Se viaggi lungo la valle Stura di Demonte, in provincia di Cuneo, ti imbatterai in una maestosa costruzione che domina il paesaggio circostante: si tratta del Forte di Vinadio, una delle più imponenti opere di architettura militare dell’intero arco alpino.
Il forte, voluto da Re Carlo Alberto di Savoia nel 1834, fu eretto per difendere i confini con la Francia e ospitò anche un gruppo di garibaldini prigionieri nel 1862.
Oggi il forte è visitabile, in parte gratuitamente e in parte a pagamento, e sede di eventi culturali. Nel periodo natalizio è anche la suggestiva cornice dei tradizionali mercatini.
In questo articolo ti racconterò le curiosità e le attrazioni di questo luogo affascinante e ricco di storia. Indossa un paio di scarpe comode, c’è un po’ da camminare ma ne vale la pena!
In questo articolo
L’architettura militare del Forte di Vinadio
I lavori di costruzione del Forte di Vinadio iniziarono nel 1834 e, compresa l’interruzione dal 1837 al 1839, terminarono nel 1847. In appena undici anni fu realizzato un autentico capolavoro dell’ingegneria militare. Nel cantiere di costruzione furono occupate circa quattromila persone provenienti anche dal biellese e dal bergamasco.
La fortificazione fiancheggia il paese lungo il lato occidentale abbracciandolo a tenaglia e si sviluppa in linea d’aria per circa 1.200 metri. Puoi apprezzarne l’imponenza soprattutto dall’alto magari percorrendo i sentieri escursionistici che portano alle strutture militari costruite successivamente: i Forti Piroat, Sarziera, Sources e Neghino.
I camminamenti si snodano al suo interno su tre livelli raggiungendo una lunghezza complessiva di circa dieci chilometri. Il tutto è suddiviso su tre fronti:
- fronte d’attacco davanti all’ingresso, dove si trova la Porta di Francia
- fronte inferiore con la caserma Carlo Alberto
- fronte superiore con le postazioni di difesa dell’artiglieria
Il Forte Albertino è giunto quasi completamente intatto fino a noi perché non è mai stato teatro di scontri bellici. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu tuttavia occupato dalle truppe tedesche e subì alcuni bombardamenti da parte di quelle angloamericane di cui restano tracce visibili.
Importanti interventi di restauro hanno però consentito di valorizzare e promuovere uno dei più importanti esempi di architettura militare delle Alpi Occidentali. Una parte del Forte di Vinadio è visitabile gratuitamente e ti consiglio di esplorarla anche solo per qualche centinaio di metri.
Visita guidata al Forte di Vinadio
Se ami la storia e capiti nel momento giusto ti suggerisco di prendere parte alla visita guidata che dura circa 70 minuti e ti introduce con competenza e simpatia tra le mura di uno dei siti fortificati più importanti del Piemonte.
Il biglietto intero costa € 9,00. Tuttavia, se hai un’ulteriore ora di tempo a disposizione, ti consiglio di prendere il biglietto cumulativo da € 15,00 con cui poi accedere liberamente al cancello del museo Montagna in movimento e alla mostra permanente Messaggeri alati. Il Forte di Vinadio fa parte del circuito dell’Abbonamento Musei Piemonte quindi, se hai la tessera con te, puoi usufruire di uno sconto.
La visita guidata inizia con un breve percorso fotografico tra gli scatti di un misterioso ufficiale che, come farebbe un moderno blogger, ha immortalato dettagli e ampie vedute del Forte Albertino. Grazie alle sue fotografie sappiamo quindi quali armamenti c’erano in dotazione e come si presentavano i vari ambienti oggi spogli.
La costruzione del Forte di Vinadio portò all’abbattimento di oltre quaranta edifici preesistenti. Tra questi avrebbe dovuto esserci anche la trecentesca chiesa parrocchiale di San Fiorenzo ma l’accorata supplica del parroco e dei vinadiesi convinse Re Carlo Alberto a risparmiarla. Il progetto iniziale fu quindi modificato in modo da circondare anche la chiesa.
Lungo i camminamenti
Mentre saliamo lungo i camminamenti facendo attenzione al suolo reso scivoloso dall’umidità noto un’infinita serie di nomi che ci affianca. Sono i ragazzi delle vallate cuneesi caduti durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, giovani che non hanno potuto fare altro che sacrificare la propria vita per dare un futuro a chi ci sarebbe stato dopo di loro.
In alcuni punti sostiamo per approfondire vari aspetti della vita all’interno del Forte. Queste tappe sono anche incluse nei percorsi per famiglie Mammamia che forte! destinati ai bambini.
Tra la fine dell’Ottocento e il 1944 il Forte fu sede di un’importante colombaia militare che prestò il suo servizio fino a quando non furono introdotti i telefoni. Puoi approfondire questo aspetto nella mostra permanente Messaggeri alati.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il Forte Albertino fu inglobato in una linea arretrata del Vallo Alpino. Per questa ragione fu costruita la Caverna Comando della Guardia alla Frontiera, un tunnel sotterraneo lungo circa 120 metri che doveva ospitare i battaglioni. Di fatto divenne un rifugio antiaereo per i vinadiesi e per i partigiani.
Il 25 aprile del 1945 le truppe tedesche in ritirata fecero esplodere il Rivellino e la polveriera del Forte. La loro intenzione era quella di distruggere l’intera fortificazione ma non ci riuscirono. Alcuni coraggiosi vinadiesi infatti tagliarono le micce delle mine salvandola.
Dopo la guerra il Forte rimase per lungo tempo abbandonato a sé stesso e fu depredato di tutti gli arredi e i rivestimenti. Oggi, grazie alla ferma volontà del comune di Vinadio e delle associazioni che si sono fatte avanti per valorizzare e promuovere la storia e l’evoluzione del luogo, il Forte è tornato a rivivere.
Percorsi multimediali nel Forte di Vinadio
Il cancello del museo si chiude alle mie spalle. Mi trovo all’interno di Montagna in movimento, un contenitore di percorsi multimediali in cui scoprire la storia delle Alpi meridionali attraverso le persone che le hanno abitate.
Queste montagne a due passi dal mare sono da sempre il luogo di un continuo andirivieni, punto di partenza e di arrivo di popoli creativi e innovativi, nodo di scambio tra le vallate per merci e idee. Pur stando ferme al loro posto sono sempre in fermento grazie a chi sceglie di viverci.
Le Alpi Marittime sono sempre state uno spazio strategico al centro dell’Europa. Sono state attraversate da eserciti, commercianti, pellegrini e viaggiatori. Per le popolazioni locali è stato naturale relazionarsi tra di loro elaborando modelli culturali unici.
L’abbandono della montagna è stato lento e graduale fino ad arrivare allo scenario odierno. Tuttavia la moderna tendenza al turismo lento e a basso impatto ambientale apre le porte a un nuovo futuro per le vallate cuneesi dalle tradizioni alpine più radicate.
Le Alpi Marittime torneranno a essere uno spazio strategico nel cuore dell’Europa?
📝 Consigli avventurosi
Il Forte di Vinadio è aperto da maggio a ottobre. Puoi verificare il calendario di apertura con i relativi orari e tariffe sul sito ufficiale.
Il Forte di Vinadio è nel circuito dell’Abbonamento Musei Piemonte.
Sono presenti ampi parcheggi pubblici nelle vicinanze. Puoi raggiungere Vinadio anche utilizzando i mezzi pubblici.
La terza tappa della Via di Sant’Anna si conclude nelle immediate vicinanze del Forte. Ti consiglio di visitarlo prima di ripartire per la salita finale al santuario di Sant’Anna.