Da buona pellegrina sono già in piedi ben prima dell’alba. Ho in testa la torcia frontale ma riesco a procedere tenendola spenta. Cammino per dodici minuti per raggiungere il monastero di Bose. Entro in chiesa e mi siedo. Accanto a me ci sono i libri con cui seguire la Preghiera del mattino. Alle sei in punto i monaci e le monache iniziano a intonarla. Li ascolto estasiata. Poi torno nel borgo e, dopo colazione, riprendo il cammino che mi condurrà lentamente da Magnano a Graglia.
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▶️ Percorso 3D
Accompagnata dal silenzio del mattino e dai suoni della natura mi addentro ancora di più nella Serra d’Ivrea, l’anfiteatro morenico più grande d’Europa. Il paesaggio in questa porzione di territorio è fatto di boschi verdissimi e immense praterie.
Pannelli esplicativi mi raccontano la sua storia e la sua gente. Parallelamente la Scuola di Cammino, uno dei tanti percorsi del progetto Semplicemente Serra, mi spiega come camminare a passo veloce. Il trucco è riuscire a parlare ma non a cantare.
E tu lo sapevi?
Da Magnano a Graglia, all’ombra del bosco
Dopo un’ora e mezza sono in vista del primo centro abitato, Torrazzo. Presso il Camping della Serra approfitto della possibilità di timbrare la mia credenziale.
Arrivata in cima alla collina mi trovo quindi al bivio decisivo della giornata. È molto ben segnalato ed è facile decidere da che parte andare. Tutto dipende da dove hai intenzione di pernottare: se devi raggiungere Sala Biellese svolterai a destra. Se, invece, come me stai puntando al santuario di Graglia, prenderai la via diretta verso sinistra.
Mentre mi sto dedicando alla mia pausa ristoratrice all’ombra, vengo raggiunta e superata da due coppie. Anche loro fanno il Cammino di Oropa della Serra in tre tappe e hanno dormito a Magnano. Tuttavia, avendo prenotato tramite l’Associazione Movimento Lento, io sono l’unica ad aver usufruito della Locanda del Borgo Antico.
Le vie del piccolo paese di Torrazzo sono impreziosite da un vero e proprio museo a cielo aperto fatto di murales, dipinti e sculture. Mi soffermo volentieri alcuni minuti a contemplare questi lavori artistici.
Da Magnano a Graglia lungo la via diretta
Percorrendo la via diretta verso il santuario di Graglia accorcio la tappa ufficiale di circa due chilometri. In alcuni tratti riesco a vedere in lontananza le due coppie che mi precedono. Abbiamo più o meno lo stesso passo.
A un certo punto il lungo tratto nel bosco si conclude e il sole mi accarezza il viso. Inizio una lunga salita su asfalto che mi porta a passare accanto al curioso Museo Minimo di Pietre della Serra. Per farla breve si tratta del muro di fondo di un giardino ma ha una particolarità: tutte le pietre che lo compongono sono state estratte in zona ma provengono perlopiù dalla Valle d’Aosta. Sono state trasportate sin qui dal flusso dei ghiacciai che le ha abbandonate man mano che il ghiaccio si fondeva. Incredibile, vero?
La stradina sfocia nel centro abitato di Donato. È anche presente una farmacia.
Mi fermo al bar per la pausa pranzo: un panino, una Coca Cola e un caffè al ginseng mi caricano dell’energia necessaria per proseguire. Qui ritrovo anche le coppie che mi precedevano ma proseguiamo ancora separatamente.
In compagnia fino a Graglia
Dopo una breve deviazione per vedere da vicino la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro Paolo e Giovanni Battista mi ricongiungo con Anna e Giusy che sono ripartite da poco. Proseguiamo insieme chiacchierando allegramente. Più avanti ritroviamo Flavio e Antonella che hanno scelto un buon punto panoramico per la loro pausa pranzo. Li superiamo.
A un tratto vediamo da lontano, al sicuro di un recinto, un gruppo di animali che non riusciamo a identificare immediatamente. Sono capre valdostane e il pastore che se ne prende cura ci spiega che sono solo da compagnia.
Nel frattempo ci raggiungono Flavio e Antonella. Diventiamo un gruppo unico per buona parte del tratto che ci resta da coprire in questa tappa. Non mi sarei mai aspettata di trovarmi a percorrere parte del Cammino di Oropa, fuori stagione e in settimana, addirittura insieme ad altre quattro persone!
Procedendo all’ombra del bosco, in un tratto anche decisamente buio nonostante siamo nel primo pomeriggio, scendiamo parecchio. Tutto questo dislivello dovremo risalirlo. Ci conforta vedere da lontano il santuario di Graglia ora decisamente più vicino.
Un curioso giardino, un eco e il mio sogno
Sbuchiamo su asfalto presso un curioso giardino che c’invita a una divertente sosta. È la Casa Fiorita in cui possiamo anche timbrare le nostre credenziali. Ma è anche un luogo in cui torno bambina ammirando la dedizione e la pazienza con cui la signora Amalia ha posto sui muretti a bordo strada, sui balconi di casa e sulle panchine infinite sorpresine Kinder.
È un luogo magico. Ma non è il solo posto speciale nei pressi del santuario di Graglia. Ad appena pochi minuti dal parco giochi si trova infatti un luogo in cui si verifica un fenomeno acustico e affascinante: l’eco endecasillabo.
Dalla balconata che si affaccia in direzione del santuario, in condizioni climatiche ottimali, gridando una parola di undici sillabe la sentirai risuonare interamente. Questo fenomeno raro si verifica in un solo altro luogo al mondo: il Grand Colorado nel Colorado in America.
Riempio i polmoni d’aria e il cuore di coraggio. La mia frase è più corta di undici sillabe ma sentirla ripetere dall’eco mi emoziona. Me la fa sentire vera.
Andrò a Santiago.
Da Magnano a Graglia: pellegrini e turisti al santuario
Il santuario di Graglia è una rinomata località di villeggiatura che si affaccia sulla pianura biellese. La foresteria è formata da 40 camere con bagno privato. Entrando nella mia apprezzo la sensazione di pulito. La finestra spalancata si affaccia sul cortiletto della Madonna, grazioso giardino impreziosito da uno splendido burnell (fontana) in pietra e da due meridiane artistiche.
Gli arredi sono d’epoca, belli e spaziosi. Sulle pareti del corridoio su cui si affaccia la mia stanza sono appesi molti dipinti. La luce si accende automaticamente al mio passaggio. Arrivata in fondo mi trovo all’ingresso della cappella degli Esercizi, recentemente restaurata, ricca di affreschi prospettici del XVIII secolo. Accendo tutte le luci e li ammiro per alcuni minuti.
Il santuario di Graglia ha pianta a croce greca. Esternamente si presenta con una facciata di mattoni sormontata da una cupola ottagonale alta 32 metri decorata all’interno nel 1870 da Fabrizio Galliari.
Alla sera siamo in tanti nel ristorante del santuario. Io e gli altri che percorriamo il cammino in tre tappe ci riuniamo con quelli che lo fanno in quattro. Saremmo tanti tavoli separati ma lo staff, su nostra richiesta, ci consente di cenare tutti insieme a un’unica tavolata da dodici.
Tra una portata e tante chiacchiere esprimiamo l’approccio con cui affronteremo la tappa conclusiva del Cammino di Oropa della Serra.
📝 Consigli avventurosi
La tappa da Magnano al santuario di Graglia ha uno sviluppo di 22,8 chilometri e un dislivello positivo di 1560 metri. Percorrendola con calma mi ha tenuta impegnata per poco meno di sette ore.
Trovi punti di timbratura fai da te per la tua credenziale al Camping della Serra di Torrazzo e alla meravigliosa Casa Fiorita poco prima di arrivare al santuario.
Nella stagione calda porta con te un buon repellente contro le zanzare.
Complimenti Nadia, attraverso il tuo racconto abbiamo rivissuto l’esperienza condivisa in questo piacevolissimo cammino . Flavio e Antonella
Grazie Flavio e Antonella per la parte di cammino condivisa insieme. Sono questi momenti a rendere unico ogni cammino.