La mia breve avventura in Val d’Ega è agli sgoccioli. Prima ancora di scendere nel ristorante per la colazione consulto il meteo per capire cosa farò durante la mia ultima giornata. Alla reception dell’albergo ho quindi la conferma che, finalmente, potrò trascorrere una divertente esperienza in buona compagnia. Con la mia mountain bike Atala prenderò parte al giro attorno al Latemar.
Come ho già raccontato nel post Nova Ponente e le sue meraviglie, ho scelto di soggiornare presso il Wellness & Vitalhotel Erica perché il programma giornaliero delle attività ricreative propone anche delle uscite guidate in mountain bike. Il meteo, seppur nuvoloso, ci permette dunque di partire per un’emozionante giro attorno al Latemar.
Gertrud, la sorella del signor Brunner, dopo aver cucinato a colazione, si cambia e viene con noi. L’altra guida è Christian. Sono in due perché, a un certo punto, ci divideremo in due gruppi in base al livello di preparazione. Sono l’unica italiana, gli altri parlano tutti tedesco. M’infarinerò un po’ di questa lingua solo tra un po’ e, al momento, cerco di cavarmela con un po’ d’inglese.
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Partenza del giro attorno al Latemar
Il Bike Taxi ci porta nel parcheggio di Obereggen, è da qui che inizia la nostra piacevole escursione in mountain bike. Una manciata di anni dopo mi ritroverò nello stesso posto per compiere un altrettanto emozionante trekking. Ma, di questo, ti parlo nel post Una favolosa giornata al Latemarium.
Alcuni dei miei compagni di viaggio li ho già notati in albergo: c’è chi, ciclisticamente parlando, ha il fisico da scalatore e chi no. La mia mountain bike Atala, che chiamo affettuosamente Gringo, si comporta bene. O forse sono io a essere più in gamba di ciò che penso. Me ne rendo conto quando, con Silke, stacchiamo tutti e arriviamo per prime in cima a una collina sulla quale ci fermiamo ad aspettare.
Giro attorno al Latemar: tappa al lago di Carezza
Uno dei momenti più magici dell’intera giornata è quando raggiungiamo il punto panoramico sul lago di Carezza. Qui vedo le acque turchesi nella loro massima estensione, arrivano fin quasi a toccare gli alberi. Tre anni dopo, durante il mio soggiorno a Nova Levante (che racconto nel post Il posto più magico del mondo), noterò la differenza di livello dell’acqua eppure il posto resterà uno dei più incantevoli che conosco. Purtroppo una parte degli alberi presenti durante la mia avventura sarà abbattuta dalla tempesta Vaia alcuni anni dopo, tra il 28 e il 29 ottobre 2018.
Per pranzo raggiungiamo l’hotel Valsorda a Forno di Moena. Subito dopo ci rechiamo all’appuntamento col Bike Taxi che ci porta comodamente in cima all’Alpe di Pampeago. Qui ci dividiamo in due gruppi: pochi temerari effettuano la discesa tecnica con Christian. Gli altri se la prendono comoda e, assieme a Gertrud che chiude la fila, raggiungono il punto da cui siamo partiti a Obereggen. Qui il Bike Taxi ci raccoglie e ci riporta in albergo in tempo per la merenda
📝 Consigli avventurosi
L’itinerario ha uno sviluppo di 35 km ed è adatto a tutta la famiglia. Avere un po’ di allenamento alle spalle aiuta sicuramente ad affrontarlo con maggior destrezza. Il periodo migliore in cui affrontare questo percorso è da maggio a ottobre. D’estate, utilizzando le cabinovie, puoi effettuare ulteriori discese e varianti.
Alla scoperta di altre avventure in Trentino-Alto Adige!
Il lago di Carezza ha pochi rivali!!
Infatti è uno dei miei posti del cuore… ne ho già parlato in diverse occasioni ma mi sembra sempre di non aver detto abbastanza 😉
Non sono mai stata in zona e spero di poter rimediare! Non in bici, perché sulle due ruote sono molto instabile, ma il mio compagno che va sia in bici da corsa che mountain bike apprezzerebbe moltissimo.
Nell’albergo in cui ho soggiornato in quell’occasione organizzano varie attività ricreative ed escursioni e so per certo di mariti in bici e mogli alla lezione di yoga.
Ti ammiro Nadia. Andare in bicicletta è faticoso, anche se ora si può beneficiare dell’aiuto della pedalata assistita. Ma resta sempre un’impresa fantastica. Il Lago di Carezza è splendido, uno dei più belli dell’Alto Adige. L’ho raggiunto qualche anno fa, non in bici però 🙂
Grazie Fausto. In realtà ora sto ripartendo da zero ma voglio farcela perché la bicicletta mi ha sempre regalato emozioni positive. Non ho mai beneficiato della pedalata assistita ma, qualora trovassi un posto panoramicamente fantastico con tanta salita, potrei tentare l’esperienza.