contatto visivo con Roccasparvera
Cuneo a km 0

Emozioni e incontri da Cuneo a Roccasparvera

Alle sei del mattino sono già in piedi per preparare le ultime cose con calma. Dopo un’abbondante colazione esco di casa col mio zaino da undici chili. Arrivata a Cuneo e lasciata l’auto nel parcheggio quasi vuoto mi avvio quindi verso piazza Torino dal punto di partenza della Via di Sant’Anna. Sono pronta per iniziare ufficialmente quest’esperienza e seguire il tracciato della tappa 1 da Cuneo a Roccasparvera.

La Torre Civica suona le otto. Mi piace pensare che mi stia salutando. Dopo la foto e il video di rito sono davvero pronta per partire. Alle 8.15 di domenica 16 luglio 2023 m’incammino quindi in una Cuneo ancora assonnata.

I colori della festa brillano nei quadri floreali realizzati dai maestri infioratori di Sassello. Ieri si è svolta la solenne processione della Madonna del Carmine ma ci sono stati anche i grandi festeggiamenti per il centenario della sezione cuneese dell’Associazione Nazionale Alpini e per la festa del 2° Reggimento Alpini della Brigata Taurinense. Anch’io ero presente in piazza Galimberti per assistere alla cerimonia e alla sfilata.

Gli spazzini stanno sistemando il centro storico per un’altra giornata di festa. È bello camminare in una via Roma tutta per me.

quadro floreale per il centenario della sezione cuneese dell'Associazione Nazionale Alpini
quadro floreale per il centenario della sezione cuneese dell’Associazione Nazionale Alpini

▶️ Percorso 3D

Da Cuneo a Roccasparvera attraverso il Parco Fluviale

Lentamente raggiungo a piedi il Parco Fluviale Gesso e Stura. L’ascensore panoramico, di domenica, entra in funzione solo alle 10 quindi non posso sfruttarlo per la discesa.

Cammino in un contesto naturale e pulito che ben conosco. È uno dei luoghi in cui mi alleno abitualmente. Man mano che mi avvicino a Borgo San Dalmazzo il paesaggio si fa più agricolo ma altrettanto piacevole da attraversare.

La prima criticità che mi trovo ad affrontare lungo la Via di Sant’Anna è un gregge che sta pascolando proprio ai lati del sentiero. Proseguo con calma, evitando di guardare negli occhi i cani da pastore che stanno facendo il loro lavoro.

Alle dieci sento distintamente le campane del santuario di Fontanelle. È solo questione di qualche minuto ma nell’incertezza mi domando se avrò un contatto visivo. Succede in una radura. Vedo la cupola e mi sembra ancora più bella.

Il sentiero scorre dritto sotto ai miei piedi. Finisco per fare una variante più lunga ma me ne accorgo solo quando mi ricongiungo con la mulattiera che non ho visto.

Parco Fluviale Gesso e Stura
Parco Fluviale Gesso e Stura

Da Cuneo a Roccasparvera con sosta a Borgo San Dalmazzo

Borgo San Dalmazzo è ormai in vista. Transitata sotto l’arco di San Rocco e raggiunta l’abbazia di San Dalmazzo, faccio una lunga sosta nel parco lì vicino. Scambio due parole sul mio cammino con una simpatica signora.

Rifornita d’acqua e spalmata la crema protettiva riparto sotto il sole. Seguendo gli adesivi della Via di Sant’Anna e facendo un giro labirintico della città, raggiungo quindi l’antica via Perosa, altro contesto a contatto con la natura che si svolge perlopiù nei boschi.

Molte impronte di cavalli sono sul terreno dell’ippovia della Valle Stura che mi porta fino a Roccasparvera. Qui una cabina telefonica si rivela essere un bookcrossing ben fornito in cui le cassette delle mele, con un po’ di colore, si prestano a diventare ottimi scaffali.

Più avanti un parco giochi diffuso Circowow completamente deserto (sarebbe l’ora di pranzo…) è il posto perfetto per uno spuntino. Sono in anticipo sulla tabella di marcia ma sono partita prima apposta.

Proseguendo trovo tre belle fontane con l’acqua fresca. Ne riempio una borraccia. Seguo quindi le indicazioni del cammino in salita.

contatto visivo con Roccasparvera
contatto visivo con Roccasparvera

L’incontro con Antonio

Nel momento in cui dovrei svoltare a sinistra verso il centro del borgo la mia attenzione viene attirata da un paio di bandiere dell’Italia e da alcune sculture in legno. Sicuramente c’è un monumento ai Caduti e vado in quella direzione per rendere omaggio a quei ragazzi come faccio abitualmente.

Una freccia indica la direzione e la distanza che mi separano da Nowo Postojalowka. Mi trovo nel punto in cui i ragazzi di Roccasparvera chiamati alle armi si erano dati appuntamento per andare alla stazione. Proprio mentre sono lì mi raggiunge una coppia a passeggio e inizia il momento più emozionante di tutta la giornata.

Antonio Giraudo, classe 1949, mi chiede se mi piacerebbe vedere anche le altre sculture. Accetto con entusiasmo l’invito a entrare nel cortile di casa sua. I minuti che seguono sono scanditi dal racconto commosso delle vicende militari che hanno coinvolto la sua famiglia.

i ragazzi di Roccasparvera s'incontrarono qui per partire per il fronte
i ragazzi di Roccasparvera s’incontrarono qui per partire per il fronte

Ciò che è ricordato, vive

Tra i ragazzi partiti da Roccasparvera per la Russia durante la Seconda Guerra Mondiale, c’erano anche i suoi zii Matteo e Sebastiano. Uno morì in battaglia e l’altro fu disperso. Il tronco di un grande castagno, grazie all’abilità dello scultore Barba Brisiu, si è trasformato in un monumento che li ricorda per sempre mentre sfogliano le foto di famiglia.

Lo zio Giuseppe fu invece imprigionato in Germania, esperienza che lo segnò per tutta la vita. Viene ritratto piuttosto malconcio nel momento in cui esce dal lager portando con sé una valigetta.

La terza scena raffigura il nonno Antonio, alpino nella Prima Guerra Mondiale, che trattiene per il braccio il figlio Bartolomeo. Ricevette sette cartoline di precetto ma, siccome la sua famiglia aveva già contribuito con tre militari, fu risparmiato dal fronte.

Quale fu il ruolo delle donne della famiglia Giraudo in queste vicende? Una scultura raffigura la tristezza della nonna di Antonio che, piangendo, prega per i figli impegnati al fronte. Infine, sotto al balcone della casa massonica, la mamma racconta al piccolo Antonio tutti i fatti affinché non li dimentichi.

Se oggi mi trovo qui è grazie ad Antonio che si è impegnato per far sì che tutti noi ricordiamo per sempre quei ragazzi che partirono per l’ignoto senza sapere se sarebbero mai tornati a casa. La storia della sua famiglia rappresenta quindi quella di un’intera nazione, la mia.

i ragazzi che hanno combattuto ci hanno lasciato in dono la libertà
i ragazzi che hanno combattuto ci hanno lasciato in dono la libertà

E dopo aver concluso la tappa da Cuneo a Roccasparvera?

Se non hai ancora pranzato puoi rivolgerti a La Fame (chiuso il lunedì). Io ero già a posto ma, passandoci davanti, ho notato parecchi ciclisti seduti ai tavoli all’esterno.

Mi dirigo quindi verso la Porta Bolleris da cui anticamente transitavano le merci da e per la Francia. L’antico torrione del XV secolo è tutto ciò che resta delle maestose mura che circondavano il borgo strategicamente posizionato all’imbocco della valle Stura.

Proseguendo lungo la stradina asfaltata raggiungo quindi la cappella della Madonna delle Grazie e mi lascio ovviamente tentare da un curioso sentiero tematico che mi porta ai ruderi del Castello Bolleris, anticamente simbolo dell’omonimo casato che governò la valle dal 1356 al 1629.

Sono in buona compagnia di draghi, maghi, cavalieri, dame e, soprattutto, di Franceschino Bolleris, il signore di Roccasparvera del 1373. Scopro anche che, nei negozi di Roccasparvera, è in distribuzione un kit con valigetta, mappa e personaggi in legno del percorso. Ho quindi un buon motivo per tornare in questo borgo accogliente!

La mia giornata si conclude nella borgata Castelletto nel Bed & Book l’Elefantino in un esclusivo appartamento al primo piano che può ospitare fino a sei persone. Al piano terra, sotto la medesima gestione c’è invece il Bar Ines, già Trattoria della Fratellanza. Scopro solo al mio ritorno a casa che questo edificio ben ristrutturato è gestito da ben 170 anni dalla stessa famiglia. Sei generazioni si sono infatti tramandate l’osteria da sempre punto di riferimento di Roccasparvera.

A Roccasparvera la Via di Sant'Anna scorre parallela al Cammino della Valle Stura di Demonte per Santiago
A Roccasparvera la Via di Sant’Anna scorre parallela al Cammino della Valle Stura di Demonte per Santiago

📝 Consigli avventurosi

La tappa 1 della Via di Sant’Anna va da Cuneo a Roccasparvera, ha uno sviluppo di 19,1 chilometri e dislivello positivo di 670 metri.

Puoi arricchire la tua esperienza con la variante che sale al santuario di Monserrato a Borgo San Dalmazzo.

Le strutture convenzionate per il pernottamento si trovano nella frazione Castelletto oppure a Gaiola. Di fatto ti troverai quindi ad accorciare leggermente la tappa successiva.

Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!

🧭 Itinerario

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2 thoughts on “Emozioni e incontri da Cuneo a Roccasparvera”

  1. Cara Nadia è stato un piacere accoglierti nella comunità di Roccasparvera. Come hai potuto vedere qui storie ed aneddoti non mancano. Alla tua prossima gita, in visita al nostro percorso per bambini!

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