La pioggia mattutina cede il posto a un po’ di sole. Decido di pranzare velocemente e, al riguardo, trovo un ottimo compromesso in una panetteria a due passi dalla Torre Bianca. Mi viene infatti suggerito un menu composto da panino, bottiglietta d’acqua e dolce. Ovviamente scelgo una generosa fetta di strudel. Ora sono carica e motivata per intraprendere la passeggiata verso l’abbazia di Novacella a Varna, nella provincia autonoma di Bolzano.
È una delle tappe imperdibili della mia vacanza a Bressanone (che racconto in dettaglio nel post Le mie giornate brissinesi). Ma anche, e soprattutto, uno dei tasselli che compongono il mio labirintico percorso spirituale sulle orme di San Giacomo. Nell’antichità i pellegrini partivano da ogni parte d’Europa per raggiungere Santiago di Compostela. Quegli stessi itinerari si configurano oggi come pellegrinaggi di più giorni da percorrere a passo lento per riconnettersi con la parte più profonda di sé stessi.
Il Cammino di San Giacomo che corre in Alto Adige si chiama Jakobsweg Südtirol. Porta da Prato alla Drava al Brennero e poi in Austria. Tuttavia esiste una variante che si dirama presso l’abbazia di Novacella. Da qui si attraversano la zona di Merano e la Val Venosta fino a raggiungere il convento di Müstair in Svizzera. Nel corso degli anni mi sono trovata a camminare o pedalare su alcuni tratti di questo grande itinerario. Non nascondo un po’ di emozione ogniqualvolta identifico il simbolo della conchiglia di San Giacomo lungo un sentiero o per le vie della città.
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Da Bressanone all’abbazia di Novacella a piedi
La passeggiata da Bressanone all’abbazia di Novacella, tra andata e ritorno, ha uno sviluppo di circa sei chilometri. Si svolge su asfalto e su sentiero in terra battuta. Il punto di partenza vero e proprio è nella piazza del Duomo, il cuore storico della città. Passando accanto alla Torre Bianca mi dirigo verso il ponte dell’Aquila e lo attraverso. A questo punto individuo il segnavia numero 16 che mi porta a costeggiare via Cesare Battisti sul lungofiume Isarco.
Superato il complesso dell’Aquarena ubicato sul lato opposto del fiume, raggiungo quindi il ponte Brüke. Lo trovo presidiato da una gentile donna con gilet giallo che blocca il traffico per permettermi di attraversarlo in sicurezza. A questo punto dovrei svoltare a destra su via dei Vigneti e poi subito a sinistra su via Novacella. Tuttavia, considerato che la strada asfaltata intercetterebbe un sentiero battuto e poi la pista ciclabile su cui mi trovo, decido di proseguire lungo il fiume.
Il tratto che sto percorrendo a piedi è solo una piccola parte della pista ciclabile Brennero – Bolzano che, a sua volta, è solo un pezzo della ben più lunga pista ciclabile Monaco – Venezia.
L’Isarco, reso torbido dalle piogge delle ultime ore, è ora affiancato da prati, meleti e vigneti. È il contesto ideale in cui rilassarmi e rigenerarmi. Il complesso abbaziale fa capolino sulla sinistra. Le immense vigne che lo circondano sono il biglietto da visita che introduce ai vini tipici di altissima qualità e longevità che i monaci producono sin dal lontanissimo 1142.
Presso la cantina dell’abbazia puoi quindi assaggiare i vini accompagnati da formaggi, salumi e pane croccante.
Il complesso abbaziale
L’abbazia dei canonici regolari di Sant’Agostino a Novacella è formata da un complesso di edifici religiosi e civili realizzati in epoche e stili architettonici diversi. Tuttavia romanico, gotico, barocco e rococò trovano una loro armonia. Fu fondata nel 1142 dal vescovo di Bressanone Hartmann. Nel corso dei secoli divenne quindi uno dei centri spirituali e culturali più importanti dell’antico Tirolo.
L’edificio merlato a base circolare di epoca romanica a sinistra dell’ingresso è Castel Sant’Angelo. La forma rotonda richiama intenzionalmente il Santo Sepolcro di Gerusalemme, meta molto cara ai pellegrini.
Oltrepassata un’ampia piazza su cui si affacciano vari edifici tra cui l’invitante Osteria dell’Abbazia, raggiungo un ulteriore passaggio che conduce al cortile principale vero e proprio. Qui compare il simbolo del cuore ardente, tema centrale nella vita di Sant’Agostino.
Ciò che vuoi accendere negli altri, prima di tutto deve ardere in te.
Sant’Agostino
Al centro del cortile principale ecco quindi il pozzo delle Meraviglie, opera rinascimentale sormontata da un’edicola ottagonale raffigurante le sette meraviglie del mondo antico. L’ottavo lato celebra orgogliosamente l’abbazia di Novacella.
A questo punto, per proseguire oltre, occorre l’apposito biglietto fornito dall’Infopoint situato nella piazza attraversata poco fa. L’ingresso al museo senza visita guidata costa € 10,00, con la visita guidata e prenotazione vincolante € 15,00. Con Brixen Card e tessere ospiti con Museomobil integrato è invece gratuito.
Abbazia di Novacella: il museo
Il museo dell’abbazia di Novacella possiede una ricca collezione di pitture su tavole e altari del Quattrocento e del primo Cinquecento. I poliedrici interessi culturali dei canonici trovano degna espressione nei codici finemente miniati, negli strumenti scientifici e nei globi.
La chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta fu completamente rifatta nel XVIII secolo mantenendo la massiccia torre campanaria e il presbiterio tardogotico. È un tipico esempio di barocco alpino bavarese.
Il chiostro, al centro del complesso abbaziale, nel medioevo consentiva ai canonici di raggiungere tutti gli ambienti più importanti del monastero. Le arcate sono decorate con affreschi in stile gotico. Al centro del piccolo cortile la solitaria fontana di Artmanno realizzata nel 1992 da Friedrich Gurschler celebra gli 850 di storia dell’abbazia.
La biblioteca abbaziale è tra le più belle di tutta l’area germanofona. Da secoli il suo compito è custodire il sapere. I manoscritti pregiati spesso impreziositi da miniature testimoniano la fama dell’antico scriptorium, noto ben oltre i confini del Tirolo.
La sala cinese, anticamera della biblioteca, testimonia l’antico entusiasmo dell’Europa rococò nei confronti dell’esotica Cina. Le pitture portate alla luce dai restauri svolti tra il 2020 e il 2021 ritraggono scene di vita quotidiana e variopinti uccelli esotici.
Il giardino abbaziale è da sempre luogo d’incontro e di ristoro spirituale e corporale, di lavoro e di preghiera. Pur essendo tuttora luogo ricreativo per i canonici è incluso nella visita guidata da aprile a ottobre. Comprende orto, giardino botanico e giardino alberato.
📝 Consigli avventurosi
L’abbazia di Novacella dista circa tre chilometri da Bressanone.
È presente un ampio parcheggio gratuito.
L’ingresso al museo senza visita guidata costa € 10,00, con la visita guidata e prenotazione vincolante € 15,00. Con Brixen Card e tessere ospiti con Museomobil integrato è invece gratuito.
Alla scoperta delle mie avventure in Trentino-Alto Adige!
È stupenda e vale davvero la visita!
Assolutamente sì. E ovviamente era una delle tappe obbligatorie della mia vacanza a Bressanone.
Ci siamo stati a fine settembre anche noi, e mi è rimasta nel cuore ❤️
Un luogo magico, imperdibile per chi viene in Alto Adige
Un abbraccio.
Mimì
Infatti era una delle tappe obbligatorie del mio giro in Alto Adige di quest’anno! 🙂
Ricordo di esserci stato diversi anni fa. E ricordo l’ottimo speck….
L’ottimo speck è ancora più buono accompagnato da un altrettanto ottimo vino.
Beh! Questo lo davo per scontato ?
Pure io ma meglio ribadirlo una volta in più 😉