Tra i musei di Saluzzo, in provincia di Cuneo, Casa Pellico è quello con meno giorni di apertura. Per riuscire a visitarlo devi necessariamente trovarti in città la seconda o la quarta domenica del mese. Oppure nei giorni festivi. Un paio di mesi fa, avendo un pomeriggio libero proprio in una data favorevole, ho colto quindi al volo l’occasione di entrarci.
Di Silvio Pellico conservavo nella memoria vaghi ricordi scolastici. Mi era rimasto impresso come patriota italiano tra i protagonisti del Risorgimento. Ma, oltre a questo, fu anche scrittore e poeta. Visitare la sua casa natale a Saluzzo mi ha quindi consentito di conoscere meglio sia il personaggio che il particolare periodo storico in cui visse.
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Casa Pellico: la casa natale del patriota
La casa natale di Silvio Pellico si trova in un edificio medievale posizionato appena fuori dalla cerchia delle mura del 1280. A due passi dall’antica porta dei Mondagli abbattuta nel 1890.
La piazzetta su cui si affaccia è uno degli angoli più suggestivi di Saluzzo. I restauri realizzati dal Comune consentono d’identificare le trasformazioni avvenute nel corso dei secoli. Con la visita guidata puoi quindi immaginare l’aspetto del luogo nel 1789, l’anno in cui nacque Silvio Pellico.
All’ultimo piano si trovavano le loggette del Cinquecento, oggi murate. All’inizio dell’Ottocento fu realizzata la loggia chiusa e terrazzata a livello della piazzetta. Di fatto è proprio da qui che inizia il percorso di visita.
Casa Pellico: vita e opere dello scrittore
Prima di addentrarti nel piccolo appartamento in cui nacque Silvio Pellico ti verrà proposta la visione di un filmato introduttivo di circa mezz’ora. Ti sarà d’aiuto per contestualizzare il personaggio e le vicende storiche che lo coinvolsero.
A questo punto, sempre al piano terra, entrerai in una sala completamente dedicata alla sua opera letteraria. Pellico si cimentava volentieri con le tragedie e la sua Francesca da Rimini, ispirata all’episodio dantesco, riscosse molto successo sin dalla sua prima rappresentazione nel 1815.
Il suo capolavoro fu però Le mie prigioni che, tradotto in varie lingue e pubblicato in centinaia di edizioni, influenzò notevolmente il movimento risorgimentale. A questo testo è dedicata un’intera sala al primo piano. Le pareti ne ospitano innumerevoli frontespizi.
Casa Pellico: lo studio dello scrittore
L’unico ambiente arredato è l’elegante salone neoclassico in cui è stato ricostruito lo studio di uno scrittore dell’Ottocento. Di fatto l’unico mobile realmente appartenuto a Silvio Pellico è lo scrittoio che è stato opportunamente integrato con altri elementi dell’epoca.
Tra i cimeli originali presenti nella sala ti segnalo i famosi occhialini, la tabacchiera e le mitene ovvero i mezzi guanti che coprono le dita solo fino alla falange. C’è anche una nutrita collezione di riproduzioni di manoscritti e traduzioni i cui originali, donati al Comune dalla sorella dello scrittore, sono conservati presso i Fondi storici della Biblioteca.
Silvio Pellico trascorse i primi anni dell’infanzia in questo piccolo appartamento ma conservò sempre un ricordo affettuoso della città natale.
📝 Consigli avventurosi
Casa Pellico, dal 1 marzo al 31 ottobre, è aperta la seconda e la quarta domenica del mese e festivi dalle 14 alle 19. Dal 1 novembre al 6 gennaio l’orario di apertura è invece dalle 14 alle 18.
Il biglietto d’ingresso intero costa tre euro. È gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei Piemonte.
Casa Pellico è uno dei quattro musei civici di Saluzzo. Se ti trovi in città nel momento giusto puoi tranquillamente visitarli tutti nella stessa giornata. Sul blog trovi anche le mie esperienze all’Antico Palazzo Comunale, a Casa Cavassa e alla Castiglia.