Ero certa che, prima o poi, sarebbe giunto il momento di cominciare il mio primo cammino. Tuttavia non sapevo con esattezza quando questo sarebbe accaduto. Mi stavo comunque preparando dal punto di vista fisico frequentando i sentieri del cuneese. E da quello logistico stilando una lista estremamente precisa e selettiva di ciò che avrei portato nel mio zaino. Una serie di eventi e coincidenze mi hanno costretta a rivedere i miei programmi per l’estate 2023. È in quel preciso istante che ho capito che ero pronta per avviarmi lungo la Via di Sant’Anna.
Avevo quattro settimane per prepararmi ad affrontare un’esperienza per me nuova ma su cui stavo lavorando da anni. Il mio primo cammino, quello che tornerà in mente ogni volta che mi cimenterò su un trekking di più giorni, sarebbe stato il cammino di casa, tanto caro ai cuneesi che, puntualmente ogni anno, partono dal capoluogo (e anche da più lontano) alla sera per giungere al santuario di Sant’Anna di Vinadio al mattino.
La Via di Sant’Anna in quattro tappe ha fatto il suo debutto nell’estate 2021. Coi suoi 65 chilometri è perfetto per chi si avvicina per la prima volta ai trekking di pellegrinaggio. Ci sono anche alcune varianti ma ho deciso di attenermi meticolosamente al tracciato originale.
Ora ti racconterò a grandi linee il mio primo cammino per stuzzicare la tua voglia di avventura. Seguiranno nelle prossime settimane gli approfondimenti sulle singole tappe con tutte le informazioni utili per organizzare la tua permanenza in valle Stura.
Zaino in spalla, partiamo!
In questo articolo
La Credenziale
Per prima cosa sono andata alla sede centrale dell’ATL del Cuneese ad acquistare, al prezzo di tre euro, la Credenziale per certificare il mio passaggio presso le strutture ricettive convenzionate.
Ho quindi provveduto a prenotare pernottamenti e cene al termine di ognuna delle quattro tappe. Di fatto la mia intenzione era quella di trascorrere un’intera giornata al santuario di Sant’Anna di Vinadio per immergermi completamente nella sua atmosfera accogliente e rigenerante.
Ogni anno viene assegnato un tema pastorale al pellegrinaggio. Quest’anno è Come anfore vuote alla fonte. Ho appreso questo dettaglio al termine dell’esperienza e riassume perfettamente l’approccio spirituale con cui l’ho affrontata.
In questo particolare momento della mia vita avevo bisogno anch’io di abbandonare fissazioni inutili per ritrovare la verità più profonda del mio essere. Per farla breve a ogni tappa lo zaino sulle mie spalle diventava più leggero perché lasciavo per strada il peso dell’inaridimento che mi tormentava.
Ho scattato molte foto durante il mio primo cammino. Riguardandole vedo il mio sorriso felice e questa sensazione di benessere mi resterà addosso per parecchio tempo.
Prima tappa della Via di Sant’Anna
Esistono due partenze ufficiali: una di fronte alla stazione ferroviaria e l’altra in piazza Torino. Io, per comodità di parcheggio, ho scelto d’iniziare il mio pellegrinaggio da quest’ultima.
La prima tappa va da Cuneo a Roccasparvera, ha uno sviluppo di 19,1 chilometri e un dislivello positivo di 670 metri. È la tappa più lunga del cammino ma anche quella con minor dislivello.
Dopo aver attraversato il centro storico e piazza Galimberti proseguo nel Parco Fluviale Gesso e Stura, un contesto naturale piacevole e in gran parte ombreggiato dagli alberi.
All’incirca a metà tappa raggiungo Borgo San Dalmazzo, ideale per una sosta ristoratrice. Dopo aver attraversato il centro storico ed essere uscita dalla città imbocco l’antica via Perosa che, attraverso prati e boschi mi porta a Roccasparvera.
Prima di addentrarti nel centro del paese ti consiglio di dare un’occhiata alle sculture in legno nel cortile di Antonio Giraudo. Raccontano la storia della sua famiglia ma anche quella di un paese intero. Te ne parlerò in dettaglio in un prossimo articolo di approfondimento.
Se non hai ancora pranzato puoi rivolgerti a La Fame (chiuso il lunedì).
Per la notte, invece, dovrai proseguire ancora per un tratto su asfalto fino a Castelletto o Gaiola.
Seconda tappa della Via di Sant’Anna
La seconda tappa va da Roccasparvera a Demonte, ha uno sviluppo di 18 chilometri e un dislivello positivo di 630 metri.
Inizio a camminare sull’antico percorso medievale attraversando Gaiola e puntando su Valloriate. Proseguendo su stradine e sentieri arrivo quindi a Moiola dove, dopo essermi rifornita d’acqua, inizio la salita sull’antica via d’la Madona che mi porta dapprima alla Big Bench numero 39 di Moiola e poco dopo alla cappella dell’Incoronata o Assunta.
Il panorama sulla valle Stura è davvero appagante.
La lunga discesa mi porta alla frazione San Lorenzo e poi, attraversando i prati, fiancheggio i laghi di San Marco e salgo a Cornaletto per poi finalmente scendere a Demonte.
Troverai ulteriori dettagli sulla mia esperienza nell’articolo di approfondimento dedicato.
Terza tappa della Via di Sant’Anna
La terza tappa va da Demonte a Vinadio, ha uno sviluppo di 14,4 chilometri e un dislivello positivo di 620 metri. È molto panoramica con le sue ampie vedute sulla valle Stura in entrambe le direzioni.
Inizio subito a salire verso la cappella della Madonna del Pino. Tuttavia mi rendo conto troppo tardi di non aver intercettato la breve deviazione per raggiungerla.
Ormai sono sul tratto a mezzacosta che mi porta alla frazione San Grato. La sterrata prosegue fino alla statale che attraverso col sottopassaggio. Camminando tra ampi prati verdi raggiungo quindi Aisone. Qui ti consiglio una sosta alla Taverna delle Grotte (chiusa al lunedì). Oltre a prendere un caffè o qualcosa da mangiare più tardi potrai infatti vedere coi tuoi occhi le riproduzioni di alcuni reperti archeologici rinvenuti nelle Grotte di Aisone.
A questo punto percorro un tratto del sentiero delle Grotte per poi proseguire su asfalto fino alla borgata Pirone. Qui mi concedo una lunga sosta all’ombra prima di affrontare il tratto più impegnativo della giornata. Al di sotto di pareti verticali ma comunque sicure raggiungo la graziosa frazione di Castellar delle Vigne e da qui scendo su asfalto nel centro di Vinadio.
Troverai ulteriori dettagli nell’articolo di approfondimento dedicato.
Quarta tappa tutta in salita
La quarta tappa consiste nella salita vera e propria da Vinadio al santuario di Sant’Anna. Ha uno sviluppo di 14 chilometri e un dislivello positivo di 1440 metri. Pur essendo la tappa più breve del Cammino è quella col maggior dislivello.
Da Vinadio procedo verso il lago del Forte, attraverso lo Stura e arrivo a Pratolungo. Da qui in poi seguo l’antico sentiero verso il colle di Sant’Anna risalendo il vallone sul versante opposto rispetto alla strada asfaltata. La natura mi circonda prepotente ma protettiva.
Guadagno quota regolarmente. Presso la Colonia Baraccone mi fermo per mangiare qualcosa e per rifornirmi d’acqua. Mi attendono ancora due ore di cammino.
Proseguo quindi per un tratto su asfalto fino a raggiungere il grande pianoro glaciale da cui ho il primissimo approccio visivo con la mia meta. Lo attraverso con gioia e affronto la salita conclusiva con la consapevolezza di aver realizzato un sogno.
La Via di Sant’Anna si conclude sul sagrato del santuario più alto d’Europa ma, come ogni camminatore sa, il cammino non finisce mai. È un’esperienza che porterò per sempre con me e, sebbene chiunque possa ripeterla, nessuno potrà mai provare le mie stesse emozioni.
Nell’articolo di approfondimento sul santuario di Sant’Anna di Vinadio ti racconto come ho affrontato l’itinerario in giornata da Pratolungo nel 2021 e poi come quarta tappa del cammino nel 2023.
📝 Consigli avventurosi
La Via di Sant’Anna ha uno sviluppo di circa 65 chilometri percorribili in quattro tappe. È la versione lenta dell’omonimo Cammino che, invece, si percorre in un’unica tappa partendo da Cuneo.
Puoi percorrere le quattro tappe anche in momenti diversi, le prime tre in qualsiasi periodo dell’anno.
Il santuario di Sant’Anna di Vinadio è invece aperto solo nel periodo estivo, dalla seconda domenica di giugno alla terza di settembre.
Alla scoperta di altre avventure #CuneoAkm0!