Museo della Civiltà Cavalleresca
Cuneo a km 0

Due musei per un castello

La mia esplorazione di Saluzzo, cuore pulsante delle Terre del Monviso, si arricchisce di una nuova tappa: la Castiglia. Sebbene sia stata numerose volte in questa vivace città cuneese, è la prima volta che varco il portone d’ingresso di questo edificio. Un po’ m’intimorisce, fino al 1992 fu infatti un carcere.

Arrivando in città da qualunque direzione la Castiglia svetta imponente in cima alla collina. Sovrasta protettiva l’antico borgo medievale. È testimone del ruolo di piccola capitale che Saluzzo ricoprì all’interno dell’omonimo marchesato per quattro secoli, dal 1142 al 1548.

Oggi, a memoria perenne dei ruoli che rivestì nel corso dei secoli, la Castiglia di Saluzzo ospita al suo interno il Museo della Civiltà Cavalleresca e il Museo della Memoria Carceraria.

Entriamo!

Castiglia di Saluzzo
Castiglia

Castiglia di Saluzzo: l’antico castello dei marchesi

La visita guidata sta per iniziare. Ad accoglierci c’è Ausilia che, con genuino entusiasmo, ci racconta a grandi linee la storia di questo edificio e del contesto in cui si trova. Ci porta all’interno del torrione circolare in cui assistiamo alla proiezione di un filmato introduttivo immersivo e coinvolgente.

Ci spostiamo quindi in una sala in cui, attraverso dei modelli in scala 1:150, ripercorriamo le diverse fasi storiche vissute dalla Castiglia partendo dall’antico castello tardotrecentesco fino ad arrivare allo sviluppo planimetrico attuale.

Edificata tra il 1270 e il 1286 per volere del marchese Tommaso I, inizialmente era una roccaforte a pianta quadrangolare circondata da mura difensive con quattro torri cilindriche agli angoli.

Alla fine del XV secolo il marchese Ludovico II, in occasione delle sue nozze con Margherita di Foix, trasformò la fortezza in una dimora signorile. Il massiccio torrione circolare risale proprio a quest’epoca.

Dal 1548 in poi, essendosi estinta la famiglia marchionale, iniziò per la Castiglia di Saluzzo un periodo di progressiva decadenza a causa della mancata manutenzione. Dopo aver abbattuto le strutture pericolanti e praticamente ricostruito il corpo centrale, dal 1825 al 1992, fu adibita a carcere. Dopo un lungo e attento restauro è stata infine restituita alla città con finalità museali.

il brigante Francesco Delpero nel Museo della Memoria Carceraria nella Castiglia di Saluzzo
il brigante Francesco Delpero

Castiglia di Saluzzo: il percorso di ronda

Entriamo nel vivo della visita guidata della Castiglia uscendo all’aperto nel percorso a noi riservato. Dall’alto dei camminamenti vediamo Saluzzo da una prospettiva diversa. Riconosciamo le torri che svettano davanti a noi e, da quassù, svelano dettagli che ancora non avevo notato come l’aquila in cima alla Torre Civica o il gallo sulla sommità di quella della chiesa di San Giovanni.

Nelle giornate più limpide la pianura si perde a vista d’occhio fino a toccare le Langhe e Torino. Ovviamente anche il Monviso ha qui un punto panoramico privilegiato ma oggi fa il timido, si scorge appena appena dietro una torre sulla collina.

Attorno a noi tutto offre lo spunto per infiniti approfondimenti sulla storia di Saluzzo e sulla vita all’interno dell’istituto penitenziario. L’ora in compagnia di Ausilia scorre veloce, è già il momento di congedarci. Ma la mia avventura alla Castiglia prosegue.

La Trinità adorata dai Santi Costanzo e Sebastiano, affresco di Pietro da Saluzzo
La Trinità adorata dai Santi Costanzo e Sebastiano, affresco di Pietro da Saluzzo

Museo della Memoria Carceraria nella Castiglia di Saluzzo

Scendo nel seminterrato ed entro nel percorso museale tra le antiche celle d’isolamento della Castiglia. Il corridoio buio, le voci che rimbombano e la sensazione di sentirmi in gabbia rendono la situazione inquietante ma anche altamente formativa.

Il Museo della Memoria Carceraria è diviso in tre sezioni:

  • relegazione e reclusione per ragioni politiche o di appartenenza religiosa nel Piemonte moderno
  • storia del carcere in generale
  • storia del carcere di Saluzzo

L’allestimento multimediale è molto curato e coinvolgente. Ogni cella ha una storia da raccontare. Se le ascolti tutte insieme sembrano solo voci che rimbombano ma, se guardi attraverso lo spioncino, vedrai all’interno un personaggio. Ascoltalo bene e poi prosegui.

Alcuni sono famosi, come ad esempio il saluzzese Silvio Pellico. Poi ci sono sconosciuti guardiani e funzionari dello Stato, pericolosi briganti come Francesco Delpero e poveri emarginati finiti in prigione per piccoli reati.

Anche il tema del rapporto tra il carcere e il mondo dell’arte è ampiamente sviluppato e offre molti spunti di riflessione.

nella Castiglia di Saluzzo è presente una collezione permanente di arte contemporanea
arte contemporanea

Museo della Civiltà Cavalleresca, la storia del marchesato

Attraverso la corte interna della Castiglia ed entro all’interno della manica ottocentesca. Al piano terra trovo un’intera area allestita con la collezione permanente IGAV dedicata all’arte contemporanea, con la quale la Castiglia di Saluzzo è entrata a far parte dei luoghi del contemporaneo, riconosciuti dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Salgo quindi al terzo piano e mi addentro nel Museo della Civiltà Cavalleresca, un allestimento che racconta i tratti salienti espressi dai Marchesi di Saluzzo tra il XII e il XV secolo. Nelle undici sale scopro i momenti significativi della società cavalleresca attraverso i personaggi chiave.

Attraverso matrimoni, carriere ecclesiastiche e militari Saluzzo si trovò infatti al centro di un fitto sistema di relazioni con le istituzioni più alte: Papato, Impero, regno di Francia, Angioini ma anche con gli altri stati della penisola.

Il percorso museale contiene numerose riproduzioni di opere d’arte, sparse sul territorio o in altri luoghi in Italia e in Europa, legate alla storia dei marchesi di Saluzzo e talvolta inaccessibili al pubblico nella loro collocazione originaria. Tutto questo è un invitante stimolo a nuove avventure vicine e lontane.

Museo della Civiltà Cavalleresca
Museo della Civiltà Cavalleresca

Visitare la Castiglia di Saluzzo completerà sicuramente la tua permanenza in città. Ti consiglio di scoprirla con calma, ha molto da raccontarti. La conoscevi già?

📝 Consigli avventurosi

La Castiglia di Saluzzo, dal 1 marzo al 31 ottobre, è aperta con i seguenti orari:

  • lunedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 10 alle 13 e poi dalle 14 alle 18
  • domenica e festivi dalle 10 alle 13 e poi dalle 14 alle 19

Dal 1 novembre al 6 gennaio, invece, è aperta la domenica e i festivi dalle 10 alle 13 e poi dalle 14 alle 18.

Il biglietto d’ingresso intero costa otto euro. È gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei Piemonte.

La visita guidata lungo i camminamenti è disponibile solo sabato, domenica e festivi e costa cinque euro.

Per ulteriori informazioni circa le attività proposte durante le aperture puoi seguire il profilo ufficiale Musei Saluzzo.

Alla scoperta delle avventure #CuneoAkm0!

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3 thoughts on “Due musei per un castello”

  1. Interessante, un castello pieno di storia e di cose da vedere con questi due musei. Mi piace visitare i castelli, vedere le stanze, vedere cosa si faceva.

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