Prima di partire per una nuova avventura raccolgo informazioni per essere preparata su cosa troverò ad aspettarmi. Una volta sul posto mi guardo intorno e aggiungo alla lista altri posti curiosi che voglio scoprire da vicino. È così che mi trovo a entrare in un portoncino e salire le scale. Il piccolo museo della Farmacia di Bressanone, nella provincia autonoma di Bolzano, è pronto ad accogliermi.
Mi trovo a due passi dal Ponte Aquila e altrettanti dalla Torre Bianca, in una via piuttosto frequentata. Infatti è uno degli scorci fotografici più amati della città. Tra gli edifici storici che vi si affacciano ne spicca uno di colore verde con un’insegna in ferro battuto: è proprio quello della secolare farmacia civica di Bressanone gestita sin dal 1787 dalla famiglia Peer giunta oggi alla settima generazione.
L’edificio così come lo vediamo adesso è il frutto dell’unione di tre strette case adiacenti e della relativa grandiosa ristrutturazione avvenuta nel 1626. Il grande vano scale in stile rinascimentale occupa interamente una delle tre antiche abitazioni. Dal 1693 il piano terra accoglie quindi la farmacia civica destinata a soddisfare le esigenze della borghesia brissinese.
Al secondo piano un curioso armadio a muro accoglie una raccolta di stemmi araldici. Ci sono quelli cittadini di Vipiteno, Brunico, Chiusa, Bolzano, Merano e Glorenza. Quelli familiari, invece, sono una testimonianza di chi ha abitato nella casa nel corso dei secoli.
In questo articolo
Museo della Farmacia di Bressanone: mai buttare gli oggetti del mestiere!
Il museo, inaugurato nel 2002, espone una piccola parte dell’archivio costituito della famiglia Peer. Nel corso dei secoli, infatti, si è mantenuta la consuetudine di conservare sempre gli attrezzi del mestiere. L’intera collezione del museo della Farmacia di Bressanone rappresenta quindi una testimonianza senza soluzione di continuità di oltre 400 anni di storia farmaceutica in Tirolo. Per mantenere questa peculiarità anche in futuro verranno accolti solo i contributi provenienti dalla Farmacia Peer.
I sei gradini che introducono nel museo della Farmacia testimoniano il passaggio in quella che in passato era la seconda delle tre case originali. Il corridoio sorprende per gli affreschi che sovrastano ogni porta e per gli arredi. Antico e moderno vivono in armonia fondendo insieme architettura, arte e farmacia.
La scaffalatura alta fino al soffitto mostra come le farmacie si mostravano in passato. I magnifici contenitori in legno, vetro, ceramica e porcellana accoglievano medicinali provenienti da tutto il mondo. Le iscrizioni in latino e i preziosi fregi servivano per impressionare i pazienti infondendo loro un sentimento di rispetto e riverenza.
La ricca collezione di contenitori farmaceutici mostra l’evoluzione delle mode nel tempo. Le decorazioni artistiche sono comprese tra il XX e il XVII secolo. L’armadietto dei preziosi, al centro della vetrina, contiene sostanze rare ed esotiche. I piccoli contenitori finemente decorati contengono nella maggior parte dei casi le sostanze originali.
La sala tematica
Superato un piccolo gradino d’ingresso mi trovo in un’ampia stanza rivestita in legno. Oggi questo spazio sarebbe perfetto per un mini appartamento completamente attrezzato nel cuore di Bressanone!
La grande stufa in maiolica della famiglia Peer riscalda contemporaneamente due locali.
Le quattro vetrine espositive illustrano i temi centrali della storia della farmacia:
- la natura come fonte primaria di ogni medicina
- la trasformazione delle materie prime naturali in diverse forme farmaceutiche
- la chimica come strumento di sintesi di principi attivi
- la farmacia come luogo fondamentale per la distribuzione dei medicinali
La piccola cassettiera in legno dipinta di rosso e verde del XVII secolo rappresenta la farmacia del passato. Anticamente conteneva droghe vegetali. La grande cassettiera scura contiene una selezione di rimedi farmaceutici esotici provenienti da ogni parte del mondo. Aprendo i vari scomparti saltano fuori curiosi rimedi del passato come aselli essiccati (porcellini di terra), perle vere o denti di narvalo.
Museo della Farmacia di Bressanone: rimedi antichi e creativi
Fino al XVIII secolo tra i rimedi della medicina ufficiale era compresa anche la Mumia vera, ovvero tutti i medicinali di origine umana che venivano polverizzati ed elaborati in apposite tinture.
Alzo lo sguardo e noto due elementi che venivano appesi con orgoglio nelle stanze delle meraviglie e nelle antiche farmacie: un piccolo coccodrillo e un lungo bastone attorcigliato in maniera regolare. Fino al XVII secolo nessuno metteva in discussione l’esistenza del leggendario unicorno. Il suo corno era apprezzato sia come ornamento che come medicinale per curare qualunque malattia contagiosa.
La comprimitrice per compresse del XIX secolo esposta nel cubo di vetro rappresenta il concetto di progresso e sviluppo. È solo uno degli strumenti con cui si realizzavano le forme farmaceutiche da somministrare ai pazienti. Per rendere più gradevole l’assunzione dei medicinali si usava anche molta creatività. È il caso delle sfere nere per i bagni o delle pillole rivestite d’oro per i ricchi del passato.
La stanza patronale
Oltrepassata la soglia mi trovo in una stanza che rappresenta uno scorcio dell’abitazione privata del farmacista. L’arredamento risale alla fine del XIX secolo e più precisamente al periodo dello storicismo. I ritratti degli avi appesi alle pareti raffigurano i primi proprietari dell’edificio e proseguono con le diverse generazioni di farmacisti Peer.
Il computer posto all’ingresso della stanza patronale contiene una presentazione video che racconta della farmacia civica e delle storie familiari dei farmacisti Peer. Inoltre contiene curiosità sulla città di Bressanone, sul destino del Tirolo e sui progressi della farmacia negli ultimi secoli.
La biblioteca del Museo della Farmacia
L’ultima sala del museo della Farmacia di Bressanone ospita la biblioteca. Questo ambiente accoglie sempre con piacere studenti e dottorandi per le loro ricerche in ambito storico-farmaceutico.
Molte delle opere custodite sono antecedenti la fondazione della farmacia civica avvenuta nel 1602. Oltre a qualche volume di origine tirolese ci sono prontuari, farmacopee, almanacchi e tariffari dei medicinali. Ma anche testi scientifici su matematica, fisica, chimica, botanica e agricoltura.
L’opera più preziosa della biblioteca è un erbario del 1653. Rilegato in un libro contiene 950 piante pressate originarie del celebre orto botanico di Padova. Le pagine sono state completamente digitalizzate e possono essere consultate semplicemente toccando lo schermo presente nella sala.
📝 Consigli avventurosi
Il museo della Farmacia di Bressanone è gestito dall’associazione Recipe!.
L’ingresso costa € 5,00. È gratuito con Brixen Card o Mobil Card.
Scaricando l’app gratuita Hearonymus e cercando la parola chiave Farmacia puoi scaricare l’utilissima audioguida gratuita in quattro lingue: italiano, inglese, francese e tedesco.
Scopri altri consigli su cosa vedere a Bressanone in un giorno nel post Le mie giornate brissinesi.
Devo ammettere di essermelo perso nella mia pur recente visita a BRESSANONE
E io devo ammettere di non averlo inserito nel programma di viaggio… ci sono passata davanti durante una giornata uggiosa e sono entrata… ed è stata una delle ore più istruttive dell’intero soggiorno a Bressanone
Da appassionata di musei, adoro le piccole realtà locali che mantengono la memoria di una comunità! Peccato non ci siano foto degli interni, immagino non fosse possibile fotografare.
Ero talmente presa dalla spiegazione della giovane guida che non mi sono proprio posta il problema se fosse possibile o meno scattare fotografie. È stata una tappa improvvisata all’ultimo e solo a casa mi sono rammaricata di non aver chiesto se fosse possibile fotografare…
Non conoscevo l’applicazione Hearonymus , e mi sembra molto interessante. Così come il museo! Pazzesca la storia dell’unicorno e molto bello il fatto di aver conservato gli oggetti del passato.
Nemmeno io conoscevo quest’applicazione. Di sicuro è utilissima se si visita il museo in autonomia o, nel mio caso, si vuole rispolverare gli aspetti fondamentali per raccontarli correttamente.
Ma sai che io adoro questo tipo di musei? Ho visitato il più antico museo della farmacia tedesco, situato all’interno del castello di Heidelberg, una meraviglia davvero!
Non conoscevo questo di Bressanone ma sicuramente sarebbe una bella esperienza visitarlo!
Per me è stata la prima volta, improvvisata appena ci sono passata davanti ed è stata una delle esperienze più istruttive di tutto il viaggio.
Da ripetere sicuramente, magari anche nel castello di Heidelberg!
Sono appassionata di antiche farmacie. Finora ho visitato solamente un museo della farmacia in Slovenia. Questo di Bressanone sembra fantastico! Davvero tante curiosità che oggi ci fanno un po’ rabbrividire (i medicinali a base di mummia!) o sorridere (la credenza degli unicorni).
È una visita molto istruttiva. Oltre a queste curiosità ce ne sono anche altre che hanno poi avuto un seguito scientifico nel mondo della farmacia.