I sogni a volte si realizzano. Tuttavia capita anche di dover attendere anni prima che ciò avvenga. È il caso del mio viaggio alle Cinque Terre. Pur essendoci stata un po’ di anni fa desideravo ardentemente tornarci e viverle a modo mio. Quel giorno è arrivato e, oggi, ti racconto con piacere i dettagli della mia avventura.
Le Cinque Terre sono caratterizzate da un paesaggio modellato nel corso dei secoli dagli agricoltori. I ripidi pendii scoscesi a ridosso dell’azzurro mar Ligure sono stati quindi ammorbiditi con terrazzamenti idonei alle coltivazioni. La natura e l’uomo, in stretta sinergia, hanno dato vita a un contesto unico al mondo.
Dal 1997 le Cinque Terre, insieme a Portovenere e alle isole Palmaria, Tino e Tinetto, sono tra i Patrimoni dell’Umanità UNESCO.
Che ne dici di conoscerle da vicino?
In questo articolo
- Cinque Terre: in treno corse rapide e frequenti
- Monterosso al Mare e le sue spiagge sabbiose
- Vernazza, gli scogli e la spiaggia di sassi
- Corniglia, lo spiaggione e la Marina
- Manarola e i suoi scogli
- Riomaggiore e la spiaggia ciottolosa
- Cinque Terre: in traghetto per vederle dal mare
- 📝 Consigli avventurosi
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Cinque Terre: in treno corse rapide e frequenti
In fase di programmazione della gita nulla è stato lasciato al caso. Ho quindi deciso di visitare le Cinque Terre in un giorno partendo da Monterosso per arrivare a Riomaggiore. Ciò che non potevo prevedere era di perdere la coincidenza del treno a Sestri Levante.
Armata di tanta pazienza e rincuorata dal fatto che le corse del treno che unisce le Cinque Terre sono rapide e, soprattutto, frequenti, eccomi quindi a esplorare i borghi alla scoperta dei loro angoli più suggestivi.
Per addentrarmi nell’anima più autentica di questi deliziosi borghi liguri ho anche in mente di cercare i geocache presenti. Ma di questo parlerò in un prossimo post.
Monterosso al Mare e le sue spiagge sabbiose
La stazione ferroviaria di Monterosso al Mare è in posizione centrale rispetto al borgo. Uscendo mi dirigo quindi con sicurezza verso destra.
Camminando sul lungomare raggiungo in pochi minuti la spiaggia. Proprio in fondo, sopra uno sperone di roccia e fresca di restauro, mi accoglie la statua del Gigante che raffigura Nettuno. È un’opera in cemento armato e ferro alta 14 metri. Purtroppo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e la forte mareggiata del 1966 hanno fortemente danneggiato l’opera. Che conserva comunque il suo alone di nostalgico splendore.
La calda giornata m’invoglierebbe a rilassarmi in spiaggia ma, rinviando questo momento a chissà quando, torno sui miei passi per visitare il resto del borgo. Sai che a Monterosso al Mare trascorreva le ferie estive il poeta Eugenio Montale che qui trovò molta ispirazione per le sue opere?
Cinque Terre: abituati agli scalini!
A un tratto dal lungomare si stacca una suggestiva via delle Agavi che imbocco con sicurezza per raggiungere la parte alta del borgo. Incontro anche i primi scalini. Mi ci abituerò a tal punto che, anche in stazione a Genova, pur in presenza di scale mobili, preferirò salirli e scenderli al mio passo.
Il percorso mi rivela presto due gradite sorprese: la torre Aurora, parte di un antico sistema difensivo, e una suggestiva statua di San Francesco d’Assisi col lupo di Gubbio che guarda il mare sottostante.
In cima alla salita, sul colle di San Cristoforo, trovo quindi il convento dei Cappuccini e la chiesa di San Francesco. Tra le opere conservate spicca una Crocifissione attribuita al fiammingo Van Dyck.
Sulla destra, nel nucleo originario del castello obertengo, sorge il cimitero cittadino. Dell’antico palazzo restano tre torri in rovina, tratti di mura con alcune merlature e resti della cittadella.
Camminando finalmente in discesa mi dirigo quindi verso la spiaggia. Bellissima e sabbiosa, è un buon punto di vista da cui apprezzare Monterosso al Mare. Dal porticciolo partono i battelli delle Cinque Terre.
Prenditi tempo per esplorare i caruggi delle Cinque Terre
Mi avvio verso la parte vecchia del borgo. Contemporaneamente sopraggiungono un paio di numerose comitive francesi. Per quanto possibile cerco di anticiparle nella visita dei monumenti del centro storico.
La chiesa di San Giovanni Battista è un pregevole esempio di gotico ligure. Fu costruita tra il 1244 e il 1307. Fu rimaneggiata in epoca barocca e nel XX secolo. La sua pianta basilicale a tre navate presenta un curioso restringimento della larghezza delle navate verso l’ingresso. Questo serve sia a creare un’illusione prospettica che a favorire la propagazione delle onde sonore. Il campanile con merlatura ghibellina era una delle antiche torri di controllo medievali.
Sul lato opposto della piazza principale c’è invece l’oratorio della Confraternita dei Neri Mortis et Orationis. Fu costruito nel XVII secolo in stile barocco ed è caratterizzato da una facciata bicroma intonacata a righe bianche e nere. Lo stile decorativo si distingue per la presenza di teschi e scheletri per ricordarci la fugacità della vita. La Confraternita dei Neri svolse un ruolo molto importante nel XVI e XVII secolo per dare sepoltura alle persone meno abbienti.
Vernazza, gli scogli e la spiaggia di sassi
Scesa dal treno alla stazione di Vernazza, mi dirigo con sicurezza in salita verso il punto panoramico accanto al convento di San Francesco, attualmente sede comunale.
Quindi, in piacevole discesa, raggiungo la bella piazzetta del porticciolo su cui si affacciano vicoli e ripide scalinate. La spiaggetta sabbiosa, complice la calda giornata di oggi, è occupata da numerosi bagnanti. A Vernazza c’è anche una spiaggia di sassi contornata da scogli, prova a sbirciare oltre la grotta che si affaccia sulla via principale.
Il monumento principale è la chiesa di Santa Margherita d’Antiochia, patrona del borgo. Fu rimaneggiata più volte passando dall’iniziale stile romanico a quello barocco per poi tornare al romanico. Si distingue per le caratteristiche colonne di pietra nera delle cave del Mesco. Imperdibili anche il tabernacolo gotico del XV secolo e la torre campanaria ottagonale alta quaranta metri.
Del castello Doria restano solo la torre circolare e parti di mura. Tuttavia i turisti fanno la fila sulla scalinata per accedere a uno dei punti panoramici più suggestivi di Vernazza. Ovviamente perdersi nei caruggi che sanno di mare è il modo migliore per vivere pienamente le Cinque Terre.
Corniglia, lo spiaggione e la Marina
Corniglia è il borgo più piccolo ed è l’unica delle Cinque Terre a non avere accesso diretto al mare. Se vuoi visitarla devi quindi arrivarci a piedi su sentiero oppure comodamente in treno. La Cinque Terre Card ti consente inoltre di poter usufruire della navetta per raggiungere il centro.
Dalla stazione ferroviaria puoi apprezzare il borgo arroccato su una rupe. Ovviamente non mi faccio intimorire dagli 850 metri che devo percorrere per raggiungerlo. I 382 gradini della scalinata Lardarina mi consentono un avvicinamento graduale e, altresì, di apprezzare meglio i panorami che si aprono alle mie spalle.
La chiesa di San Pietro e l’oratorio dei Disciplinati di Santa Caterina sono solo due degli scorci che puoi apprezzare una volta raggiunto il centro. Per il resto lasciati coinvolgere dai profumi e dai colori che ti circondano. Anche i sapori meritano la giusta attenzione ma, di questo, ti parlerò in un prossimo post.
Se vuoi fare il bagno a Corniglia ci sono due zone fruibili. Lo spiaggione di sassi è vicino alla stazione ferroviaria ed è raggiungibile attraversando con cautela le baracche abbandonate del Villaggio Europa. La Marina si trova invece sotto il paese e per arrivarci basta imboccare la scalinata situata davanti all’oratorio di Santa Caterina.
Manarola e i suoi scogli
Dopo una breve attesa in banchina e un viaggio in treno di appena pochi minuti metto piede a Manarola. La stazione ferroviaria è appena oltre oltre il borgo. Per raggiungere l’ennesima meraviglia delle Cinque Terre attraverso un tunnel. Ora posso dedicarmi a scalini e salite baciata dal sole che danza nel cielo azzurro.
La chiesa di San Lorenzo è circondata dalle impalcature necessarie per la sua ristrutturazione. Non posso quindi apprezzare i dettagli architettonici che la contraddistinguono. La torre campanaria è separata dalla chiesa perché fu ricavata da un’antica torre di avvistamento.
Finalmente in discesa mi appresto ad avvicinarmi al mare. Le coloratissime case-torri arroccate sullo scosceso promontorio di roccia scura sono un bellissimo esempio di ottimizzazione degli spazi. Ai lati della via principale numerose barche sono parcheggiate proprio come se fossero automobili.
Mi dirigo brevemente verso Corniglia. Salgo un po’ e, raggiunto il punto panoramico, mi lascio incantare da una bellezza rara e mai banale.
Le zone balneabili di Manarola consistono in scogli molto amati dai turisti stranieri. Se ne trovano sia presso il porticciolo che al piccolo approdo di Palaedo andando verso il cimitero.
Riomaggiore e la spiaggia ciottolosa
La mia giornata alle Cinque Terre si conclude a Riomaggiore. Passato l’ennesimo tunnel vado subito alla ricerca del porticciolo. E poi faccio una salita per vedere anche questo agglomerato di case dall’alto.
Tornata al livello del mare mi avvio per salite e scalinate sul lato opposto. Arrivo quindi a percorrere un breve tratto pianeggiante e lastricato della Via dell’Amore, l’unico riaperto dopo la frana del 2012. All’inizio del 2022 sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza e la riapertura della restante parte. Il tracciato, se il cantiere procederà come da programma, dovrebbe tornare interamente fruibile per l’estate 2024.
Tornata sui miei passi m’incammino quindi verso il castello di Riomaggiore. Si tratta di una fortificazione difensiva del XIII secolo. Oggi restano solo la cinta muraria e due grosse torri circolari. La struttura è sede di attività didattiche e culturali.
Proseguendo nella parte alta del paese raggiungo la chiesa di San Giovanni Battista. Costruita nel 1340, subì un’importante ristrutturazione nel 1870 che le conferì l’attuale facciata neogotica. Il pregevole rosone in marmo di Carrara è comunque quello originario realizzato dai Maestri Antelami di origine lombarda.
La spiaggia di Riomaggiore è ciottolosa. Si trova nell’estremità orientale del borgo, poco oltre il moletto dei battelli delle Cinque Terre.
Cinque Terre: in traghetto per vederle dal mare
Per apprezzare il paesaggio unico delle Cinque Terre arroccate su speroni rocciosi sapientemente addomesticati dall’uomo ti consiglio di vederle dal mare. Personalmente ho scelto di prendere il traghetto di sola andata da Portovenere a Monterosso al Mare. Ma esistono anche altre opzioni tra cui il biglietto giornaliero che ti consente di fare scalo nei borghi che desideri visitare. Vai sul sito del Consorzio Marittimo Turistico Cinque Terre Golfo dei Poeti per conoscere i prezzi dei biglietti e gli orari aggiornati.
Come ti piacerebbe visitare le Cinque Terre?
📝 Consigli avventurosi
Iniziando sin dal primo mattino puoi visitare le Cinque Terre in un giorno.
Per apprezzare i borghi perfettamente integrati nel contesto naturale ti consiglio di vederli dal mare partendo da La Spezia, Portovenere, Lerici o Levanto. Sul sito del Consorzio Marittimo Turistico Cinque Terre Golfo dei Poeti trovi i prezzi dei biglietti e gli orari aggiornati.
Il treno è il mezzo di trasporto più veloce per spostarti tra le Cinque Terre. Le corse sono frequenti. Con la Cinque Terre Treno Card hai corse illimitate e, se lo desideri, anche l’accesso ai percorsi di trekking a pagamento. Se hai l’intero weekend a tua disposizione e ami camminare ti consiglio invece la Cinque Terre Trekking Card per avere accesso ai sentieri. Puoi acquistare le card online sul sito del Parco Nazionale Cinque Terre.
Alla scoperta di altre avventure in Liguria!
Posti che valgono una visita in qualsiasi momento…via terra o via mare. ??
In qualsiasi momento di qualsiasi stagione.
Magnifico post, hai fotografato e descritto dei luoghi davvero suggestivi! Ho scoperto il tuo blog per caso ma già mi piace❤️
Sono contenta che il mio blog ti piaccia e ti ringrazio per il commento.