la croce di Rocca Stella
Cuneo a km 0

Nella culla della Resistenza

È la mia prima volta al Chiot Rosa (1185 m). L’escursione di oggi a Rocca Stella e le altre che seguiranno in questa zona hanno per me un forte significato storico. Proprio qui dove s’incontrano le valli Grana e Stura tanti anni fa furono scritte le drammatiche pagine della lotta di Resistenza.

▶️ Percorso 3D

Duccio Galimberti, Dante Livio Bianco e Nuto Revelli sono solo alcuni dei valorosi uomini che lottarono per la nostra libertà. Il loro ricordo vive indelebile nella borgata Paraloup che fu sede della banda partigiana Italia Libera.

Dal parcheggio sterrato del Chiot Rosa abbraccio con lo sguardo la valle Stura che si stende di fronte a me. Il silenzio che mi circonda è rotto solo dal canto degli uccelli. Mi trattengo alcuni minuti nella bella area picnic. Poi, finalmente, decido d’iniziare la mia camminata.

Sul Garmin ho varie tracce a disposizione. Cerco quella più appropriata alla destinazione che vorrei raggiungere e imbocco la strada dietro le case ristrutturate. La segnaletica verticale evidenzia senza ombra di dubbio dove portano i diversi sentieri.

Chiot Rosa, culla della Resistenza
Chiot Rosa, culla della Resistenza

Dal Chiot Rosa alla Rocca Stella

Nel momento di decidere in che senso percorrere l’anello non ho dubbi. Desiderando attraversare la borgata Paraloup lungo la via del ritorno, m’inerpico per una ripida salita.

Di fatto mi trovo sui tracciati del Bike Park Tajarè, un vero e proprio paradiso per gli appassionati di mountain bike. I sentieri sono tutti ben tenuti e, soprattutto, ottimamente segnalati. Fioriture di primule e di crochi colorano il terreno desideroso di primavera.

Presso La Francila (1430 m) tendo l’orecchio e odo distintamente uno schiamazzare disordinato che, a tratti, mi accompagnerà per la restante parte di salita. Si tratta di una scolaresca in gita proprio sullo stesso itinerario da me scelto.

Chiot Rosa, il punto di partenza per Rocca Stella
Chiot Rosa

Geocaching sulla via per la croce di Rocca Stella

Giunta a un trivio sono sollevata nel trovarmi sola. Ho infatti bisogno di un paio di minuti per scovare uno dei cinque geocache nascosti da Tito Andronico sulla via per la croce di Rocca Stella che, tra l’altro, riesco già a vedere.

Il cielo azzurro sopra di me m’invita caldamente a proseguire la salita. Lo faccio senza indugio. Attraverso un tratto ombreggiato che, dopo le recenti piogge, si è trasformato in una fangosa pista per le mountain bike. All’improvviso il panorama si apre e, tra la foschia che predomina in lontananza, intravedo il profilo piramidale del Monviso.

Avanzando sulla dorsale posso quindi apprezzare nitidamente le montagne che contornano la valle Grana da un lato e, con un po’ di fantasia, quelle che circondano la valle Stura sull’altro.

Nel frattempo la scolaresca riunita nei pressi della croce prosegue l’escursione verso l’Alpe. Tutta questa fresca gioventù mi fa ripensare ai tempi delle scuole medie e alla mia prima volta in montagna.

È giunto per me il momento di scattare la fotografia che attesta la mia presenza presso la croce di Rocca Stella, requisito fondamentale per poter loggare la relativa virtual cache.

Il vento che, a tratti, soffia prepotentemente e la presenza della scolaresca mi fanno desistere dal raggiungere l’Alpe. Ci andrò in un’altra occasione. Apprezzando il bel panorama che mi circonda mi dedico alla pausa pranzo.

la croce di Rocca Stella
la croce di Rocca Stella

Da Rocca Stella al Chiot Rosa

Per la discesa mi avvalgo di un tortuoso sentierino poco più avanti. Raggiunta quindi la casa del malgaro proseguo dritto. Di lì a poco mi addentro in un bosco di betulle. Sempre in discesa raggiungo facilmente la borgata partigiana di Paraloup (1360 m).

Dopo essere stata sede della banda Italia Libera durante la Resistenza, questo gruppo di baite visse un lungo periodo di spopolamento. Oggi, grazie alla Fondazione Nuto Revelli, si è trasformata in un centro culturale rigenerato e rigenerante in cui vivere un’esperienza di comunità accogliente, solidale e sostenibile.

Ovviamente sopraggiunge la scolaresca desiderosa di pranzare. Rimando quindi a un’altra occasione l’esplorazione approfondita della borgata. Non appena sono sola colgo comunque l’occasione per scovare dall’ingegnoso nascondiglio una cache nascosta qui nel 2014 da Roby574.

borgata Paraloup
borgata Paraloup

Ancora qualche cache

Lungo la discesa incontro casolari semidiroccati e belle baite ristrutturate, le due facce di una montagna abbandonata e poi recuperata.

Arrivo con piacere al Chiot Rosa. Qui aggiungo un’altra colorata cache di Tito Andronico alla mia collezione. Le restanti per completare la serie di cinque sono comodamente raggiungibili in auto lungo la discesa di Rittana.

borgata Paraloup sulla strada per tornare da Rocca Stella al Chiot Rosa
borgata Paraloup

📝 Consigli avventurosi

L’escursione ad anello dal Chiot Rosa a rocca Stella ha uno sviluppo di 8,30 chilometri e un dislivello positivo di 600 metri.

Puoi lasciare l’auto nel parcheggio sterrato del Chiot Rosa. L’ultimo chilometro per raggiungerlo è piuttosto stretto, se preferisci puoi utilizzare il piccolo spiazzo che precede la borgata Gorrè.

Approfitta della baita ristoro alla borgata Paraloup per pranzare con prodotti tipici locali.

Il Museo dei Racconti è aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20. L’ingresso è gratuito.

Su prenotazione puoi effettuare una visita guidata al Museo della Borgata con una donazione minima di cinque euro destinata alla Fondazione Nuto Revelli.

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🧭 Itinerario

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