È una splendida giornata completamente sgombra da nubi. Nelle scorse settimane ho accumulato un po’ di metri di dislivello e, soprattutto, ho testato la mia preparazione su un itinerario mediamente impegnativo. Mi sento bene e pronta per affrontare un percorso che ho adocchiato da parecchio tempo: il sentiero Valerio Tassone a Robilante, in provincia di Cuneo.
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▶️ Percorso 3D
Valerio Tassone era un giovane alpinista robilantese. Amava la montagna in tutte le sue forme. Scomparve sull’Argentera nel 2010. I suoi amici, per ricordarlo, si diedero da fare per realizzare un bell’itinerario che offre splendidi punti panoramici sulla pianura cuneese. Sono inoltre presenti due varianti che permettono di ridurre lunghezza e difficoltà del percorso. Il lavoro di ripulitura di vecchi sentieri e creazione di nuovi tratti durò tre anni. Il tracciato fu inaugurato nel 2017.
Sentiero Valerio Tassone: partenza in Via Ghiglione
Arrivata a Robilante, parcheggio strategicamente in fondo a piazza Marconi. In pochi minuti raggiungo il Museo della Fisarmonica in via Ghiglione. Il percorso parte ufficialmente da qui. Ovvero tra qualche centinaio di metri devo svoltare in un vicolo a sinistra. Prima di arrivarci incontro un abitante del posto che, incredulo, mi domanda se stia cercando proprio quel sentiero. Alla mia risposta affermativa sorride sorpreso e compiaciuto. Mi svela che anche suo figlio ha partecipato alla sua creazione.
A sinistra della casa gialla col civico 20A trovo l’indicazione che m’indirizza verso una giornata ricca di emozioni e riflessioni. Sono sicura che, pur non avendo mai conosciuto Valerio, oggi camminerà insieme a me per farmi scoprire parte del suo mondo. I suoi amici lo conoscevano bene e, di sicuro, avranno creato un trekking che lo rappresenti nel modo più genuino possibile.
L’itinerario si sviluppa ad anello sulla sinistra orografica della valle Vermenagna. Attraversa boschi e borgate di Robilante. È ottimamente segnalato da paline con indicazione SVT, bolli e tacche arancioni.
Trekking tra i Tetti di Robilante
L’asfalto lascia ben presto il posto allo sterrato e, dopo appena 200 metri, con una decisa deviazione a destra inizio la salita nel bosco di castagni. Le borgate rurali qui si chiamano tetti e, spesso, comprendono appena una manciata di case. Torno su asfalto e trovo Tetto Valla vivacemente abitato.
Proseguo in discesa e non mi accorgo subito che a Tetto Gaia devo svoltare a destra per inoltrarmi nuovamente nel bosco. Me ne rendo conto dopo alcuni minuti e rimedio prontamente all’errore. Accompagnata ora dal canto degli uccelli nascosti tra la vegetazione scendo verso un grazioso rio e attraverso il ponte dei Folletti.
Raggiungo Tetto Frega Sottano e poi l’omonimo Soprano. E poi, ancora, Tetto Martinas, il suggestivo Casot del Bosch Puma, i disabitati Tetto Adreit e Tetto Violetta.
Sentiero Valerio Tassone: Tetto Rescasso
Attraverso una faggeta e raggiungo Tetto Rescasso, tappa fondamentale dell’itinerario. Qui è presente una delle due varianti che permette di rientrare a Robilante. Inoltre è il punto in cui inizia il tratto in comune col sentiero Viasoel Jòrs de Snive. Un cartello mi conduce a un bell’affresco del 1789 di Jors Boneto, pittore di Paesana che ha lavorato in diverse vallate cuneesi. Al lavatoio approfitto della presenza di una fontana dall’acqua buonissima per riempire la borraccia.
Uscita dalla borgata imbocco un sentiero in salita che attraversa un’ombrosa faggeta. Alcuni alberi sono franati ostruendo il passaggio ma i volontari che si prendono cura del sentiero Valerio Tassone hanno ricavato un percorso alternativo per superare l’ostacolo.
Suggestivi punti panoramici
Raggiungo quindi il pilone di Snive, fantastico punto panoramico da cui ammirare lo splendido panorama con protagoniste le montagne Bussaia, Punta dell’Aiera e Servatun.
Proseguo nuovamente in una faggeta e sbuco in una radura nei pressi del piccolo laghetto delle Piagge. Sento infastidita il rumore monotono della grande cava di silice. In fondo alla radura non intercetto subito la deviazione giusta. Me ne accorgo dopo alcuni minuti. Torno indietro e, ritrovata la segnaletica, sterzo bruscamente nel bosco. Il percorso si fa leggermente più impegnativo. La traccia è poco evidente ma qualche corridore dipinto sui faggi mi aiuta ad orientarmi.
Raggiungo quindi un punto panoramico spettacolare sulla vallata cuneese. È pure presente la Big Bench numero 36, di colore bianco e verde, con cui tornare bambina per qualche minuto. Veglia su di me la Madonnina della Luce, visibile di notte grazie alla luce alimentata dai pannelli solari. Siccome soffia un po’ di vento cerco una posizione riparata e mi dedico al meritato pranzo al sacco panoramico.
Geocaching lungo il Sentiero Valerio Tassone
Curiosando sull’app ufficiale scopro che più avanti sono presenti ben due geocache. È da un po’ che non mi dedico alla ricerca di questi tesori e colgo al volo l’opportunità. Imbocco decisa il sentiero in discesa e, in pochi minuti, raggiungo l’altrettanto ventosa zona prativa Madonna delle Piagge. Al centro c’è una bella chiesetta. Sono a metà percorso e qui è presente la seconda variante che permette di rientrare a Robilante.
Mi dedico alla ricerca del geocache. È da un po’ di tempo che non viene trovato e, quando inizio a dubitare sulla sua effettiva presenza in questo momento, salta fuori. Firmo allegramente il logbook e riprendo il trekking.
Dopo una decina di minuti la strada sterrata lascia il posto a un avventuroso sentierino tra felci e noccioli selvatici. Si alternano saliscendi a facili passaggi su roccette fino ad arrivare al Bec di Vola, punto più alto dell’itinerario. Siccome il panorama è piuttosto limitato proseguo speditamente verso la tappa successiva: l’ammasso roccioso del Runc Capun. Grazie all’aiuto di una scala e una catena raggiungo il grazioso belvedere.
Imposto le coordinate sul Garmin e vado alla ricerca del secondo geocache della giornata. Lo trovo in ottime condizioni e sorrido beatamente.
Lunga discesa tecnica
Inizio una lunga e ripida discesa tecnica in cui, eventualmente, posso contare sulla presenza di numerose corde. Qui il sentiero è stato creato dal nulla ed è sostenuto da tronchi. È in situazioni del genere che ti rendi conto di quanto siano utili i bastoncini da trekking.
Sbuco con piacere su una strada sterrata tra i castagni e raggiungo Tetto Angelo Custode, ottimo esempio di architettura locale ben ristrutturata. Qui una gentile signora m’indica la direzione per scendere a Robilante. Arrivata a Tetto Cicet Nuovo ho un’ultima opportunità per abbreviare l’itinerario ma ovviamente proseguo. Svolto a destra verso Balme. Per il momento salto la deviazione verso le cascate, ci tornerò con più calma.
Raggiungo quindi Tetto Casto e, infine, il parcheggio.
📝 Consigli avventurosi
Il sentiero Valerio Tassone ha uno sviluppo di 16 chilometri e un dislivello positivo di 1010 metri. Per percorrerlo nella sua interezza occorrono circa cinque ore e mezza. Il periodo migliore per affrontare l’itinerario è da maggio a ottobre. Vista la lunghezza e la presenza di una lunga discesa tecnica richiede una buona preparazione.
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!
Precisione certosina, bella descrizione di questo percorso. Ciao 🙂
Mi piace raccontare i percorsi come se li stessi ripercorrendo nel momento in cui scrivo… così hai ben chiaro dove andrai a camminare 🙂