escursioni in Veneto: rifugio Boz
Veneto

Escursioni in Veneto: cinque imperdibili itinerari da percorrere in giornata

Le escursioni in Veneto, a prescindere dalla lunghezza, sono sempre caratterizzate dall’alternarsi di panorami mozzafiato e paesaggi suggestivi. Le tiepide giornate primaverili offrono quindi tentazioni a cui è impossibile resistere. Ma, una volta riempito lo zaino con tutto l’occorrente e calzati gli scarponcini da trekking, ogni stagione propone peculiarità e scorci stuzzicanti.

Questo articolo nasce grazie alla forza del gruppo. La capillare rete delle Travel Blogger Italiane si unisce infatti virtualmente per condividere le proprie esperienze. Il rifugio e il sentiero preferito prendono quindi vita sulla tastiera. Emozioni e consigli utili per affrontare la giornata arricchiscono infine ogni singolo contributo.

Siete pronti ad avventurarvi in cinque imperdibili escursioni in Veneto?

Escursioni in Veneto: Dolomiti Bellunesi

Se dovessi scegliere il mio preferito – tra gli innumerevoli rifugi di montagna – farei davvero fatica. Se dovessi consigliare un rifugio a chi non ha mai assaporato la montagna veneta invece non avrei alcun dubbio.

Sia chiaro, non sto parlando del rifugio più bello, né del più scenografico. Non sto raccontando degli scorci dolomitici da cartolina, né delle sale da pranzo tirate a lucido. E non mi riferisco nemmeno a sentieri presi d’assalto da navette o a interminabili code per trovare parcheggio.

Ti porto nel Parco delle Dolomiti bellunesi, nelle Vette Feltrine, lontano dagli sfarzi tipici delle Dolomiti più blasonate, ma vicinissimi al cuore autentico della montagna veneta.

Siamo in Val Noana. È molto probabile che tu non ne abbia mai sentito parlare e forse non ne troverai traccia neanche negli opuscoli del turismo, eppure è proprio qui che ti voglio portare a camminare.

Direzione Rifugio Boz. Partiamo?

escursioni in Veneto: rifugio Boz
foto di Silvia – Bagaglio leggero

La via più semplice per il rifugio Boz

La via più classica (e più semplice) è questa: puoi lasciare l’auto presso il Rifugio Fonteghi (1100 mslm) e proseguire per qualche metro sulla piacevole strada asfaltata che si snoda lungo il fiume, oppure proseguire in auto fino alla località Buse.

Da qui imbocca il sentiero 727, ma ti avverto: i primi metri saranno decisamente ripidi. Sono solo un paio di tornanti, non di più, ma ti faranno sentire subito di che pasta sono fatte le Vette Feltrine! Sbucherai così nella località S’Cesure dove i verdissimi pratoni con le mucche al pascolo ti apriranno la vista sulla splendida cornice del Monte Neva.

Da qui il sentiero piega deciso sulla destra per attraversare il rio Neva su dei tronchi posizionati a formare un ponticello e, dopo un’ultima breve ma ripida salita, sarai finalmente arrivato al Rifugio Boz.

Un panorama bellissimo sulla Val Noana, sul Sass de Mura, sul Pavione e sul Cimonega. Dei lussureggianti prati nei quali riposare immergendoti nell’odore di alta montagna. E, se l’orario è quello giusto, ti assicuro che lo spezzatino di asino con polenta qui è veramente una delizia!

Dal Rifugio Boz poi partono un dedalo di sentieri diretti in altrettanti luoghi spettacolari del Parco delle Dolomiti Bellunesi come Casera Ramezza, Malga Alvis o il Lago della Stua.

PS: Una volta tornato all’auto ti consiglio di fare una piccola deviazione di circa 10 minuti a piedi, per andare a vedere il ponte tibetano della Val Riva che attraversa il Rio Giasinozza per 73 metri di lunghezza.

escursioni in Veneto: rifugio Boz
foto di Silvia – Bagaglio leggero

(Testo e foto di Silvia – Bagaglio leggero)

Escursioni in Veneto: Dolomiti Ampezzane

Le Tofane sono una delle montagne simbolo di Cortina che, al solo sguardo, ti lasciano incantato per la loro maestosità. Sono sempre, quindi, un buon motivo per vederle da vicino, con un bel trekking invernale o estivo. Le si possono osservare da diversi punti panoramici, ma in questo racconto le scrutiamo dal Rifugio Angelo Dibona a 2083 metri, nella zona del Passo Falzarego. Un rifugio situato proprio ai piedi del crestone della Tofana di Rozes.

Itinerario verso il Rifugio Angelo Dibona

Il trekking inizia dalla Malga Peziè de Parù a Pocol, dove puoi lasciare l’auto nel suo parcheggio gratuito. Si attraversa la valle, e si percorre il semplice sentiero in mezzo al bosco che porta in direzione Passo Falzarego.

Una volta giunto presso la casa cantoniera in località Vervèi, il panorama si apre, e si segue dapprima il sentiero CAI 406 e poi il sentiero CAI 403. Facile sarà avvistare dei cervi durante il percorso, tieni quindi l’occhio sempre ben attento. Il panorama qui è davvero incantevole e, tra uno zig-zag e l’altro, sarà inevitabile fermarsi ad apprezzare la natura circostante e respirare a pieni polmoni il paesaggio che ti si presenta difronte.

Le Dolomiti, come sempre, in ogni loro stagione, non stancano mai. Sanno riempirti gli occhi e il cuore di meraviglia, da lasciarti sempre un sorriso stampato sul viso dal primo all’ultimo passo.

La forestale inoltre che si sta percorrendo, nonostante sia sempre in salita, non presenta grosse difficoltà, sarà così ancora più facile godere del panorama tutt’attorno. Se lo percorri in inverno, il sentiero è sempre battuto ma, nonostante ciò, porta sempre tutta l’attrezzatura con te.

Una volta giunto al Rifugio Angelo Dibona, rimarrai esterrefatto dalla bellezza della grandiosa Tofana di Rozes. Una meravigliosa terrazza panoramica ti avvolgerà, con altri importanti simboli delle Dolomiti Ampezzane, come le inconfondibili Cinque Torri e l’Averau.

Il percorso completo è di 11 chilometri con 500 metri di dislivello ma, non essendo difficoltoso, è alla portata di tutti.

foto di Lara - Viaggia corri sogna
foto di Lara – Viaggia corri sogna

Ma, per i più allenati, il sentiero prosegue

In estate, inoltre, è possibile salire fino al Rifugio Giussani per una vista più ampia. Esso infatti si trova a 2561 metri di altitudine, ed è la perla delle Dolomiti Ampezzane dove la vista si fa ancora più estesa, fino ad arrivare alla vetta del Pelmo. Richiede, tuttavia, un’altra ora e mezza di cammino e all’incirca 500 metri di dislivello. L’alternativa più breve, per giungere qui, è arrivare in auto fino al Rifugio Angelo Dibona e poi seguire il sentiero per il Rifugio Giussani.

In inverno invece, prima di salire, devi sempre valutare le condizioni meteo e di neve per eventuali possibili valanghe.

E, infine, un ultimo consiglio: appena rientri alla tua auto, fai una sosta alla malga Peziè de Parù, per un ottimo pranzo o per il loro strudel. Il più buono in assoluto che io abbia mai mangiato.

escursioni in Veneto: rifugio Dibona
foto di Lara – Viaggia corri sogna

(Testo e foto di Lara – Viaggia corri sogna)

Escursioni in Veneto: massiccio del Pasubio

La strada della Prima Armata è un percorso escursionistico che ripercorre il camminamento di guerra realizzato nel primo conflitto mondiale dall’esercito italiano. Un’opera di ingegneria militare a tratti impegnativa e a tratti molto pericolosa per via delle condizioni in cui è stata realizzata, ma di sicuro impatto emotivo per i suggestivi panorami che offre agli escursionisti.

Accessibile solo a piedi e consigliabile nelle giornate primaverili ed estive, la strada delle 52 Gallerie si inerpica lungo il versante meridionale del massiccio del Pasubio. Addentrandosi nelle viscere della montagna, tra pinnacoli e costoni a strapiombo sulla vallata sottostante, il percorso è un museo della memoria a cielo aperto. In ogni galleria percorsa tra le gocce di acqua che picchiettano sulla roccia pare di sentire da lontano le voci concitate dei minatori che scavarono nella roccia. Un percorso di sei chilometri perlopiù all’interno delle gallerie che servì all’esercito italiano per potersi nascondere dagli attacchi dell’armata austriaca sul fronte più caldo della prima guerra mondiale.

escursioni in Veneto: strada delle 52 Gallerie
foto di Sabrina – I viaggi di Ciopilla

L’itinerario ad anello da Bocchetta Campiglia

Il punto di partenza da Bocchetta Campiglia si propone ad anello e in senso contrario alla strada originaria che è consigliabile percorrere una volta che si voglia tornare a casa. Una pendenza importante che in un paio di ore di buona camminata permetterà all’escursionista di percorrere quasi sette chilometri fino al Rifugio Papa a poco meno di duemila metri di altitudine. In questo luogo dove la visibilità sulla vallata sottostante è a discrezione della natura che potrà offrire o meno il suo cielo libero da nuvole, è possibile rifugiarsi per la notte.

In alternativa, ed avendo ancora fiato per la salita oltre che buone gambe, si potrà proseguire fino a raggiungere uno dei campi di battaglia più importanti delle Prealpi venete che si trova a 2200 metri. Qui lo “straniero non passa” è presente in molti ricordi lasciati lungo il percorso e la sensazione di percorrere parte della storia di un tempo ripaga la fatica.

Scendere per tornare al punto di partenza non sarà altrettanto facile e non avverrà seguendo la strada delle 52 Gallerie ma la carrabile denominata degli Scarubbi totalmente allo scoperto, senza un riparo. Undici sono i chilometri tendenzialmente in discesa e con dodici importanti tornanti che saranno una piccola distrazione per le gambe che incominceranno a far male. Sicuramente la strada della Prima Armata è una esperienza meravigliosa e piena di suggestive bellezze da fare almeno una volta nella propria vita ma solo se si è veramente allenati e con un pizzico di coraggio.

foto di Sabrina - I viaggi di Ciopilla
foto di Sabrina – I viaggi di Ciopilla

(Testo e foto di Sabrina – I viaggi di Ciopilla)

Escursioni in Veneto: altopiano di Asiago

L’altopiano di Asiago offre innumerevoli sentieri per il trekking. Alcuni portano alla scoperta dei luoghi della Grande Guerra che ha visto queste zone partecipi del conflitto. Altri portano tra boschi di larici e abeti dalla grandezza immensa e fanno respirare “Natura” a pieni polmoni.

Condivido con voi questi due percorsi sul mio altopiano del cuore, la montagna della mia infanzia, per farvi conoscere percorsi diversi e meno battuti delle solite piste turistiche.

Alla scoperta degli altari pagani

La prima escursione ci porta alla scoperta dell’Altar Knotto. Un altare pagano sulla montagna con risvolti misteriosi e magici. Per raggiungerlo dovete impostare sul navigatore “curva del Tellale” e da lì salire a piedi lungo il sentiero CAI numero 802. Il sentiero è lungo circa 5 chilometri ed è circolare per un totale di circa 2 ore di percorso con un dislivello di circa 280 metri.  Il trekking non è impegnativo e destinato a tutti.

Il giro degli altari porta alla scoperta di altri luoghi magici: dapprima Altaburg, che in cimbro vuol dire “vecchio castello” dove si racconta che gnomi e folletti tirassero monete per decidere le sorti delle popolazioni della valle e che, ancora oggi, qualcuno pensi alla malasorte quando vede qualche strano bagliore in quota!

L’Altar knotto, in realtà, non è altro che un grosso macigno di roccia con una parte piana, dove si racconta venissero fatti sacrifici in onore delle antiche divinità germaniche. Si narra anche che sia la dimora del diavolo e il nascondiglio del famoso tesoro dei nani. Questo sito inoltre, corrisponde al vertice Ovest, che insieme alle altre vette a est, lo Spitzknotto e a Nord, l’Hanepos, formano un triangolo che viene definito magico.

Il tesoro dei nani pare sia nascosto sotto la grande pietra (anche se nessuno lo ha mai visto!). Si racconta anche che, quando c’è il sole, i nani escano dal bosco per esporre tutto il loro oro sull’altare per farlo brillare di più. Purtroppo per noi… chi tenta di prendere anche solo una di queste monete rimane con le mani ustionate.

escursioni in Veneto: Altar Knotto
foto di Cristina – Folletti in viaggio

Escursioni in Veneto: giro delle malghe di Caltrano

Se non siete attirati dalla magia ma volete immergervi nel bosco vi consiglio il giro delle malghe di Caltrano. Un percorso circolare che potrete fare partendo da Cesuna di Roana ed arrivando al bivio del cimitero dove si prende la strada sterrata sulla sinistra. Una strada bianca e sterrata un po’ dissestata ma fattibile da tutte le auto.

Parcheggiata l’auto, potete iniziare il trekking con un percorso di circa 8 chilometri per lo più in piano con qualche breve tratto in salita. Il bello di questo posto è che ci sono varie malghe ed ogni malga ha la sua specialità da assaggiare, tanto che in alcuni periodi dell’anno vengono proposti dei tour gastronomici con assaggi.

Un percorso per sgranchire le gambe e lasciar godere il palato! Lo conoscete il formaggio Asiago vero?

foto di Cristina - Folletti in viaggio
foto di Cristina – Folletti in viaggio

(Testo e foto di Cristina – Folletti in viaggio)

📝 Consigli avventurosi

Le escursioni in Veneto offrono tantissimi itinerari tra cui scegliere. Alcuni sono più facili, altri richiedono un livello di preparazione maggiore. La scelta sul tracciato da percorrere, ovviamente, dev’essere fatta in base al proprio livello di allenamento e alla composizione del gruppo con cui si parte.

Alla scoperta di altre avventure in Veneto!

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8 thoughts on “Escursioni in Veneto: cinque imperdibili itinerari da percorrere in giornata”

  1. Uno più bello dell’altro…felicissima di averli visti tutti, ma soprattutto grazie per avermi fatto partecipare al tuo bellissimo blog!
    Buon passo!

  2. Per gli appassionati di montagna e trekking il Veneto è un vero paradiso, conosco bene molte delle zone che hai citato nel tuo articolo perchè ho vissuto in questa regione per molti anni e ho avuto modo di visitarle!

  3. Abbiamo vissuto 10 anni in Veneto (provincia Venezia) ma non ci siamo mai avventurati in molte escursioni di montagna, ora che non ci viviamo più mi mancano molto quelle zone meravigliose. Queste escursioni sembrano molto interessanti!

    1. Ogni età e ogni posto in cui viviamo ci portano a vivere certe esperienze e trascurarne altre. Talvolta resta il rimpianto per non aver fatto qualcosa. Queste escursioni potrebbero essere un punto di partenza per tornare per qualche giorno in quelle zone meravigliose.

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