La chiesa di San Fiorenzo a Bastia Mondovì, in provincia di Cuneo, è da sempre meta di gite scolastiche dai paesi limitrofi e non solo. Personalmente ci sono stata sia alle medie che alle superiori. Cosa nasconde di così speciale al suo interno?
Da maggio a ottobre, ogni domenica pomeriggio, puoi scoprirlo grazie alle visite guidate gratuite. Se ne occupa l’Associazione Culturale San Fiorenzo. Alcune settimane fa ho colto l’occasione di tornarci in occasione delle Giornate FAI di Primavera. La spiegazione esaustiva dei giovani del FAI è stata molto istruttiva. Inoltre le guide locali hanno aggiunto dettagli utili per farci comprendere il significato di alcuni particolari.
In questo articolo
Chiesa di San Fiorenzo: un po’ di storia
Fiorenzo era un nobile molto abile con le armi appartenente alla Legione Tebea, convertitasi al cattolicesimo. Si rifiutò di giustiziare alcuni cristiani in Gallia. La legione fu quindi fatta sterminare dall’imperatore Massimiliano. Ma Fiorenzo si salvò. Valicò le Alpi e giunse a Bastia Mondovì. Fece numerosi miracoli e la voce giunse all’imperatore che lo fece giustiziare. Sopra la sua tomba fu quindi costruita la prima cappella del pellegrino.
Il posto si affacciava infatti su un’importante via del sale. L’immagine di San Cristoforo dipinto sull’ingresso era un chiaro invito alla sosta.
Nel XV secolo il devoto e ricco Bonifacio Della Torre s’impegnò ad ampliare la chiesetta per farle prendere le sembianze che ha tuttora. L’antica cappella si trasformò in presbiterio e sorse una grande navata gotica. Nello stesso periodo più mani si occuparono degli affreschi. Non ci sono firme ma lo stile riconduce a Jacquerio e alle scuole del Mazzucco e di Giovanni Canavesio. Sono loro gli artefici dei dipinti di gran parte della cappelle rurali del Nord Ovest.
All’interno della semplice struttura della chiesa è presente uno straordinario ciclo di affreschi di ben 326 metri quadrati. Le pareti sono quindi una sorta di bibbia a fumetti. Le pitture dovevano istruire e confortare i pellegrini. Anche oggi riescono tuttavia a stupire i visitatori.
Le storie raccontate sono gli episodi più importanti del Nuovo Testamento, la vita di San Fiorenzo e quella di Sant’Antonio Abate.
Chiesa di San Fiorenzo: gli affreschi
Seduti sulle panche e opportunamente distanziati ascoltiamo diligentemente la spiegazione delle giovani guide del FAI. Il loro approccio didattico e la profonda conoscenza dell’arte rendono la lezione piacevole. Analogie con altri edifici religiosi più famosi ci fanno capire che la moda del tempo era arrivata fino a Bastia Mondovì. Tutti i temi dell’arte quattrocentesca tardo gotica delle Alpi Occidentali sono tuttora davanti ai nostri occhi.
Altresì, per rendere i contenuti pienamente fruibili da parte della popolazione contadina, erano stati opportunamente inseriti richiami all’ambiente naturale e alle abitudini locali. Ecco quindi spiegata la presenza della torre di Castellino Tanaro e delle montagne innevate ricoperte di pini. E anche il motivo per cui, nel riquadro dedicato alla Natività, sono presenti delle teste d’aglio.
Per lo stesso motivo i quattro evangelisti, anziché essere rappresentati insieme agli animali che solitamente li simboleggiano, sono ritratti in un modo diverso ma perfettamente comprensibile per chi doveva riconoscerli.
Sulla parete destra sono illustrate le regole per essere sicuri che la propria anima sia accolta in Paradiso. Si tratta delle sette Opere di Misericordia. Si contrappongono alla cavalcata dei Vizi, rappresentati in modo spaventoso, che offrono invece l’ingresso nella bocca del drago infernale.
Hinc: la chiesa di San Fiorenzo dentro lo smartphone
Noau | Officina Culturale ha ideato un innovativo progetto per valorizzare i beni culturali di pregio storico e artistico esterni ai maggiori flussi turistici. Il frutto di questo lavoro è Hinc (Heritage is the new cult). Ciò avviene attraverso strumenti tecnologici e linguaggi narrativi destinati alle giovani generazioni.
La prima applicazione sperimentale è appunto all’interno della chiesa di San Fiorenzo a Bastia Mondovì.
Accedendo con lo smartphone all’indirizzo https://hinc.info/chiesa-san-fiorenzo/ puoi quindi effettuare una visita virtuale dell’edificio molto particolare. Infatti gli affreschi prendono letteralmente vita grazie alle animazioni 3D. Al termine delle istruttive spiegazioni puoi anche metterti in gioco con un divertente quiz.
📝 Consigli avventurosi
Puoi prenotare la visita guidata attraverso il sito ufficiale dell’Associazione Culturale San Fiorenzo oppure contattando i seguenti numeri di telefono: 338 4395585 oppure 0174 60233. Attraverso le offerte libere dei visitatori l’Associazione contribuisce alla valorizzazione e salvaguardia del patrimonio artistico, delle tradizioni e della storia del territorio.
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!
Davvero un piccolo gioiello. Buon weekend Nadia!
Passandoci vicino in macchina non penseresti mai che al suo interno racchiuda così tanta bellezza… e invece che sorpresa! Buon weekend anche a te!
Io l’ho visitata solo da adulto 🙂 che incanto deve essere scoprirla da bambino…
A ogni età ha il suo fascino… diciamo che in giovane età mi è rimasta talmente impressa da volerla rivedere poi da grande 🙂
poi io sono rimasto incantato come un bambino… tutte quelle storie, così affascinanti… non volevo più uscire 🙂
Nemmeno io volevo più uscire… ma, ad un certo punto, le guide ci hanno ricordato che di lì a pochi minuti sarebbero dovuti entrare i visitatori del turno successivo… quindi lentamente ci siamo diretti verso l’uscita 🙂
Ahahah, gentilmente invitata a raggiungere l’uscita… il mio problema era anche che volevo fotografare tutti gli affreschi, mi ha esaurito 🙂
Per fortuna che si potevano fotografare… una decina d’anni fa ricordo che era vietato 🙂
All’estero non si direbbe che nasconda questi tesori.
Diciamo che nasconde bene i suoi tesori…