La mia esplorazione delle Aree Protette delle Alpi Marittime mi porta in valle Gesso, tra i comuni di Roaschia e Valdieri, in provincia di Cuneo. Con un unico piacevole e ampio anello tocco due dei punti più interessanti della zona: la necropoli di Valdieri e le Grotte del Bandito di Roaschia. Nel mezzo percorro sentieri, strade sterrate, un bosco e anche un tratto del sentiero delle farfalle.
In questo articolo
▶️ Percorso 3D
Parcheggiata l’automobile ai piedi di Tetto Bandito noto la presenza di un gruppetto di escursionisti intenzionati a effettuare il mio stesso giro ma in senso inverso da quello scelto da me. Li ritroverò a metà percorso…
Che ne dici, c’incamminiamo?
Verso il sentiero delle farfalle: Andonno
Torno indietro di alcune decine di metri e attraverso il ponte sul torrente Gesso trovandomi quindi sulla strada provinciale. La seguo fino al semaforo di Andonno. Qui svolto a destra e salgo verso il centro del paese.
Curiosi personaggi mi osservano silenziosamente. I banchi di scuola invoglierebbero a una sosta ma vado oltre. Trovo il medico condotto ma non ho intenzione di fermarmi. Sciacquo le mani al lavatoio sotto lo sguardo attento di simpatici pupazzi di paglia.
Nei pressi della cappella della Madonna del Gerbetto la strada si biforca. Passo alla sua sinistra seguendo il segnavia N37 che mi accompagnerà per quasi tutto il tracciato. Ignoro l’invitante indicazione per la cima Saben e proseguo in falsopiano. Finalmente la strada diventa sterrata.
Nel bosco verso il sentiero delle farfalle
Salgo dolcemente ignorando le diramazioni laterali. Attraverso quindi un ombreggiato castagneto. Giunta in una radura seguo senza indugio i paletti segnavia che me la fanno attraversare. Appena rientro nel bosco trovo anche il sentiero su cui proseguire.
Attraverso una passerella in legno su un piccolo rio che mi porta su una bella mulattiera in discesa. Ma ben presto svolto a destra su una ripida salita. Il breve tratto mi conduce ai piedi delle pareti rocciose gradinate dell’ex area di cava del monte Saben.
L’area è oggi una Zona di Conservazione Speciale della Papilio alexanor, farfalla striata protetta in via d’estinzione che qui ha il suo habitat naturale. Il sentiero delle farfalle che inizia poco più avanti è dedicato proprio a lei.
Dal sentiero delle farfalle alla necropoli di Valdieri
Il sentiero delle farfalle, inaugurato nel 2016, è un breve anello tra il centro di Valdieri e l’ex cava. Durante la mia escursione ne percorro un tratto. Ne identifico l’inizio grazie a una panchina in legno graziosamente decorata.
La carrareccia affianca un muretto a secco e, poco dopo, diventa asfaltata. Ormai sono in paese e, dopo pochi minuti, raggiungo la necropoli di Valdieri. Di fatto è visibile solo parte della struttura muraria in pietra realizzata durante l’Età del Ferro. Tutto il resto è raccontato da esaustivi pannelli informativi.
Scopro così che questa necropoli a cremazione fu utilizzata nell’Età del Bronzo e nell’Età del Ferro. Gli scavi hanno portato alla luce dodici sepolture e tre strutture rituali. I reperti ritrovati sono esposti presso il Museo della Resistenza e del Territorio di Valdieri allestito a Casa Lovera, nel centro del paese.
Il parco archeologico di Valdieri
Nei pressi della necropoli di Valdieri è allestito un parco archeologico con le ricostruzioni di edifici e manufatti preistorici. In particolare sono presenti una capanna dell’Età del Bronzo finale, un recinto per gli animali e una fornace per la cottura della ceramica dell’età del Ferro.
Il parco comprende anche un’area attrezzata riservata al campeggio. Sono presenti piazzole per tende e otto casette in legno in cui possono pernottare due persone. La reception-caffetteria è anche punto informativo per gli altri siti archeologici del territorio.
Grotte del Bandito
Torno quindi sui miei passi e mi dirigo verso il centro di Valdieri. Attraverso la provinciale e imbocco via Guglielmo Marconi. La strada asfaltata finisce presso un allevamento di trote.
Ben presto mi trovo quindi nella Riserva Naturale Grotte del Bandito. Qui l’acqua, nel corso dei millenni, ha scavato un fitto sistema di gallerie e cunicoli che hanno offerto riparo agli orsi delle caverne e, in seguito, all’uomo. D’inverno, al loro interno, svernano colonie di Chirotteri. Di fatto sono le uniche cavità ipogee di un certo rilievo della valle Gesso.
Le grotte vengono aperte per visite guidate in poche occasioni.
Mi affaccio sui cancelli chiusi e sulle altre cavità. È poca cosa ma, insieme ai pannelli informativi opportunamente posizionati, mi consente di far volare l’immaginazione. Ci sarebbero anche un paio di geocache in zona ma, dagli ultimi log, sembrerebbero irraggiungibili.
All’ombra della parete rocciosa percorro quindi l’ultimo tratto prima di raggiungere Tetto Bandito.
📝 Consigli avventurosi
Puoi parcheggiare gratuitamente a Roaschia oltre lo slargo ai piedi di Tetto Bandito. Oppure a Valdieri cambiando quindi il punto d’inizio della tua camminata.
L’itinerario ha uno sviluppo di 10,2 chilometri e un dislivello positivo di 430 metri. T’impegnerà per circa due ore e mezza.
In alternativa puoi anche percorrere il tracciato in mountain bike ma tieni presente che alcuni tratti sono riservati a cicloescursionisti con buone capacità tecniche.
Trovi i resti paleolitici di Ursus spelaeus rivenuti nelle Grotte del Bandito di Roaschia presso il museo civico di Cuneo. Consulta il sito ufficiale per tariffe e orari di apertura.
Le urne cinerarie e gli oggetti in bronzo e osso rinvenuti nella necropoli sono esposti nel museo allestito a Casa Lovera nel centro di Valdieri. Per visitarlo devi contattare il Comune.
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!
leggendo il tuo articolo si sente subito che ami la montagna e la natura e riesci a trasmettere con la scrittura queste tue passioni
Riuscire a trasmettere con le parole ciò che provo quando vado in montagna non è facile ma ci provo. Commenti come questo mi gratificano moltissimo, grazie!
Articolo interessante, mi hanno sempre affascinato le farfalle. Sarebbe bello fare il sentiero, me lo segno così chissà se un giorno potrò fare questo percorso.
Anch’io annoto sempre tutti i posti in cui mi piacerebbe andare. Faccio liste infinite. Che poi quando capita l’occasione tornano utili!
Un trekking interessante e molto ricco! Non lo conoscevo affatto ma non mi stupisco che si trovi nella Provincia di Cuneo, una Provincia ricchissima di luoghi naturalistici! Mi salvo l’articolo!
Cuneo è davvero piena di luoghi naturalistici, non mi stanco mai di uscire ad esplorarli.
Come al solito, i tuoi articoli sono completi e molto dettagliati. Grazie per tutte queste informazioni molto utili. Una curiosità: hai visto anche delle farfalle quando hai percorso il sentiero???
Una farfalla l’ho vista ma è volata subito via. Non saprei nemmeno dirti se era della specie che si trova solo lì o un’altra più comune.
Grazie!!
Prego!
Leggendo avevo la sensazione di fare questo percorso insieme a te, sei riuscita a trasportarmi in questo luogo pur non conoscendolo. Brava!
Grazie, sono felice di aver virtualmente camminato con te durante la lettura.
Questo itinerario è davvero suggestivo ed un merito va sicuramente a te, averci descritto la tua esperienza in una maniera davvero partecipativa.
Grazie Libera, i tuoi complimenti mi fanno molto piacere.
Io amo fare trekking e di conseguenza ho tanto amato questo tuo articolo!! Grazie a te ho scoperto un posto nuovo…
Ciao Tamara, ti ringrazio per il commento. Magari un giorno c’incontreremo su qualcuno dei miei sentieri preferiti…
Leggendo il tuo articolo mi sembrava di essere lì, brava Nadia rendi bene l’idea. Hai fornito poi informazioni precise per l’escursione, io capito spesso in provincia di Cuneo per cui potrebbe essere un itinerario da seguire
Ciao Arianna, mi fa piacere che l’itinerario ti attiri.
Una bellissima passeggiata, mi è sembrato di essere lì con te tappa per tappa!
Grazie Veronica, ci tengo a trasmettere l’atmosfera e le suggestioni di ogni mia avventura. Feedback come il tuo sono davvero gratificanti!