vicina val di Fassa. Con la macchina raggiungo quindi il passo Costalunga (1752 m) detto anche passo di Carezza. Desidero ardentemente raggiungere il rifugio Roda di Vael. I miei buoni propositi sono accompagnati da un promettente cielo azzurro.

Partenza per il rifugio Roda di Vael

L’escursione di oggi è ad anello e, visto che vorrei eventualmente pranzare al rifugio, decido di compierla in senso antiorario. Imbocco dunque il sentiero tra il ristorante Rosengarten e l’hotel Savoy.

Dopo una ventina di minuti proseguo sul sentiero 548 fino al rifugio. Il dislivello complessivo è di 500 metri distribuiti su 3,5 chilometri e il percorso si compie in un’ora e mezza circa. Passo accanto alla baita Marino Pederiva anche aperta e proseguo per il rifugio.

veduta sul Latemar
veduta sul Latemar
baita Marino Pederiva e, sulla sinistra, il tetto del rifugio Roda di Vael
baita Marino Pederiva e, sulla sinistra, il tetto del rifugio Roda di Vael

Rifugio Roda di Vael

Il rifugio Roda di Vael (2283 m) è situato sulla Sella del Ciampaz nel mezzo del gruppo Catinaccio / Rosengarten nelle Dolomiti Patrimonio UNESCO dal 2009. È uno dei rifugi di riferimento per la zona. Dispone di sala ristorante, bar, 59 posti letto, ampia terrazza e solarium.

Pranzo ovviamente con un ottimo tris di canederli accompagnato da succo di mela diluito con acqua. Sarei ancora in tempo per l’impegnativa colazione tirolese a base di wurstel e birra ma preferisco non esagerare visto che devo anche guidare per rientrare in albergo.

Dal rifugio puoi intraprendere sentieri, ferrate o vie alpinistiche. Seguo immediatamente l’indicazione per il rifugio Paolina e passo davanti alla suggestiva aquila di ferro dedicata a Theodor Christomannos, pioniere del turismo alpino sudtirolese. Il monumento si trova a metà strada tra il rifugio Roda di Vael e il rifugio Paolina.

Sul Latemar di fronte a me sono ancora visibili tracce della neve caduta nella notte. Le belle giornate dei giorni scorsi, di cui parlo nel post Il posto più bello del mondo che racconta la mia avventura in val d’Ega, stanno lasciando il posto alle nubi. Dal rifugio Paolina seguo quindi il sentiero 552 che, in piacevole discesa, mi riporta alla macchina al passo Costalunga.

rifugio Roda di Vael
rifugio Roda di Vael
aquila di ferro dedicata a Theodor Christomannos
aquila di ferro dedicata a Theodor Christomannos

📝 Consigli avventurosi

L’escursione al rifugio Roda di Vael partendo dal passo Costalunga non è molto impegnativa. Il dislivello totale è di 500 metri circa distribuiti su 3,5 chilometri e, se vuoi ridurre ulteriormente la fatica, puoi salire al rifugio Paolina con la seggiovia.

La val di Fassa confina con la val d’Ega. T’invito a scoprire quest’ultima leggendo i miei post su Nova Ponente e le sue meraviglie, Nova Levante (Il posto più magico del mondo), Obereggen (Una favolosa giornata al Latemarium).

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3 thoughts on “Fuga al Roda di Vael”

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