uno sguardo sul Monviso
Cuneo a km 0

L’Alpe del mio cuore

In montagna, si sa, capita sovente di dover rivedere i programmi preparati il giorno prima. Vuoi per il meteo o per altri imprevisti improvvisi devi rinunciare con umiltà e rinviare l’appuntamento alla prossima volta. È successo così per l’Alpe di Rittana.

Durante la mia prima escursione dal Chiot Rosa ho trovato splendidi cieli azzurri. Ho raggiunto con gioia la rocca Stella. Lì soffiava un po’ di vento ma non tanto da impedirmi di proseguire fino in cima. C’era però una scolaresca in gita e ho preferito lasciare a loro questo privilegio.

L’Alpe di Rittana è un’arrotondata cima alta appena 1796 metri che sorge sullo spartiacque tra le valli Stura e Grana. È facilmente accessibile con vari itinerari. Per il mio secondo tentativo studio quindi sulla carta topografica la soluzione più adatta.

Alpe di Rittana arrivando dal colle dell'Ortiga
Alpe di Rittana arrivando dal colle dell’Ortiga

▶️ Percorso 3D

L’Alpe di Rittana dalla borgata Gorrè

Lasciata l’auto nel piccolo spiazzo che precede la borgata Gorrè, imbocco la strada sterrata che si addentra nel bosco. Rassicuranti tacche bianco-rosse sugli alberi mi accompagnano fedelmente per tutto l’itinerario. Dopo alcune centinaia di metri arriva anche la prima palina segnavia a dimostrare che sono sulla giusta via per andare a Paraloup.

Ancora più avanti un’ulteriore conferma mi arriva dalla segnaletica predisposta all’interno del Bike Park Tajarè. Mi trovo a tutti gli effetti sull’anello di Paraloup. Benché gli escursionisti abbiano la precedenza è comunque opportuno fare attenzione alle biciclette in arrivo.

Durante l’escursione incontro un capriolo e due mountain biker. Apprezzo le biciclette muscolari che rendono il loro incedere ancora più grintoso.

Il rifugio Paraloup è sempre più vicino ma ci passerò solo sulla via del ritorno. Un bivio mi consente infatti di tagliare verso il colle dell’Ortiga. Vedo quindi l’Alpe di Rittana da una prospettiva differente rispetto a quella della mia precedente escursione.

Alpe di Rittana, ultimo tratto
Alpe di Rittana, ultimo tratto

Dal colle dell’Ortiga all’Alpe di Rittana

L’Alpe di Rittana è una cima arrotondata. È un po’ come un grande panettone. Dovendo scegliere se raggiungerla attraverso un’esile traccia di sentiero o un sentiero più definito mi oriento sul secondo. Oltrepasso quindi la casa del malgaro e, prima delle vasche usate come abbeveratoi, intercetto con un po’ di fantasia la ripida via diretta che avevo già percorso in discesa durante l’escursione a rocca Stella.

L’esile traccia avrebbe richiesto ancora più fantasia, la terrò in considerazione per una prossima avventura in queste terre.

Sulla dorsale, a tratti, soffia il vento. Ma non m’impedisce di proseguire. Senza saperlo oltrepasso un punto immaginario in cui convergono i confini comunali di Rittana, Valloriate e Monterosso Grana. L’Alpe, di fatto, chiude la testata del vallone di Rittana ma la cima vera e propria si trova sul confine tra i comuni di Valloriate e Monterosso Grana.

Alpe di Rittana (1796 m)
Alpe di Rittana (1796 m)

Pausa pranzo all’Alpe di Rittana

Un ciclista sta facendo i selfie di rito nei pressi della croce di vetta con alle spalle sua maestà il re Monviso. Più sotto mamma e bambino stanno facendo un picnic nell’erba.

Mi guardo intorno e sono felice. Il cielo azzurro e una foschia tutto sommato comprensiva mi permettono di spaziare sulla pianura cuneese e sull’arco delle Alpi Liguri, Marittime e Cozie. La Bisalta e il Monviso si contendono il mio sguardo per la pausa pranzo. Chi sceglierò?

Lascio al ciclista il privilegio del re e tengo per me la Bisalta. Con un po’ di sorpresa mi rendo conto che sull’Alpe il vento soffia meno forte che a rocca Stella.

uno sguardo sul Monviso
uno sguardo sul Monviso

Tappa a Paraloup

È il ciclista ad andar via per primo. Alcuni minuti dopo anch’io, lentamente, inizio la seconda parte della mia escursione. Cammino su sentieri che già conosco. Su piste che sono state usate anche dai partigiani nel corso della lotta di Resistenza.

Giungo quindi alla borgata Paraloup che, in dialetto, significa “al riparo dai lupi”.

Mi affaccio timidamente sull’ingresso del Museo dei Racconti. Le foto presenti nell’esposizione temporanea mi accompagnano verso l’allestimento permanente Le stagioni di Paraloup, un’istallazione multimediale interattiva.

Attraverso uno schermo touch puoi conoscere e approfondire le quattro epoche che hanno caratterizzato la storia della borgata Paraloup: le migrazioni alpine di fine Ottocento, la lotta di liberazione dal nazifascismo, lo spopolamento delle Alpi e il ritorno alla vita in montagna di oggi.

Siediti e guarda e le immagini. Ascolta i racconti dei protagonisti dell’epoca. Trova risposta alle tue domande. Non importa quanto tempo trascorrerai in questa stanza, sicuramente ne uscirai con la consapevolezza che anche tu puoi contribuire a rendere il mondo migliore di come l’hai trovato.

borgata Paraloup
borgata Paraloup

📝 Consigli avventurosi

L’escursione ad anello all’Alpe di Rittana con partenza dalla borgata Gorrè ha uno sviluppo di 13,2 chilometri e un dislivello positivo di 1020 metri.

Approfitta della baita ristoro alla borgata Paraloup per pranzare con prodotti tipici locali.

Il Museo dei Racconti è aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20. L’ingresso è gratuito.

Su prenotazione puoi effettuare una visita guidata al Museo della Borgata con una donazione minima di cinque euro destinata alla Fondazione Nuto Revelli.

Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!

🧭 Itinerario

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